"Ti dico il mio segreto, è molto semplice: non si vede che col cuore, l'essenziale é invisibile agli occhi"

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Becky's pov

Eravamo davanti alla porta.
Lì, ferme, come due perfette sceme.
<<Vuoi muoverti? Non ho tutto il pomeriggio, sai?>> dissi con molta calma.
Ma si, lo sapevo che Anya era cotta di Damian, per non parlare di lui,poi!
Insomma, vedetemi un po' come il narratore di questa storia...perchė, dai, sappiamo tutti come andrà a finire..

O forse no?

<<La porta é interessante, vero Anya?>>
<< Potrei guardarla per ore. Guarda che bel legno..>>
Mai visto nessuno piú cotto di questa ragazza...
<<Quindi tu e Damian siete solo amici...>>
<< Certo>>
<<Allora che aspetti? Suona il campanello! Che male c'é nel far visita ad un amico?>> le dissi sorridendo. Non sa proprio mentire...
<< Sei perfida, Becky>>disse mentre si accingeva a suonare.

*Driiiiiin!!!*

Due, tre secondi. E nessuno sembrava rispondere.
<< M-magari non ci sono..>> disse Anya con speranza iniziando ad andarsene.
<< Che c'é?>>
E ovviamente ad aprire é lui..un classico.
<< Ah...ciao pervertito...>>
No...se fosse un classico la ragazza non risponderebbe cosí.
Ma questa é una storia mai raccontata.
<< Idiota, che ci fai qui?>>
Anya si giró verso di me.
<< Becky, ma perché siamo qui?>>
Giusto, perché?
Una sola parola.....boh.

<< Boh>> risposi.
<< Cioé...voi non sapete neanche perché siete qui? O mamma mia...>>
<< Potremo fare i compiti insieme>>
Brava ragazza, vai cosí!
<< Oh, non penso, sai?>> disse Damian e fece per andarsene, ma Anya lo blocco con un braccio.
<< Che c'é secondogenito, hai paura?>>
<< Paura di te? Non credo proprio..>>
<< E invece io dico che sei spaventato>> continuò Anya senza mai smettere di guardarlo << Non sei d'accordo?>>
<< Ma che problemi hai?>>
Anya lo guardó sorridendo.

<<Semplicemente so cosa stai pensando>>

Anya's pov

No.
No, non so davvero cosa sta pensando.
Ho promesso di non farlo piú.
E io le mantengo le promesse, peró...

Che male c'é?
Che male c'é nel voler giocare un po'?
Si, ho preso da mia madre.

<< C-cosa?>>
É in difficoltá...credo di non averlo mai visto cosí...
<<Qualche problema?>> chiesi.
<< ...Entrate>>
Ho vinto! Che bella sensazione...
Becky mi guardò come se fossi pazza ma allo stesso tempo con ammirazione.
É che...

Fare sempre le stesse cose é noioso...
e se questa storia fosse diversa dalle altre?

La casa di Damian era davvero grande. Le pareti erano in pietra, c'era anche un camino. L'atmosfera era quella di una baita di montagna di lusso...era bellissimo.
<< Secondogenito, ma tu vivi davvero qui?>>
<< No, vivo sotto un ponte.>>
<< Il tuo habitat naturale,immagino>>
Damian mi guardò malissimo.
<<Davvero, perché accidenti siete qui?>>
<< É che Anya aveva cosí tanta voglia di vederti.. e beh, non potevo dirle di no>>
Ovviamente era stata Becky a parlare.
<< Ti lascio ai tuoi film mentali, Becky. La parola " mancare" e "Damian" non possono stare nella stessa frase...>>
<< Ci penso io>> disse Damian << Becky, in camera mia c'é anche Andrew..se vuoi..>>
<<Bella gente, stare con voi é stato bello, ma ora devo andare...usate i preservativi!>> e si dileguó.
<< Non commenti, idiota? Sai cosa vuol dire quella parola...vero?>>
<< Grazie a te si, purtroppo>>
<< Ah...ripeto, non commenti?>>
<< Ti dico la veritá...non mi dispiacerebbe...>>

<< EEEEHHH????>>
<< Calmati! Scherzavo.. >>
<< Allora scherza meglio! Ho perso un polmone...>>

<< Tu hai un fratello, giusto?>>
Damian mi guardò, sembrava confuso.
<< Mi chiami secondogenito da quando avevamo sei anni...fatti due domande, datti due risposte!>>
<< Ma é piú grande?>>
<< Si>>

<< É bello come te?>>

Oh, no..

no, no, no, no!!!

Ma perché accidenti l'ho detto?
Non pensavo...l'ho detto senza pensare..

Il secondogenito mi guardò con un po' di stupore.
Che figuraccia, mamma mia...

<< Anche tu sei bellissima>>

Eh?....

Ma, perché....

Perché....

Perché...vorrei...che lo dicesse di nuovo?

Ma non ha senso...io dovrei chiedermi perché l'ha detto...

e invece...

É cosí insensato....
Non doveva andare cosí.

<< Come mai il tuo posto preferito é l'osservatorio?>>

Ma perché glielo sto chiedendo?

<< Le stelle>>
Rispose soltanto Damian.
<< Non fare tanto il misterioso>>
Dissi, sorridendo, ma...Damian mi guardó in un modo strano.
<< Sai, idiota...io non sono quello che credi>>
<< E cosa sei?>>
<< Sono quella costellazione che nessuno vede...ma che c'é>>

Sorrisi.

<< E io sono quella che ti sta accanto>>

Damian's pov

<< E io sono quella che ti sta accanto>>

No...
No..
Lei...potrebbe farsi del male..
Non posso permetterlo.

<< É impossibile>>
Anya mi guardó con tristezza.
<< Perché?>>
É difficile, ma é per il suo bene, dopotutto.
<< Vicino alla mia costellazione non ci sono altre stelle...perché chiunque provi ad avvicinarsi...si fa del male>>

<< Non credo nel destino>> rispose Anya << Quello che dici per me non ha senso, ma quello che ho capito...non mi é piaciuto per niente>>

Prevedibile...

<< Vorrà dire che lo cambieró. Cambio sempre ció che non mi piace!>>

E-eh?
Cosa?

In quel momento arrivo l'amica di Anya.
<< Si va in gelateriaaaa!!!>>
Io la guardai male.
<< Punto uno, é settembre, punto due, dobbiamo studiare>>
<< Risposta uno: ma chi se ne frega, risposta due: É venerdí, secchione!>>
Uffa, non voglio uscire...
<< In gelateria? Bello, originale!>> disse Anya con gli occhi che le brillavano.

Perché improvvisamente ho una grande voglia di andarci?

<< Dai, Damian, vieni anche tuuu???>> mi chiese.
Al diavolo. Ci voglio andare.
<< Si, idiota>>
Sono un debole...

*Sulla strada per la gelateria*

<< Becky ti piace?>> chiesi ad Andrew, mentre andavamo in gelateria.
<< Uuhhh...Damian Desmond che mi chiede una cosa del genere? Qui c'é sotto qualcosa..>> disse quest'ultimo guardandomi con uno sguardo malizioso.
<< Uff...ma che dici? Cercavo semplicemente di fare conversazione, visto che parli solo di ragazze, ormai...>>
<< Ah. Quanto sei noioso, Damian>>
Lasciai perdere.
Parlare con Andrew era impossibile.

Guardai in cielo.

No, ancora nessuna stella.

Ma ormai tutti si staranno chiedendo: Ma perché le stelle? Sto diventando noioso?
Beh, tanto non ve lo dico.

Il tramonto era bellissimo...alla fine il pomeriggio era passato, ormai era quasi sera.
Il rosa dava al cielo un colore bellissimo. Era da mozzare il fiato.
E mi sentivo incredibilmente bene.
Avreu voluto fermare il tempo in quel momento preciso: avrei voluto essere cosí per sempre, non piú Damian Desmond...solo io.
Volevo tanto cambiare le cose..ma era troppo difficile.

<< Perché sei indietro?>>
Una cosa é certa...devo smettere di mentire a me stesso.
Perché, si, comincio ad avere un idea di quello che provo.
E forse é sbagliato, ma il mondo non é fatto di cose giuste, il destino non esiste.
Le cose accadono..e basta.

E non voglio piú nascondermi dietro ad una maschera.

<< Idiota, perché proprio tu?>>
<< Eh? Secondogenito, dai i numeri?>>
<< Vorrei solo che..>>
<< Che?>>
<< Vorrei solo che...no, non lo so cosa vorrei...>>
<< Hai le idee confuse?>>
<< É il contrario...ho capito tutto.>>
<< Bah. Io non ti capisco proprio..>>
<< Vuoi venire con me all'osservatorio?>>

Devo essere fatto...normalmente non direi una cosa del genere...

<< E-eh? Quando? P-perché?>>
<< La prossima settimana. Perché mi va>>
<< Ma...n-non suona strano?>>
<< A me non tanto. E poi devo farti vedere una cosa>>

E devo anche dirti una cosa,ma non te la dirò......perché é sbagliato...terribilmente sbagliato.

<< Beh, se ci tieni tanto...>>
<< Non sei obbligata>>
<< Lo so. Ma voglio venirci>>
<< Beh...grazie>>

Ho fatto una cavolata.
Maledetti ormoni...

<< Secondogenito..>>
<< Si?>>
<< Non riesco proprio a capire...>>
<< Che cosa?>>
<< Non lo so...é che non riesco a capire...se ti odio o se mi piaci>>

La guardai, stupito da quello che stavo per dire.

<<Sai...neanche io>>

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É l'una di notte ma se non aggiornavo Yuri mi uccideva ( sei libera di insultarmi nei commenti )

(≧∇≦)

Byeee~

Momo~