Capitolo 24: I Mostri Disastro, prima parte
I Monti di Ferro, veniva così chiamata la piccola catena montuosa a Nord della foresta della Giada Oscura. Essa veniva usata come rifugio da un piccolo distaccamento del Regno dei Nani, ma per la maggior parte era occupata dai temibili Troll di montagna, o Mountain Troll. Essi erano più grandi e robusti dei Troll di pianura e avevano la resistenza fisica più elevata della loro specie, erano secondi in forza muscolare solo ai Troll da guerra, o War Troll, ossia quelli che venivano addestrati. A livello puramente teorico, i War Troll erano i piu forti fra ognuna delle varie tipologie della loro specie, tuttavia erano anche l'unica detta <<artificiale>> e la cui nascita non dipendeva dal habitat. Detto in parole povere, i Troll di Montagna erano la variante naturale più grande, forte e resistente della loro specie, già uno di loro avrebbe richiesto varie squadre d'avventurieri d'Oro o superiore per essere abbattuto. Ad ogni essere umano sarebbe venuto un infarto nel sapere che ve ne erano più di 10 mila nella loro base, formata da tre montagne della catena dei Monti di Ferro. Una volta tolti di mezzo gli Oni e assoggettati gli Orchi, nessuno sarebbe stato in grado di fermarli dal conquistare la grande foresta della Giada Oscura, eppure ora si trovavano rinchiusi nella loro tana, ad attendere un assedio di cui neanche sapevano l'esistenza.
Dopo la sconfitta degli Uomini Lucertola, i Troll erano l'unica potenza rimasta ad opporsi ad Almodeus. Certo, il regno degli Uomini Lucertola non era ancora caduto, tuttavia non avevano più la forza per dichiarare battaglia.
Il Re vicario, Abiru Gabiru Magnus, attendeva il supporto promesso dai Troll, ma ben poco sapeva che le truppe da lui tanto attese, appena avvistate da delle sentinelle, non stavano venendo in suo supporto.
350 Troll in armatura nera avanzavano compatti nella palude, con nulla davanti a loro in grado di fermarli. Il sole era alto, ma le nuvole di morte lo coprivano, quasi a segnalare che quella truppa in nero non fosse veramente alleata. Tuttavia, Gabiru rifiutava di crederlo o di dare peso a quella sciocca preoccupazione, le truppe Troll erano la sua unica speranza non solo per salvare la faccia come Re, ma anche per evitare la caduta del glorioso Regno degli Uomini Lucertola. Purtroppo, le sue speranze furono mal riposte...
"Ben arrivati! Io sono Abiru Gabiru Magnus! Re vicario degli Uomini Lucertola! Spero che il viaggio sia stato di vostro gradimento..."
Proferì, avanzando verso il comandante nemico, un gigantesco Troll in armatura completa nera come la pece, armato di scudo e sciabola cremisi. Gli occhi rossi del colosso ispiravano tutto fuorché simpatia, ma Gabiru ignorò le sensazioni negative, quelli davanti a lui erano i loro salvatori, o almeno così credeva.
La sua aura è spaventosa, che sia il Re dei Troll in persona?
Gabiru intuì che, dalla potenza e dall'aura di potere emanata dal colosso in nero, egli non fosse altri che Yeddu, il temuto sovrano dei Troll.
"Voi siete il famoso Yeddu presumo! Spero che ci troveremo a collaborare bene!"
Gli porse la mano e il suo cuore iniziò a battere all'impazzata dalla gioia. Finalmente l'immagine che stava sognando da quando Vennominon gli aveva portato la notizia dell'arrivo di un armata in suo supporto si stava avverando. Sarebbe diventato un eroe, aveva perso molto, ma ora avrebbe potuto rimediare a tutti i suoi errori. Poteva dimostrare di esser degno del trono, si immaginò già le lodi di suo padre e degli anziani. Tutti lo avrebbero acclamato come il migliore.
"Ahahhahaha! Sei divertente piccola lucertola!"
I sogni di gloria di Gabiru si infransero quando udì la risposta del Troll, le sue risate di scherno fecero saltare qualche battito al cuore del principe, che aveva ancora la mano alzata, in attesa di una stretta, anche se iniziò a dubitare che sarebbe mai arrivata.
"Io non sono il Re, ma sono uno dei suoi generali! Il mio nome è Kuro Kishi!"
"Ah, perdonatemi per l'errore, Mastro Kuro! Dalla vostra grande potenza mi sembravate glorioso quanto un Re!"
"Fidati piccoletto, il Re è a tutto un altro livello!"
A Gabiru gli si fermò il cuore in gola a quella notizia. Il Troll davanti a lui era spaventoso, avrebbe perfino potuto battere i 6 grandi eroi da solo, e ora gli stava venendo a dure il suo sovrano gli era perfino superiore?
Si può sapere cosa è questo Yeddu? Quanto è potente?
Gabiru scosse la testa, per smettere di pensare a cose inadeguate al momento. Ora doveva dimostrarsi saldo davanti al generale alleato.
"Comunque sia, grazie per essere arrivati in nostro supporto, noi..."
Altre risate provenienti dal generale Kuro interruppero Gabiru. Cercò di mantenere la calma, nonostante la grande mancanza di rispetto che il generale alleato gli stava riservando. Lui era il principe e il Re vicario degli Uomini Lucertola, eppure stava venendo trattato peggio di uno schiavo.
"Qualcosa di divertente, Mastro Kuro?"
"Davvero non ci sei arrivato?"
"Mh? Che Intendete?"
"Noi non siamo qui per aiutarvi, ma per eliminarvi tutti! Al grande Yeddu non servite..."
Quelle parole furono la conferma delle paure di Gabiru: erano stati ingannati.
"A-Aspettate!"
Balbettò, cercando di calmare le acque.
"Ci deve essere un errore! Il Nobile Vennominon potrà dirvi tutto! Noi siamo vostri alleati! Possiamo aiutarvi!"
"Oh sì, ci aiuterete! Sarete un ottima scorta di cibo!"
"Cosa?!"
"È così che noi Troll usiamo i nostri alleati!"
Il Troll sguainò la propria sciabola e provò a colpire il principe, che riuscì a schivare per poco il colpo.
"Soldati! In posizione!"
Ruggì Gabiru. Nonostante il vantaggio numerico, 3000 contro 350, gli Uomini Lucertola erano con le spalle al muro. Non erano equipaggiati per sconfiggere un nemico così potente, in grado di rigenerarsi e che pareva indemoniato. Aveva sottovalutato il nemico, era stato sciocco, avventato, cieco davanti agli inganni, tutto per paura di perdere il trono.
"Avanzate! All'attacco!"
I soldati, seppur titubanti, ubbidirono all'ordine e si lanciarono verso i Troll. Mai scelta fu più sbagliata.
Nonostante il vantaggio numerico, dopo pochi minuti fu chiaro a tutti che quella non era una battaglia, ma un massacro. Era come vedere delle mosche schiantarsi contro un muro.
Stava perdendo soldati ogni minuto. Prima venivano atterrati e poi sbranati da quei mostri affamati. Per loro non era una guerra, ma un banchetto.
Ne sto perdendo troppi! È tutta colpa mia! Devo fare qualcosa...
Il principe strinse il tridente del padre fra le mani e prese un profondo respiro, per poi avanzare saldo verso Kuro.
"Kuro! Ti sfido a duello!"
"Mh? Ohhhh! Ho capito cosa vuoi fare! Mi vuoi sfidare così da far guadagnare tempo ai tuoi soldati! Ti rispetto sai? Sarai un ottimo spuntino! Ragazzi!"
Il soldati Troll si misero in cerchio attorno ai due, lasciando Gabiru da solo contro il avversario. Era un trappola, non poteva fuggire, non che glielo avrebbero permesso comunque, ma adesso non poteva più neanche provarci. Aveva una sola possibilità per sopravvivere: lottare e vincere.
"Principe...morirai!!!"
Kuro si lanciò contro di lui con una furia senza pari, ma il suo corpo non colpì il bersaglio, dato che Gabiru parò l'attacco con il proprio tridente. Ci fu un rapido scambio di colpi fra i due, facendoli sembrare in parità, ma era solo una mera apparenza. In Troll aveva già vinto in partenza, visto che Gabiru non aveva modo di mettere fine alla vita dell'avversario per via della sua abilità rigenerativa.
Il principe lo capì subito e per questo si limitò a parare i colpi, in cerca di un'apertura. Fu un quel momento che un pensiero gli balenò in mente, ed era qualcosa che non poteva tenersi dentro o ignorare.
"Posso farti una domanda? Prima di continuare..."
"Chiedi pure, ma fai in fretta! Sei il mio pasto!"
"Mio padre, sua maestà Lizard Magnus, è vostro prigioniero?"
"Prigioniero?"
Il Troll iniziò a ridere di gusto, divertito dalla possibilità che gli si era palesata davanti. Non solo avrebbe spezzato il principe nel corpo, ma anche nello spirito.
"No! È morto, divorato dal nostro Re!"
Il cuore di Gabiru perse un battito. Suo padre era morto? Impossibile. Doveva essere una bugia, ma perché mentire? Solo per stuzzicarlo? No, doveva essere la verità, ma non poteva accettarla.
"Mio padre...non c'è più?"
Strinse il tridente com entrambe le mani, rifiutando di pulire le lacrime che gli stavano cadendo sul muso.
"Oh? Piangi? Che pivello!"
"Fatti sotto, bastardo! Vortex Dash!"
Con grande sorpresa del generale Troll, Gabiru si lanciò contro di lui ad una velocità incredibile, impugnando il proprio tridente e muovendosi con l'aiuto del vento.
Questo era dovuto a Vortex Dash, una mossa permessa dal Tyrant Trydent, che consentiva di controllare il vento per potenziarsi. Nonostante fosse consapevole che non sarebbe riuscito ad uccidere il Troll per via della famosa abilità rigenerativa della loro specie, Gabiru decise comunque di lanciarsi in un attacco disperato, sperando di poter perforare l'armatura nemica e di ferire il generale abbastanza gravemente per dare tempo ai suoi soldati di fuggire.
Purtroppo, il piano non andò come previsto. L'armatura del Troll resse il colpo e il tutto si concluse in un nulla di fatto.
"Tutta quella scena per niente! Muori!!!"
Ruggì il generale, ripartendo all'attacco.
"Merda!"
Con la coda dell'occhio, Gabiru osservò i suoi soldati nelle retrovie, intenti ad assistere allo scontro con un volto disperato.
Devo guadagnare tempo! Il trono non è più importante! Ora devo salvare i miei sudditi!
Purtroppo, non riuscì a resistere a lungo, per quanto fosse abile, la forza della Troll era ben superiore alle sue possibilità.
"Ma come? Tutto qui?"
Lo derise il Troll dopo averlo atterrato.
"Sei stato divertente, ma adesso è ora di pranzo!"
Sollevò la propria sciabola, pronto a dare il colpo di grazia.
"Scappate..."
Proferì Gabiru con un filo di voce, sperando di aver guadagnato abbastanza tempo e che il suo sacrificio avesse salvato almeno una vita.
Quando il Troll abbassò il braccio, si udì un rumore metallico, aveva colpito qualcosa, ma non il principe.
"Che...cosa?"
Un'ombra si era materializzata davanti a lui, parando il colpo con un'arma, anch'essa fatta di materiale oscuro.
"Chi osa interrompere il mio duello?! Fatti vedere!"
Gridò, ritirando la sciabola. Per qualche motivo si sentiva insicuro. Cosa stava succedendo?
"Scusate il disturbo, ma abbiamo ordine di non permettere la morte di nessuno dopo il nostro arrivo..."
Il Troll alzò lo sguardo e notò un Oni, seguito da una femmina degli Uomini Lucertola. I due stavano avanzando a passo sicuro verso di loro, come se non fossero al cospetto di un'armata di Troll armati fino a denti.
"E voi chi siete?!"
"Semplici emissari. Io sono Zed e lei invece è Tokka..."
"Balle! Non puoi essere un messaggero con un'aura del genere!"
"Fratello! Stai bene?"
La donna lucertola ignorò le accuse del Troll e si lanciò verso Gabiru, aiutandolo a rialzarsi.
"S-Sorella? Ma...come? Non sei stata uccisa con papà?"
"Uccisa? Ma che vai dicendo?! Papà è vivo, ma rimane prigioniero dei Troll!"
"D-Davvero? Papà...è vivo?"
Altre lacrime, questa volta di felicità, sgorgarono dagli occhi di Gaburi. Suo padre era vivo e probabilmente lo avrebbe punito per la sua arroganza, ma non gli importava. Era troppo felice in quel momento.
"Ora riposa fratello, bevi questa e lascia che il Nobile Zed si occupi di tutto"
Tokka tirò fuori dalla borsa a tracolla una piccola pozione verde e la fece bere al fratello, mentre Zed si posizionava fra loro e Kuro.
"Pensi davvero si potermi battere?! Sarai un Oni, perciò abile con il fuoco, ma non basta! Io ho il potere donatomi dal mio Re!"
"Non sono qui per combattere, come ho detto sono un semplice messaggero..."
"Mh? Sei serio?"
La risposta secca e stoica di Zed sorprese il generale. Per lui era strano che qualcuno agisse in maniera così spavalda davanti ad una grande armata come la sua. Si stava irritando.
"E quale sarebbe il messaggio che vuoi portare, Oni?"
"La mia padrona vi da la possibilità di arrendervi, in cambio avrete salva la vita..."
A quelle parole, Kuro scoppiò in una grassa risata. Non si sarebbero mai sottomessi a qualcuno che neanche era lì presente o che non conoscessero. La sua risposta era più che prevedibile.
"Sei scemo?! Non ci sottometteremo! Né ora, né mai!"
"Se è questa la vostra risposta..."
Il Troll alzò la propria sciabola, pronto a colpire Zed, tuttavia si fermò di colpo quando vide delle nubi viola oscurare il sole e posizionarsi sopra di loro.
Senza preavviso, dei lampi violacei iniziarono a piovere sull'armata dei Troll, mietendo vittime come se non ci fosse un domani.
"Ma cosa? Come?!"
Gli occhi del generale si spalancarono in sorpresa. Non aveva idea di cosa stesse succedendo, l'unica certezza era che il numero di vittime fra le sue schiere aumentava a vista d'occhio dopo ogni rombo di tuono.
"Vedo che ha già iniziato..."
Commentò Zed, con la calma di chi chiede come è il tempo.
"Eh? Perciò è opera tua?! Sai usare magia di così alto livello?!"
"No, ho detto che non sono qui per combattere"
"Ma allora?!"
"Io non centro, ma lei è un altra storia..."
Il Troll spostò lo sguardo verso il punto indicato dall'Oni e vide una donna, rivestita in un'armatura completa in acciaio bianco, armata di una pesante ascia da guerra e con due ali nere sulla schiena.
E questa chi è?! Quando è arrivata?!
"Ben arrivata, Nobile Yor..."
La salutò Zed, facendo un breve inchino. La donna rispose con un gesto della mano, per poi spostarsi verso Kuro.
"Hanno accettato?"
"No, si sono rifiutati..."
"Che ingrati! Come osano rifiutare una richiesta della Nobile Almodea? Sorella della Suprema Hirashi?!"
Yor sembrò imbestialirsi alla notizia che i Troll avevano rifiutato la sottomissione. Strinse lascia nella mano destra e avanzò a passo svelto verso il generale nemico, come se volesse sfidarlo.
"Sei tu che puoi generare una magia così potente?! Meglio! Ti divorerò e poi..."
Non fece in tempo a finire la frase, che la donna lanciò un fendente con la propria arma, da essa scaturì un fascio d'energia che superò il Troll e si schiantò nelle sue retrovie, generando un esplosione tale da spazzare via tutta l'armata.
"Impossibile!"
Rimasto solo, Kuro si girò verso Yor. Nonostante non avesse subito alcun danno da quel devastante attacco, stava tremando come una foglia.
"Si può sapere chi..."
Fu nuovamente zittito da un fendente di Yor, ma questa volta, era diretto proprio a lui. Con un colpo preciso, il generale Troll venne completamente annientato: niente rimase di lui, né la sua armatura, né il suo cadavere. Sembrava che qualcuno ci fosse passato sopra con una gomma e che l'avesse cancellato dalla realtà.
"Nessuno può dire di no ad un ordine diretto o indiretto della Suprema Hirashi, nessuno al mondo!!! Non sei degno di vivere!"
"Lavoro eccellente, Nobile Yor. Non per niente siete la guardia della Nobile Hirashi..."
Commentò Zed, facendo un piccolo applauso.
"Non è stato niente di ché! Ho usato una variante depotenziata di Death Storm per le nubi, seguita poi da Death Slash"
Mentre i due discutevano, la pozione fece effetto su Gabiru, il quale si rialzò prontamente in piedi e si avvicinò a Yor.
"Voi siete...quello donna che era venuta con Lady Hirashi!"
"Esatto! E tu sei la sciocca lucertola che non ha accettato la sottomissione!"
"Ehy! Ci hai salvato, ma devi comunque rispettare..."
Gabiru fece un altro passo avanti, ma Zed si mise in mezzo e lo fermò.
"Direi di rimandare, siamo qui in veste di messaggeri della Nobile Almodea, la padrona della città di Almy..."
"Ne avevo sentito parlare! Aspetta...prima ho sentito dire che Lady Hirashi è sorella di questa Almodea, però la prima serve un certo Almodeus! si può sapercha che fazione appartenete?"
"Entrambi, la Nobile Hirashi è la mia maestra, mentre la Nobile Almodea e il Sommo Almodeus sono i nostri padroni"
"Fratello..."
Tokka si unì alla conversione, avvicinandosi ai 3.
"Mi hanno salvato! Papà è vivo! Non so cosa ti abbiano detto, ma è tutto un complotto dei Troll! Hanno assoggettato gli Orchi e ora stanno per invadere tutta la foresta! Mi sono dovuta alleare con la città di Almy per garantire la sopravvivenza della nostra specie..."
"Ma...papà lo sa?"
"Sarebbe meglio parlarne dopo, a breve inizierà un attacco alla base dei Troll! Dobbiamo essere pronti..."
"Ma come possiamo raggiungere la loro base? Ci metteremo giorni!"
"Sì vede che siete creature inferiori..."
Yor colpì il terreno con il tacco dello stivale e dalle viscere della terra uscì fuori un enorme portone, che si aprì di colpo, rivelando una strana spirale viola.
"Perciò...andiamo?"
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Due Troll se ne stavano a guardia dell'entrata principale della loro base, situata nella montagna centrale. I due colossi erano grandi e forzuti, armati di asce da guerra e grandi scudi, ricoperti da capo a piedi con un'armatura scura come la notte.
Tutto d'un tratto, un fascio di luce nero colpì in pieno quello sulla destra, riducendolo ad un paio di gambe fimanti.
"Eh?! Chi è là!"
Quello sulla sinistra alzò lo scudo, pronto a difendersi, tuttavia udì presto un semplice sussuro e la vita lasciò il suo corpo per sempre.
"Spero che sia divertente, sai?"
Commentò Nikusa, avvicinandosi al cadavere del Troll sulla sinistra.
"Puoi divertirti quanto vuoi, ma il Re dei Troll è mio, ricordatelo, ok?"
Ribadì Almodeus, avvicinandosi alla caverna.
"Sì sì! Me lo hai già detto mille...ohhhh! Che puzza!!!"
Dopo aver superato l'entrata della grotta, un tanfo insopportabile giunse alle loro narici.
Che sia una trappola? No, sarebbe troppo difficile per degli esseri cosi limitati...
"Perciò..."
Iniziò Nikusa, facendo un gesto con la mano, come per scacciare la puzza.
"Cosa intendi fare? Sterminare tutti?"
"No, proverò a costringere il Re alla sottomissione, ma se mi darà problemi lo ucciderò, un Troll Disastro è potente, ma inaffidabile..."
Almodeus sapeva di cosa parlava, nel loro mondo i Troll Disastro erano una una specie di Troll demoniaci, estremamente potenti, ma anche instabili, questo poiché l'evoluzione da Troll normale a Troll Disastro scaturiva tramite l'abilità Divoratore.
Divoratore era un abilità in grado di far assorbire l'energia di una vittima divorata. Se appresa da un Troll, gli dava accesso all'evoluzione in Troll Disastro dopo aver ottenuto abbastanza energia, tuttavia era un processo difficile ed estremamente instabile.
Mentre procedevano verso un pendio, notarono due mostri dove la discesa si interrompeva.
"Pare che stiamo disturbando la loro pausa pranzo..."
Entrambi stavano dilaniando carcasse che sembravano appartenere a dei Goblin. Se fosse stato per Almodeus, li avrebbe uccisi all'istante, ma i suoi piani erano diversi.
"Hey voi Troll! Scusate se disturbo il vostro pasto, ma.."
I due si girarono all'unisono e lo videro, per poi lanciare un grido verso il fondo della caverna, ricevendo un ruggito in risposta.
"Che citofono dozzinale...santa pazienza!"
Osservando che i due lo stavano caricando, Almodeus fece un passo indietro.
"Nemici! Nemici!"
Lanciando urla roche, uno di questi provo a colpirlo, ma Nikusa gli fece esplodere la testa con un pugno, uccidendolo sul colpo.
"Perché...non rigenera?"
Borbottò l'altro, indietreggiando spaventato. Non solo quella donna davanti a lui aveva appena ucciso il suo amico con un semplice pugno, ma lui non si era neanche rigenerato, come se fosse morto davvero una volta per tutte.
"Perché io faccio e disfo le regole a mio piacere, non lo sapevi?"
Gli rise in faccia Nikusa, prima di essere superata da Almodeus.
"Sono qui per vedere il Re dei Troll, portami da lui...adesso!"
Il colosso annuì e iniziò a fare strada, terrorizzato. L'aura di terrore del demone, unito alla dimostrazione di forza della donna erano gli ingredienti perfetti per la ricetta della sottomissione spontanea.
"Senti, cosa farai con questa foresta quando sarà tutto finito?"
Domandò sotto voce Nikusa.
"Ho un piano in mente, ma sarà una sorpresa!"
"Ohhhh! Mi piacciono le sorprese!"
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Dopo aver attraversato il portone, Gabiru e i suoi soldati si ritrovarono davanti ad una delle tre montagne che formava la base dei Troll, quella più a desta per essere precisi. Zed e Yor iniziarono a fare strada, portandoli davanti al resto dell'armata, spiegando il loro piano di attaccare i tre monti separatamente.
Gabirù non riuscì a credere ai propri occhi quando vide alcuni membri dei 6 grandi eroi, vivi e vegeti, schierati insieme ad alcuni non-morti.
"Druso? Tiberio? Siete vivi?!"
"Maestà?!"
Gabiru si avvicinò e si inchinò immediatamente, abbassando il capo.
"Vi prego di perdonarmi! Vi ho mandati a morire senza darvi rispetto! Ero accecato dal trono!"
I soldati rimasero stupiti dal comportamento del principe, non si aspettavano che servisse tanto rancore verso sé stesso.
Tiberio si avvicinò al giovane principe e gli mise una mano sulla spalla, facendolo alzare.
"Non serve scusarsi, siamo morti da guerrieri, tuttavia il Sommo Almodeus ci ha dato una seconda chance..."
"Cosa?! Almodeus può...riportare in vita?"
"Così pare maestà! Ora però basta indugiare! Dobbiamo salvare il Re!"
"Sì, hai ragione!"
Gabiru si voltò per vedere chi fosse in testa alla formazione e, con suo grande stupore, riconobbe Hirashi, accompagnata da due Oni, uno giovane e bello dai capelli rossi e uno più anziano dai capelli bianchi.
"Ci guiderà Lady Hirashi?"
Domandò, abbastanza intimorito dalla visione della messaggera che aveva portato morte sulla sua terra.
"Solo temporaneamente, la Nobile Hirashi, la Nobile Yor e Hattori andranno verso l'alto per liberare i piani superiori. Noi, capitatanati da Shen, andremo a liberare il vostro Re dalla prigione sotterranea"
Rispose Zed, rassicurando il principe.
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Almodea se ne stava nel proprio letto a dormire, con Shion accanto a sè, intenta ad usare una delle ali della demone come coperta. All'improvviso, un rumore simile ad un allarme si attivò di colpo, come se fosse una sorta di sveglia.
Almodea la udì, ma continuò a dormire con fare irritato, Shion invece si destò di scatto, tenendo su l'ala della demone per coprire il proprio corpo privo di vestiti, ancora un po' stanca per via delle attività della sera prima.
"Nobile Almodea, sveglia..."
"Ancora 5 minuti..."
"Nobile Almodea, dobbiamo andare! Le truppe saranno già al fronte!"
Almodea mugugnò qualcosa di inudibile, ma era ovvio che non avesse intenzione di alzarsi, più per pigrizia che per stanchezza.
Shion sospirò e fece un leggero sorriso, per poi iniziare a massaggiare l'ala che le stava coprendo il corpo.
"Nobile Almodea, o vi svegliate oppure mi toccherà usare la mia arma segreta..."
Grazie ai loro momenti intimi, Shion aveva scoperto quali fossero i vari punti sensibili della demone, fra questi vi erano le ali, molto suscettibili ai massaggi.
"Mhhhh..."
"Vi piace? Dai...alziamoci e questa sera vi faccio coccole extra!"
"Ok ok!"
Almodea si destò di colpo e si alzò in piedi, non curante di essere senza vestiti davanti alla propria segretaria, non che fosse la prima volta che si vedevano in quello stato vulnerabile.
"Andiamo e sistemiamo la faccenda!"
La demone schioccò le dita e le due si ritrovarono vestite come per incanto. Lei indossava i soliti Jeans blu, una maglietta rossa e una giacchetta violacea, mentre la Oni si ritrovò nel suo solito completo da segretaria.
"Sarà divertente!"
Shion sorrise e prese la propria spada, ossevandola come se fosse la propria innamorata.
"Finalmente potrò usarti!"
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Giunte all'entrata occidentale della grotta, Almodea e Shion entrarono senza problemi, uccidendo le guardie all'esterno. Erano solo loro due, nessuno a supporto, sarebbe stato inutile.
"Reinforce Armore! Reinforce Strenght! Reinforce Health!"
Senza perdere tempo, Almodea iniziò a lanciare incantesimi sulla propria amica, potenziandola.
"Grazie, Nobile Almodea"
"Non ringraziarmi! Non posso permettere che la mia Shion si faccia male!"
"Sono io che dovrei proteggere voi, però!"
"È compito di un capo proteggere i propri sottoposti, soprattutto gli amici! Perciò ci proteggeremo a vicenda!"
Shion avrebbe voluto dissentire, ma il battito delle ali di Almodea la mise a tacere, più perché si era fermata ad ammirarne la bellezza.
"Senti Shion, ho una domanda sulla tua cultura, me ne aveva parlato Shuna durante il pigiama party, ma non abbiamo finito il discorso"
"Chiedete pure!"
"Aveva detto che suo fratello Shen aveva varie spasimanti, tuttavia mi sorprende come abbia detto che doveva sceglierne una o più. Nella vostra cultura è normale?"
"Oh sì! Non so se valga per tutti gli Oni, ma nel nostro villaggio era abbastanza normale che un uomo avesse più mogli, tuttavia doveva avere il consenso della prima per sposare la seconda e ognuna andava trattata con rispetto!"
"Mi piace come idea, sai...io sono sempre stata pro all'idea di avere più di un partner"
"Davvero? Avete già..."
Le due vennero interrotte da un boato proveniente dal fondo della caverna.
"Intrusi! Intrusi!"
Un orda formata da vari Orchi e Troll apparve davanti a loro, con spade sguainate e pronti a lottare.
"Lasciate fare a me, Nobile Almodea..."
"Ok! Eh eh!"
Shion fece qualche passo avanti e sguainò la spada dalla fodera magica, poi la prese con due mani e la sollevò sopra la testa.
"Fiuuuu...."
Con un movimento fluido, Shion scagliò un potente fendente verso il terreno, facendo tremare l'intera montagna. L'onda d'urto fu così forte da far aprire una voragine, che risucchiò tutti i nemici, facendoli cadere nel baratro.
"Porca puttana!"
Almodea era rimasta a bocca aperta, sapeva che Shion era forte, ma non si aspettava questo. Le sue ali iniziarono a battere velocemente per l'estasi e l'eccitazione nel vedere la sua segretaria uccidere così tanti esseri: la trovava attraente.
"Nobile Almodea! Come sono andata?"
"Sei stata perfetta! Ricordami di non farti arrabbiare!"
"Non potrei mai arrabbiarmi con voi! Io vi..."
Una palla di fango arrivò in faccia a Shion, destabilizzandola.
"Bleah! Che schifo!"
"Shion! Chi ha osato?!"
"B-Brutta puttana! Guarda cosa hai fatto!?"
Uno dei Troll era riuscito a risalire dalla voragine, aveva perso la sua arma nella caduta, ma pareva ancora volenteroso a combattere.
Mentre Shion si puliva via il fango dalle guance, Almodea si girò verso il sopravvissuto, fissandolo con uno sguardo di ghiaccio. La sua aura di terrore iniziò a manifestarsi e il terreno iniziò a tremare.
"Tu non hai fatto quello che io penso che tu abbia appena fatto...VERO?!"
Le fiamme delle candele che illuminavano le pareti della grotta iniziarono ad affievolirsi, come se qualcuno gli stesse soffiando sopra.
"Ehy! Ehy! Calma un attimo! Io...ahhhhhhhhh!"
Il Troll alzò le mani in segno di protesta e sottomissione, ma era troppo tardi. Le luci si spensero e le urla del malcapitato si udirono per tutta la grotta, seguite da ossa spezze e carni strappate.
Una volta che la luce tornò magicamente, Shion notò che Almodea era accanto a lei, sembrava molto più calma e nulla pareva diverso da poco prima, se non per del sangue che gli era rimasto sul suo volto.
"Hem...Nobile Almodea, avete qualcosa sulla guancia..."
"Mh? Oh grazie!"
Almodea si pulì la bocca, per poi prendere Shion a braccetto, strongendosi forte a lei, come se non volesse mai lasciarla andare.
"Andiamo? Abbiamo ancora tanto da fare!"
"Certo, Nobile Almodea!"
Le due ripresero a camminare per la caverna, con la calma di chi sta facendo una passeggiata in casa propria, come se non stessero uccidendo brutalmente chiunque incontrassero sulla propria strada.
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Hirashi avanzava per la grotta, affiancata da Yor e Hattori, seguiti a loro volta da Shen, Gabiru, Tokka, Zed e i membri dei 6 eroi.
"Attenti! Nemici in arrivo!"
Un'orda di Troll ed Orchi avanzarono verso di loro, pronti a lottare fino alla morte, che avrebbero incontrato a breve.
"Hell Flame!"
Una fiammata nera partì dalle mani di Shen ed investì la prima linea nemica, arrostendola.
"Shadow Slash!"
Delle ombre apparvero dal nulla e iniziarono ad assaltare i vari nemici, permettendo a Gabiru e i membri dei 6 eroi di eliminarne il resto.
"Sono così deboli..."
Borbottò Hirashi, avanzando con calma fra i nemici morenti, con la naturalezza di chi esce di casa per prendere il giornale.
"Avete ragione, Nobile Hirashi"
"Muori vecchio!!!!"
Un Orco provò a colpire Hattori alle spalle, ma il vetusto Oni schivò il colpo e si spostò di lato. Non attaccò, si limitò a rinfoderare la spada.
Slash!
Appena lo fece, l'Orco cadde a terra, tagliato in mille pezzi.
"Stai migliorando..."
"Tutto merito vostro, Nobile Hirashi! Eh eh..."
La donna gigante annuì, rimanendo stoica in volto, ma fiera di vedere i propri allievi all'opera. Sia Hattori che Zed avevano imparato alcune delle sue tecniche, erano ancora lontani dal raggiungerla e probabilmente non ci sarebbero mai riusciti, ma erano migliorati molto in poco tempo.
"Morite! Morite! Nessuno di voi essere inferiori può avvicinarsi alla Nobile Hirashi! Morite! Moriteeeee!"
L'armatura bianca di Yor era ormai completamente ricoperta di sangue. Perfino i suoi alleati le stavano lontano, terrorizzati dalla sua furia omicida.
"Quella donna è un mostro..."
Borbottò Gabiru, sorpreso da tutta quella brutalità, ma non spaventato o disgustato.
"Yor, calmati..."
Sospirò Hirashi, continuando ad avanzare verso i nemici.
"Lady Hirashi! Fate attenzione!"
Gli gridò Tokka, notando un paio di Troll pronti a colpirla. La donna si limitò ad evocare una katana viola, con decine di occhi sulla lama e il manico. Tuttavia non la vibrò, continuò avanzare come de niente fosse.
Splat!
I due Troll si divisero in un centinaio di pezzi. Nonostante i danni, non si rigenerarono, per via dell'abilita Soul Taker della katana.
"Non smettete mai di sorprendere, Nobile Hirashi"
"Già, la maestra è sempre la migliore..."
"Lady Hirashi! Siete perfetta! La migliore! Siete la Regina Suprema degli assassini!"
Perché tutti mi complimentano? È imbarazzante...
Dopo aver eliminato ogni nemico su quel piano, giunsero a delle scale rudimentali, scavate probabilmente da molto tempo.
"Hattori, Yor...venite con me. I restanti vadano al piano di sotto"
Dato l'ordine, Hirashi iniziò a salire le scale per andare al piano superiore, quando venne fermata da Zed.
"Voi cosa farete, invece?"
"Io..."
Iniziò la donna, girandosi verso la fine delle scale.
"Devo occuparmi di qualcun'altro"
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Mentre la battaglia imperversava ai piani superiori, Lizard Magnus se ne stava chiuso nella propria cella, insieme al resto della propria guardia personale. Cercava di rimanere calmo, ma non era facile con un regno allo sfascio e una figlia dispersa.
"Sì può sapere che succede di sopra?"
"Qualcuno l'ha fatta grossa?"
Lizard aguzzò le orecchie, diventando interessato alla discussione dei quattro Troll di guardia.
Che mio figlio sia venuto a salvarmi?
"State calmi! Secondo me è solo Yeddu che ha mangiato pesante! Ahahaha!"
Le risate di Laplace riecheggiarono nella caverna, ma furono interrotte da un esplosione, avvenuta in una delle stanze vicine.
"Ok! Questa era grossa! Qualcuno vada a vedere cosa sta succedendo là fuori!"
Due Troll uscirono prontamente dalla stanza, ma i botti non cessarono, anzi, si intensificarono, seguiti da delle urla.
"Ma che cazzo succede?!"
Borbottò il giullare, alzandosi in piedi.
"È il vento che cambia rotta"
Le parole di Lizard irritarono non poco Laplace, che schioccò la lingua e iniziò a camminare in cerchio, cercando di capire cosa stesse succedendo.
In quel momento, si udirono dei passi vicino all'entrata priva di porta della stanza. Laplace si girò di scatto e schioccò le dita, facendo preparare i due Troll rimasti alla battaglia.
"Mh?"
Uno dei due colossi usciti ritornò, non proferendo parola, però le esplosioni erano cessate, questo fece intendere che la situazione fosse stata risolta.
"Che c'è?"
Domandò con tono seccato Laplace, facendo un passo avanti verso il sottoposto.
Slash!
Il Troll cadde a terra senza vita, tagliato a metà dalla lama infuocata di Shen.
"Ma che cazzo!? Un Oni? Non state lì impalati, Attaccate idioti!"
L'ordine di Laplace fu del tutto inutile, poiché uno dei due Troll al suo fianco venne colpito da una fiammata nera lanciata da Shen, l'altro invece non riuscì nemmeno a sguainare l'arma, poiché venne intrappolato da dei fili d'ombra generati da Zed, che prontamente si strinsero attorno al suo corpo, dandogli fuoco e mettendo fine alla vita del gigante.
"S-Sì può sapere come avete fatto ad arrivare qui?!"
"Abbiamo ucciso tutti, ora tocca a te!"
Shen si lanciò verso Laplace, facendo volteggiare la propria katana. Il giullare fece un salto all'indietro e schivò il colpo, evitando al contempo degli shuriken lanciati da Zed.
"Fai attenzione, questo è potente..."
"Volevate vendicare il vostro villaggio? Invece questo luogo diventerà la vostra tomba!"
"Arrenditi! Sei da solo ormai!"
Ruggì Gabiru, entrando in testa ai membri dei 6 eroi e Tokka.
"Figlio mio? Tokka? Tiberio!?"
Alla loro vista, Lizard si alzò in piedi e si avvicinò alle sbarre, sorpreso e felice di vedere i suoi figli sani esalvi.
"Padre!"
"Maestà!"
Tiberio si avvicinò alle sbarre e provò ad aprire la cella, mentre Druso e Kan si lanciarono verso Laplace.
"Meglio levare il disturbo, a voi ci penserà Yeddu!"
Delle biglie gli uscirono dalle maniche ed esplosero, generando una nuvola di fumo nero.
"Maledetto! Dove sei?!"
Le grida di Shen furono vane, quando il fumo si dilatò, del giullare non c'era più traccia.
"È scappato!"
"Fa niente Lord Shen, pensiamo a liberare il Re degli Uomini Lucertola"
"Hai ragione Zed..."
Il capo degli Oni annuì e prese un sospiro per calmarsi, successivamente si avvicinò alle sbarre della cella, alzò la katana e con un solo fendente fece a brandelli la porta.
"Padre!"
Delle lacrime iniziarono a scendere dalle guance di Tokka quando si ricongiunse con Lizard, che l'abbracciò e la tenne stretta a sè, come se avesse paura di perderla.
"State bene...vi siete alleati con gli Oni?"
"Loro sono al servizio della Nobile Almodea!"
"Capisco..."
Lizard si avvicinò a Shen e Zed, fece un leggero inchino, abbassando il capo in segno di rispetto.
"Vi ringrazio per tutto! Siamo in debito con voi!"
"Dobeve ringraziare la Nobile Almodea, è lei che ha ordinato il vostro..."
"La ringrazierò a dovere!"
Lizard si girò verso Tiberio e lo abbracciò con forza.
"Credevo fossi morto, ma sono contento di vedere che sei vivo, vecchio amico!"
"Sono morto, ma il Sommo Almodeus mi ha resuscitato..."
"Cosa?"
Zed si mise in mezzo fra i due, dividendoli.
"Ne parlerete dopo, ora dobbiamo uscire da qui, ordini della Nobile Almodea"
Lizard annuì e si fece aiutare nello scortare la propria guardia personale, indebolita dalla prigionia prolungata. Finalmente erano liberi, ma non potevano ancora festeggiare.
"Hey voi!"
Un gruppo di Orchi entrò nella stanza, capitanato da Gherd. Questo si mise alla testa del gruppo, con uno sguardo serio e severo.
"Vedo che siete arrivati..."
Shen si fece avanti ed incendiò la propria spada con un'aura di fuoco demoniaco, pronto alla lotta.
"Fatti sotto! Io..."
"Ci arrendiamo..."
L'Orco, con grande sorpresa di tutti, buttò le proprie armi a terra e si inchinò, seguito a ruota da tutti i propri sottoposti.
"Ma cosa? Sei serio?"
Shen rinfoderò la spada, ancora stupito dagli eventi, fu in quel momento che Lizard tossì, per avere la sua attenzione.
"Lui è Gherd, il figlio del Re degli Orchi..."
"Esatto, tu sei il principe degli Oni? Ti ho riconosciuto, ci eravamo visti brevemente durante l'assalto al vostro villaggio"
"Perciò un udienza da principe a principe? Ok...parla allora!"
"So che ci odiate, ma sono pronto ad offrire la mia testa se servirà ad ottenere il perdono per il resto della mia gente!"
Il principe degli Orchi abbassò il capo, come se attendesse di venir decapitato. Tuttavia, ciò non accadde.
"Alzati!"
La voce severa e impregnata di rabbia del Principe degli Oni fece alzare il capo in sorpresa a Gherd. Voleva umuliarlo? Voleva insultarlo oppure sfidarlo a duello per guadagnarsi l'uccisione con onore?
"La Nobile Almodea mi ha ordinato di non ucciderti e così sarà! Perciò non farci perdere tempo e alzati! Dobbiamo uscire da qui!"
L'Orco si alzò in piedi e annuì. Avrebbe voluto discutere, per poter risolvere subito quello situazione che gli pesava sul cuore, ma non poteva, aveva ricevuto un ordine da chi era debitore e non vi avrebbe disubbidito.
"Ok, venite allora! C'è un'uscita secondaria poco lontana da qui, ora non dovrebbero esserci guardie!"
Detto ciò, Gherd si girò e iniziò a guidarli verso un corridio stretto. La tensione era alta nell'aria, dopotutto gli Oni non si fidavano minimamente degli Orchi, ma per ora avrebbero dovuto ingoiare il loro odio e stare al passo.
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Laplace correva a perdifiato per la foresta, cercando di mettere più terreno possibile fra sè stesso e la base dei Troll.
Quelli erano gli Oni della città di Almy! Avevo spiato un po' ma ora è evidente che sono alleati di Almodeus! Devo ottenere più informazioni! Intanto lascerò che ci pensi il Troll Disatro! È un mostro di livello 65, per lui un paio di Oni evoluti non saranno un problema!
Corse e corse per varie decine di minuti. Si fermò sotto un albero e si appoggiò ad esso, non tanto per riprendere fiato, ma per potersi girare ed osservare la montagna dei Troll, sede di una battaglia a cui lui era fortunatamente sfuggito.
Gerud è rimasto dentro a lavorare ai suoi stupidi esperimenti, magari dovrei provare a contattarlo...
In quel momento, il giullare notò qualcosa ai propri piedi. Sembrava una scatola a molla. La osservò e la raccolse, confuso e allo stesso tempo incuriosito.
E questa da dove salta fuori? Prima non c'era, non è che...
Non riuscì a finire il proprio pensiero che la scatola gli esplose in faccia, scagliandolo contro l'albero a cui si era appoggiato poco prima.
"Oh oh oh! Che botto!"
"C'è qualcuno? Fatti vedere!"
Laplace si rialzò furioso e si iniziò a guardare attorno. Nonostante avesse sentito una voce, non vedeva nessuno. Che fosse invisibile?
"Esci fuori vigliacco!"
"Così mi offendi!"
Questa volta la voce fu seguita da dei passi e Laplace riuscì ad identificare una figura in lontananza: un clown vestito di rosso con un capello da giullare.
"E tu cosa sei?!"
"Mi presento! Io sono Shaco, il clown della follia e giullare del Caos!"
Delle risate iniziarono a risuonare dal nulla, ma Laplace le ignorò.
"Cosa vuoi da me?"
"Hai dato problemi al mio capo, percio mi tocca ucciderti! Però..."
Il clown fece una risata breve, estraendo un coltello da chissà dove e puntandolo verso Laplace.
"Ammetto che è un peccato!! Ti ho ossrvato ed hai talento!"
"Sarà uno scontro fra giullari, dunque?"
Laplace non ottenne risposta immediata, visto che il suo avversario iniziò a ridere come un folle, cosa che effettivamente era.
"Ahahahaha! Sei uno spasso! Posso sapere come ti chiami?"
"Laplace..."
"Come il demone della matematica? Capisco! Comunque non sono solo un giullare, io sono anche un clown!"
"Clown e giullare? Illuminami, dov'è la differenza?"
Shaco sparì di colpo a quella domanda, lasciando di stucco Laplace. Nessun trucco, nessuna distrazione, era semplicemente svanito. Dopo poco partì una voce dalla foresta, che disse:
"Vuoi sapere la differenza? E va bene! Te la dirò!"
Delle esplosioni si innescarono nelle vicinanze, portando alla creazione di un enorme volto di Shaco fatto di scintille. Alcune scatole apparvero di colpo, lanciando coriandoli, stelle filanti, palloncini e quant'altro da tutte le parti.
"L'entrata in scena!"
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