Capitolo 26: I Mostri Disastro, terza parte
Almodeus e Nikusa avanzavano sicuri per la grotta, come se non potesse capitare un'imboscata da un momento all'altro, eventualità che se anche fosse giunta, non sarebbe stata problematica per loro.
"Mh?"
"L'hai sentita anche tu? Questa energia è spaventosa per gli standard di questo mondo..."
"Sì, hai ragione Nikusa, ma non mi preoccuperei..."
"E chi si preoccupa? Mica è un nostro problema! E anche se lo fosse, sarebbe di facile risoluzione!"
"Hem...s-scusate?"
Il discorso dei due venne interrotto dal balbettio del povero Troll che stavano usando come guida.
"Siamo arrivati, la sala del trono è dopo quella porta!"
"Va bene, rimani qui fino a nuovi ordini, se ti muovi sei morto..."
Il Troll tremò a quella schietta minaccia, per poi affrettarsi ad aprire il portone difronte a sè, rivelando un'enorme stanza con al centro un colossale trono, su cui era seduto un Troll ancora più colossale.
"Eccolo, Re Yeddu..."
"Posso occuparmene io, Almodeus?"
"No, ci penso io! Tu uccidi chiunque provi a fuggire..."
"Ok ok...che barba!"
Normalmente un Troll di montagna raggiungeva facilmente i 5 metri di altezza, ma Yeddu superava perfino i 6, essendo alto quasi il doppio di Nikusa. Il colosso aveva braccia grandi come tronchi e gambe dure come pietre, portava una coroncina fatta con del granito e indossava un'armatura d'acciaio sporca dei rimasugli dell'abbondante colazione.
Il soffitto era stato rialzato, creando vari piani superiori, pieni di cunicoli che probabilmente portavano ovunque in quella caverna. Una trentina di Troll se ne stavano vicini alle colonne portanti, osservando dall'alto lo spettacolo.
"Suppongo che tu sia Yeddu, il Re dei Troll! E quello là nell'angolo chi è invece?"
Ad un occhio inesperto sarebbe parso che Almodeus avesse puntando il proprio bastone da passeggio nel vuoto, ma i suoi occhi non lo ingannavano, lì c'era qualcuno.
"Puoi rivelarti e non farmi perdere tempo?"
"Maledetto!"
Il lamento fu partorito da Vennominon, il quale apparve dal nulla nel punto indicato dal demone.
"Un Uomo Serpente?"
"Hai eluso la mia mimesi! Non sei un comune..."
"Intruso! Che ci fai qui?"
Le lamentele della serpe vennero subito soffocate dalle urla del Re, che si alzò dal proprio trono.
Impugnava un'enorme spadone, probabilmente incantato e molto potente, segno che Yeddu fosse tutt'altro che un ciarlatano, un'arma del genere richiedeva abilità nella scherma per essere usata efficacemente.
"Sono tutto fuorché un intruso..."
Rispose Almodeus, con un tono distaccato.
"Per me sei un intruso e intruso rimani! Parole di Re uguale legge! Ora dimmi chi sei e cosa vuoi! Il grande Yeddu, Re dei Troll e della Giada Oscura ti dà il permesso di presentarti"
"Il mio nome è Almodeus e sono qui per negoziare..."
Delle risate fermarono il demone dal presentarsi. Prima il Re, poi le guardie e infine i Troll spettatori, si misero a rivedere tutti in faccia al demonio, come se avesse detto qualcosa idiota.
"Sei proprio un idiota se pensi di poter venire qui a fare richieste!"
"Io sono un demone, colui che comanda le armate di non-morti e le squadre che stanno prendendo di mira la tua base, perciò la logica vede che io sia nella posizione di poter chiedere un udienza con te..."
Yeddu accigliò gli occhi irritato, nel mentre le risate in sottofondo cessarono di colpo quando tutti si resero conto di essere sotto attacco, cosa che fino a quel momento non era stata compresa a fondo.
"Hai una bella faccia tosta a venire qui ed attaccarmi! Ho capito chi sei, mister <<la foresta non è vostra da conquistare!>>. Se la serpe non avesse fatto tante storie ti avrei ucciso da un bel pezzo!"
Ruggì, sputando da tutte le parti.
"Ma davvero? Posso sapere che storie raccontava tale serpe?"
"Io dicevo solo il vero, misterioso demonio! Non conoscendo la tua vera forza sarebbe stata una mossa suicida attaccarti!"
Puntualizzò Vennominon, estremamente intimorito da Almodeus. A differenza di Yeddu, aveva capito subito che questo non era un demone da sottovalutare.
"Ti sei appena salvato la vita..."
Concluse Almodeus, tornando con l'attenzione a Yeddu.
"Direi di venire al dunque, Re dei Troll. Sottomettiti a me e ti prometto prosperità, inoltre avrai salva la vita "
"Ma sei scemo? Non mi sottometterò mai ad un debole come te!"
"Debole?"
"I Troll, per tradizione, considerano debole chi è più piccolo di loro"
Puntualizzò Vennominon, stringendosi al muro e cercando di farsi sempre più piccolo per essere escluso dal conflitto.
"Capito...Allora Yeddu, ti sfido a singolar tenzone!"
"A che?"
"Sigh...volevo dire a duello, ti sfido a duello!"
Yeddu sorrise a quella proposta e strinse la propria spada incantata ancora più fermamente, avvicinandosi al demone.
"E va bene! Fatti sotto idiota!"
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Mentre un duello stava per iniziare nella sala del trono, qualche piano più in basso, se ne stava già disputando uno. Questo vedeva protagonisti Hyo-Zan-Ryu, il guerriero più valoroso fra i Troll, e la combattente più forte della città di Almy, Hirashi.
Hattori e Yor se ne stavano ai lati della stanza, intenti ad occuparsi di uno svenuto Ryu, mentre la loro maestra affrontava a suon di spada un avverarsario temibile, che doveva ancora mostrare tutta la sua forza.
Nonostante l'aria fosse tesa, Hirashi rimaneva calma e stoica come al solito. Si era già scambiata vari colpi con il nemico e non sembrava minimamente affaticata o stanca, dettaglio che non passò inosservato al nemico.
"Ora capisco perché Ryu ti rispetta tanto..."
Iniziò Hyo-Zan-Ryu, facendo qualche passo indietro per mettere distanza fra sé stesso ed Hirashi.
"Dimmi, sei stata tu ad insegnargli quelle tecniche?"
"No, le ha imparate lui..."
"Da solo?! Scherzi?"
"No, il compito di un maestro è insegnare agli alunni a rivelare il proprio massimo potenziale, non di creare dei sé stessi in miniatura"
Spalancò gli occhi sorpreso. La sua avversaria non aveva tutti i torti. Quella sola affermazione fece dubitare Hyo-Zan-Ryu di essere stato un bravo insegnante con i suoi studenti. Si era sempre attenuto alle traduzioni, inoltre apprendere che Ryu era ancora vivo perché aveva disobbedito ai suoi insegnamenti, fu un ulteriore colpo al proprio orgoglio già danneggiato.
"Sei una donna saggia Hirashi! Anzi...Nobile Hirashi!"
"Grazie..."
L'uso dell'onorifico sorprese la donna, si era guadagnata il rispetto del suo avversario con così poco?
"Posso chiederti un favore? Se dovessi vincere mi sarà concesso di divorarti? Così otterrò il tuo immenso potere! È tradizione!"
"Credenza disgustosa, ma è la tua cultura dopotutto..."
Hirashi sospirò leggermente e fece riposare la mano libera sulla coscia, visibilmente persa nei suoi pensieri.
"Ok..."
Sbuffò lei.
"Ma se vinco io, potrò fare quello che voglio di te"
"Mi pare giusto! Ora riprendiamo!"
Senza indugiare, il Troll scattò a gran velocità e vibrò la propria mazza verso l'avversaria, ancora in posa esposta.
"Ma cosa?!"
Nonostante il fattore sorpresa, il colpo di Hyo-Zan-Ryu fu deviato dalla katana di Hirashi senza troppa difficoltà.
Per evitare un contrattacco, il Troll fece un poderoso salto all'indietro, portandosi ad almeno 5 metri di distanza dalla nemica.
I suoi muscoli sono ancora rilassati...si può sapere come possono emettere così tanta forza a riposo?!
"Ti devo ringraziare, Nobile Hirashi! Affrontandoti finalmente avrò modo di superare il mio livello di forza attuale ed evolvere in un guerriero anche più potente!"
"Se lo dici tu...preparati, ora tocca a me attaccare"
Rispostò ciò, partì all'attacco.
Nonostante indossasse grossi stivali con tacco alti e avesse una stazza incredibilmente robusta, Hirashi si muoveva ad una velocità folle, riuscendo a coprire decine di metri in pochi secondi.
Perfino Hyo-Zan-Ryu ne fu sorpreso, era estremamente surclassato in quel piano, tanto che non si accorse quando Hirashi gli giunse alle spalle e gli tirò un secco pugno sulla schiena, scagliandolo contro il muro con una forza superiore a quella usata da lui contro Ryu.
"Siete grande Nobile Hirashi! La migliore! Nobile Hirashi! Nobile Hirashi!"
Come al solito, Yor non dimenticava di mostrare il proprio supporto alla sua padrona e maestra. Mancava poco e si sarebbe messa a fare la cheerleader.
"Sì può sapere...cos'è questa improvvisa stanchezza?"
Hyo-Zan-Ryu rimosse alcuni massi che gli erano caduti addosso e si rialzò a fatica, usando la propria mazza per sorreggersi.
"Posso caricare energia negativa nei miei attacchi, se usata in grandi quantità può depotenziare un essere privo di resistenze contro suddetta energia. Scusami, avrei dovuto avvertirti. Normalmente non ricorro a questa mia abilità, ma non ho tempo infinito"
Gli rispose lei, iniziando ad avvicinarsi lentamente, katana alla mano, pronta a colpire da un momento all'altro. Hyo-Zan-Ryu si immaginò che la sua avversaria stesse effettivamente mascherando la sua stanchezza, a supporto di ciò c'era quello strana frase sul tempo.
"Quindi...non è un veleno?"
"No, altrimenti potresti usare l'abilità rigenerativa della tua razza per curarne gli effetti, tuttavia l'energia oscura da me infusa nel tuo corpo non riduce solo le tue energie, ma anche la tua forza muscolare e stamina. E quelle non puoi rigenerarle..."
"Non pensare che sia finita qui!"
Alzò la mazza verso l'avversaria, come per intimarle di stare indietro, ma Hirashi ignorò quella richiesta e scattò nuovamente, obbligando il Troll a difendersi.
Hyo-Zan-Ryu usò la mazza come scudo e parò l'affondo della katana, la cui lama venne improvvisamente rivestita da fiamme violacee.
"Maledetta!"
Alla vista delle fiamme, il colosso usò disperatamente tutta la propria forza disponibile per respingere l'avversaria, allontanandosi di qualche metro.
Come pensavo, ha paura del fuoco, dopotutto è un Troll...
"Preparati, grande Hyo-Zan-Ryu, perché il prossimo colpo non lo bloccherai..."
"Eh?"
Come promesso, Hirashi scattò nuovamente e riuscì a perforare l'armatura del nemico con un attacco frontale, facendo sprofondare la lama della katana nella pelle della spalla sinistra del Troll.
"Rinforzo Cutaneo! Rinforzo Cutaneo Superiore!"
Con l'uso di un paio d'Arti di battaglia, il colosso riuscì a sopportare il dolore senza emettere un gemito, ma quando Hirashi fece detonatore la propria spada, scatenando un esplosione di fiamme nere a breve distanza, Hyo-Zan-Ryu non riuscì a trattenere un disperato grido di dolore, inadatto ad un guerriero del suo calibro.
Hirashi, dal canto suo, rimase inespressiva come sempre e sfruttò il momento di sofferenza del Troll per indietreggiare, evitando così di dare al nemico una finestra d'opportunità per un contrattacco, non che Hyo-Zan-Ryu avesse intenzione di attaccarla in quelle condizioni.
"Direi di finirla qui..."
Borbottò lei, stringendo la presa sul manico della katana. Abbassò la propria arma, piegando leggermente la schiena in avanti e preparandosi a scattare nuovamente.
"Con il prossimo colpo morirai sicuramente, se ammetti la sconfitta ti risparmierò la vita..."
"No! Io sono il grande Hyo-Zan-Ryu! Il più valoroso fra i Troll! Se devo morire voglio morire combattendo fino alla fine!"
"Mh...capito..."
Hirashi si mise dritta e reinfoderò la propria arma, facendo intendere che non avesse intenzione di attaccare, per il momento.
"Togliti l'elmo, vorrei vederti in faccia..."
Il guerriero piantò la mazza a terra ed obbedì alla richiesta, lanciando via il proprio elmo come se fosse spazzatura e rivelando il volto di un Troll abbastanza avanti con l'età, pelato, dagli occhi bianchi e dalla barba abbastanza folta. Goccie di sudore erano presenti su tutta la sua faccia, prova di quanto impegno ci stesse mettendo nello scontro con Hirashi, ormai sicuro che sarebbe stato l'ultimo.
"Quello sguardo..."
Gli occhi di Hirashi si aprirono leggermente, in modo quasi impercettibile. Era raro che si sorprendesse ed era ancora più raro che lo mostrasse, seppur in modo impercettibile.
"È quello di chi affronta la morte credendo di avere ancora una possibilità...ti è rimasto un asso nella manica? Una tecnica suprema nascosta?"
Il Troll sollevò la propria mazza al cielo e lanciò un grido di battaglia, apparentemente potenziandosi. Hirashi non capì se fosse solo un effetto visivo o un abilità vera e propria, simile a Battle Roar.
"No! Ma ciò nonostante voglio combattere fino alla fine!"
"Allora ti accontenterò, fatti sotto..."
Hirashi si mise in posizione e scattò, sguainando la propria katana e preparando un affondo verso Hyo-Zan-Ryu.
"Colpo Del Possente: Bagliore Divino!"
"Mh? Cosa?"
Ignorando completamente la difesa, il Troll utilizzò un'Arte in grado di infliggere ingenti danni sacri. Se Hirashi fosse stata un demone, le avrebbe inflitto un colpo critico, tuttavia lei era un'entità, non un demonio.
Per la prima volta dall'inizio dell'incontro, Hirashi venne colpita in pieno. Il suo affondo fu interrotto e venne scagliata all'indetro.
"Flusso! Colpo Solenne!"
Senza darle respiro, Hyo-Zan-Ryu balzò in aria e le saltò addosso con la mazza, potenziata da alcune Arti di battaglia.
Hirashi venne colpita in pieno e si sollevò un gran polverone dopo l'impatto.
"Nobile Hirashi!"
Yor fece per muoversi, per andare a supporto della propria padrona, ma Hattori alzò un braccio e la bloccò.
"Che fai, vecchio?"
"Se intervieni inzozzeresti l'onore della Nobile Hirashi, vuoi questo?"
"Io...no...non voglio"
"Allora attendi ed abbi fede nella maestra"
"Sì, hai ragione..."
Yor ed Hattori spostarono lo sguardo verso la zona dell'impatto, notando che la polvere stava finalmente iniziando a cadere, permettendo una visione più chiara della situazione, non così disperata come creduto.
La mazza era stata bloccata dal palmo della mano di Hirashi, che stava reggendo il peso dell'enorme arma e del suo possessore come se fosse niente. Tolta della polvere sulla giacca, non mostrava segni di ferire o di fatica.
"Nessuna tecnica segreta, eh? Bugiardo...ma ammetto che sei stato in grado di prendermi di sorpresa, errore mio"
"Merda!"
Il Troll fece un balzo all'indetro, per mettere nuovamente distanza fra i due ed evitare un contrattacco, nonostante fosse evidente che Hirashi non avesse intenzione di farne alcuno. Non ne aveva bisogno. Lei si limitò solo a fissarlo con i suoi occhi violacei, che uniti al suo sguardo stoico, creavano un'aura di superiorità soffocante.
"Sei stato un ottimo avversario, ma c'è una grande differenza fra me e te..."
Iniziò ad avanzare verso il Troll, con la solita calma naturale e disinvolta.
"Non ti avvicinare!"
Gridò esausto Hyo-Zan-Ryu, iniziando a vibrare la mazza contro la propria avversaria come se fosse un folle che cercava di schiacciare un insetto. Non c'era tecnica in quei fendenti, solo disperazione.
La colpì alla spalla, sul collo, sulle braccia, sulla testa e perfino sul petto, ma niente; Hirashi continuava ad avanzare verso di lui senza sentire il minimo dolore. Ad ulteriore prova di ciò, la mazza iniziò a creaparsi dopo le prime collisioni, tanto che alcuni spuntoni si spezzarono e caddero a terra.
"Tu sei al livello 42, mentre Io sono ben al di là del livello 100"
La donna bloccò uno dei colpi della colossale mazza con l'indice della mano destra, per poi dare una leggera spinta, che fu più di nome che di fatto. Hyo-Zan-Ryu si ritrovò spiattellato contro il muro in meno di un secondo. Sia la velocità, che la forza applicata, erano state così elevate che si accorse con qualche momento di ritardo di essere finito dall'altro lato della stanza, con la bocca sanguinante per via dell'impatto.
"La mia forza fisica rasenta l'infinito. Fra noi due non c'è un abisso, c'è un universo..."
Le parole di Hirashi ferirono profondamente nell'orgoglio il Troll, soprattutto perché si accorse di quanto fossero veritiere.
Nonostante fosse dolorante, stanco e surclassato in ogni aspetto, Hyo-Zan-Ryu rimase alto e possente, senza dare segno di voler gettare la spugna. Si tolse la parte superiore dell'armatura e i guantoni, rivelando la propria pelle scura, ancora danneggiata dai precedenti attacchi di Hirashi.
Si è alleggerito per rendere più rapidi i suoi attacchi? Si aggrappa a questa vana speranza? Vedo che arrendersi non è mai stata un'opzione per lui...
"Dimmi una cosa, Nobile Hirashi..."
Iniziò il Troll, con tono stanco e ricolmo d'accettazione.
"Dimmi quanto sono debole! Non hai mai fatto sul serio e anche senza usare il massimo del tuo potere mi hai comunque tenuto testa, surclassandomi del tutto senza battere ciglio! Io sono...davvero così debole?"
"Sarebbe inutile mentirti, dicendoti che non è vero quando è palese che questo scontro non sia stato impegnativo per me"
Lo sguardo della donna rimaneva freddo ed inemotivo, ma il tono risultava più caldo, quasi fiero della performance del proprio avversario.
"Inoltre hai pienamente ragione, non ho usato quasi nessuna delle mie tecniche, incantesimi o abilità..."
"Altrimenti il duello sarebbe finito in un istante, non è così?"
"Mi dispiace, ma ti è andata male Hyo-Zan-Ryu. Al mondo ci sono solo 2...anzi no, 3 esseri in grado di tenermi testa e, forse, battermi. Se tu sei uno dei più forti fra i Troll, io sono una delle più forti fra tutti gli esseri viventi"
"Comprendo, Nobile Hirashi..."
Un sorriso si stampò sullo stanco volto del Troll. Era il sorriso di chi ha perso ma non può odiare la sconfitta, poiché gli ha insegnato troppo.
"Sai...io ho sempre cercato di essere il più forte, è stato il mio obbiettivo nella vita! La mia sfida personale!"
Ruggì fiero Hyo-Zan-Ryu, alzando la propria mazza al cielo, per poi farla ricadere subito dopo, troppo esausto per brandirla con troppa foga.
"Sapere...sapere che c'è qualcuno più forte di me mi riempie il cuore di gioia! Vuol dire che posso migliorare me stesso! Non ho finito di evolvere! Non ho finito di vivere!"
Quelle parole riuscirono a far breccia nello stoicismo di Hirashi, portandola a sorridere, ma solo per qualche secondo, prima che le sue labbra cadessero nuovamente nella solita espressione fredda.
"Posso capire quello che provi..."
Madre...sarò mai abbastanza?
Alzò lo sguardo verso l'alto, lasciandosi del tutto scoperta per qualche secondo, non che fosse in pericolo, aveva ampiamente dimostrato di essere la più forte lì.
"Nobile Hirashi!"
Il grido di Hyo-Zan-Ryu riportò l'attenzione della donna su di lui.
"Voglio che prima di uccidermi me la mostriate! La vostra vera forza! Voglio che con una frazione del vostro potere mi rendiate testimone di cosa vuol dire essere potenti come voi! Ve lo chiedo in ginocchio!"
"Come desideri, preparati a morire..."
Hirashi iniziò a cambiare verso il Troll, tenendo bassa la propria katana.
"Void Slash"
Senza che Hirashi si dovesse muovere, il braccio di Hyo-Zan-Ryu che impugnava la mazza cadde a terra, mozzato. La ferita iniziò a rigenerarsi, ma il Troll era più che consapevole di non avere tempo per attendere la ricrescita totale, perciò afferrò la mazza con un l'unico braccio rimasto e iniziò a colpire la donna all'impazzata.
Come prima, l'unico effetto ottenuto da quella sfilza di attacchi senza coordinazione fu quello di danneggiare l'arma, che si spezzò contro la testa di Hirashi dopo l'ennesimo inutile colpo.
Nonostante avesse un braccio mozzato e l'arma spezzata, il Troll provò comunque a vibrarla mirando alla faccia della donna, ma questa gli sparì da davanti agli occhi.
"Teletrasporto?!"
"No..."
Hirashi riapparve sul altro destro del colosso, rimanendo ferma senza attaccare o difendersi.
"Quella che hai provato a colpire era un'immagine residua"
"Un'immagine residua?"
"Già, avviene quando la velocità supera la capacità dell'occhio umano di valutare uno spostamento, ma eviterei di perdere tempo a spiegare..."
Il Troll sollevò quello che restava della propria mazza, con l'intenzione di attaccare ancora, ma si fermò, dopotutto sarebbe stato inutile attaccare, perciò si limitò a sorridere, soddisfatto.
"Addio..."
Hirashi alzò un dito e lo tocco sulla fronte, rilasciando una grande quantità di energia oscura.
"Mind Brake..."
Come colpito da un sonno improvviso, Hyo-Zan-Ryu cadde a terra, privo di vita.
"Nobile Hirashi! Siete stata fantastica!"
Yor iniziò ad applaudire, mentre Hattori diede una mano a Ryu, che si era svegliato da un pezzo, a rialzarsi.
"Nobile Hyo-Zan-Ryu...perdonatemi"
Il Troll sospirò alla morte del maestro, si sentiva in colpa per non essere riuscito a salvarlo.
"Tranquillo, Almodea ha dato la sua parola. Lo faremo resuscitare..."
"Cosa? Voi siete in grado di farlo?"
"Io possiedo quella capacità, ma ci sarebbe il rischio di trasformarlo in un Troll Disastro...lascerò fare ad Anxy"
"Anxy?"
"Non la conoscete, ma ora non importa. Prendete il suo cadavere ed usciamo da qui"
Ordinato ciò, Hirashi si mosse verso l'uscita della stanza, rinfoderanodo la katana e camminando via come se non avesse appena battuto il guerriero più valoroso dei Troll come se nulla fosse.
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"Io sono L'Orc Disastro! L'Arcidemone Gherdmiude! Colui che divora tutto ciò che incontra lungo il cammino!"
Le possenti grida del colosso scossero la stanza, facendo crollare alcuni massi nelle vicinanze delle tre ragazze, strette in una formazione a triangolo, con Almodea davanti, seguita da Shion e Scylla.
"Cosa facciamo, Nobile Almodea?"
"Non lo so, Shion...devo pensare a qualcosa!"
"Pernettetemi di aiutarvi!"
Propose Scylla, stringendo i pugni. Seppur disarmata, era pronta a combattere.
"Sei Sicura?"
"Sì! Ve ne prego, Nobile Almodea!"
"Ok...mi piace il tuo stile!"
La demone sorrise e generò dal nulla una mazza fatta di uno strano materiale nero.
"Usa questa, per adesso..."
"Grazie! Non vi deluderò, Nobile Almodea! E...scusate per prima!"
"Nessun problema!"
Intervenne Shion, entusiasta.
"Ora che hai capito la grandiosità della Nobile Almodea sei prosciolta da ogni colpa!"
"Hem...ok?"
Borbottò Scylla, abbastanza confusa. Il fatto che la donna con cui stava facendo a botte da orbi pochi secondi prima ora le stesse sorridendo come se fossero migliori amiche le faceva strano.
"Non avete speranze contro di me! Io sono L'Arcidemone Gherdmiude! Sono inarrestabile!"
"Maledetto! Tu saresti inarrestabile? Non vantarti troppo!"
Con una furia senza pari, Shion sguainò la propria spada e si lanciò contro il colosso, che parò prontamente con la mannaia insanguinata, respingendo via la Oni.
È forte quanto Shion, se non di più...devo trovare un modo per eliminarlo...
"Mio re, perdonami se puoi!"
A sorpresa di tutti, Scylla si lanciò contro il proprio sovrano, colpendolo al volto con la mazza, seguito poi da un attacco alla gamba che lo costrinse in ginocchio.
"Tu...piccola...!"
Le urla del colosso rieccheggiarono nella stanza. Alzò il pugno per schiacciare Scylla, ma Shion arrivò in suo soccorso, decapitando Gherdmiude con un sol fendente.
"È finita..."
Esultò la Oni, porgendo una mano a Scylla.
"No, purtroppo..."
La felicità di Shion fu distrutta quando vide quello che Almodea le stava indicando: il colosso si muoveva ancora.
Il corpo di Gherdmiude fece qualche passo verso la propria testa mozzata e la raccolse, riattaccandola con una naturalezza disarmante.
"Ma cosa?!"
"Gli Orchi Disastro sono in parte demoni! Avrà ottenuto una rigenerazione aumentata!"
"Cosa facciamo allora, Nobile Almodea?"
"Io...non lo so! Non ho idea di come affrontare questo mostro senza distruggere tutto!"
Almodea iniziò a tirarsi dei pugni sulla testa, come per stimolare il proprio cervello. Normalmente un Orc Disastro non sarebbe stato un avversario troppo difficile per lei da sconfiggere, ma non voleva far del male a Shion e Scylla nel processo.
"Ragionate con calma! Ci pensiamo noi!"
Gridò Shion, lanciandosi contro il colosso, seguita a ruota da Scylla. Iniziarono a colpirlo a turno, senza dargli tempo di rispondere o contrattare.
"Crepa, bastardo!!!"
Shion tentò un affondo, ma la lama della sua spada venne bloccata dalla mano del colosso, che nonostante tutti i colpi sembrava illeso.
"Patetico..."
Una luce rossa iniziò a fuori uscire dalla bocca del colosso, sembrava simile all'attacco usato precedentemente da Gerud, ma potenziato.
"Death March!"
Come in precedenza, chi veniva scelto come bersaglio da Death March, non era in grado di muoversi, perciò Shion non avrebbe potuto parare il colpo, ne tantomento alzare la spada.
"Shion! Non osare bastardo!"
In un impeto di furia, Almodea smise di ragionare e lanciò una fiammata contro il colosso, fermando il suo attacco e scagliandolo contro la parete della stanza.
L'aura di terrore della demone si materializzò, evocando delle fiamme sui suoi capelli e sulle sue mani.
"Prenditela con qualcuno del tuo livello!"
Almodea si scagliò contro di lui ad ali spianate, colpendolo allo stomaco per poi tempestarlo con una raffica di pugni.
Nonostante la stazza minuta rispetto al suo avversario, la forza fisica di Almodea era seconda a pochi. Dopo ogni colpo la terra tremava, tanto che il muro sembrava sul punto di cedere sotto la forza dei suoi pugni impregnati di rabbia.
"Sei solo un mostro di livello 70! Come credi di poter battere me che sono superiore perfino agli Dei!"
Con un ultimo, devastante pugno, Almodea tirò un poderoso montante, facendo sfornare il muro al colosso, scagliandolo fuori dalla montagna e facendolo cadere al suolo, per poi schiantarsi in picchiata contro di lui, generando un'onda d'urto talmente potente da lasciarsi dietro un cratere di elevate dimensioni.
La terra tremò sotto quel potente attacco, tanto che la montagna stessa sembrò piegarsi leggermente in avanti.
"Brutto...bastardo..."
Sbraitò Almodea, riemergono dal cratere e alzando lo sguardo.
Shion si era lanciata dalla montagna insieme a Scylla, atterrando poco lontano da lei. Nonostante le centinaia di metri di caduta, entrambe sembravano stare bene.
"Nobile Almodea?"
Una voce la chiamo alle sue spalle. Si voltò e notò l'altra squadra, insieme agli Uomini Lucertola e gli Orchi ribelli.
"Questa sarebbe la Nobile Almodea?"
Gherd non poteva credere che un essere del genere fosse il capo dei soldati mandati contro di loro. Non era un umana, tuttavia non sembrava potente.
"Esatto! Tu sei?"
Capendo di essersi posto in maniera scortese, l'Orco si mise dritto e fece un breve inchino.
"S-Scusatemi! Io sono il principe degli Orchi, Gherd!"
"Piacere!"
Gli sorrise Almodea, tornando felice e affabile come sempre. La sua capacità di cambiare umore lasciava Shion di stucco ogni santa volta, nonostante anche lei avesse quella caratteristica.
"Vedo che ci sono anche gli Uomini Lucertola! Vuol dire che la vostra missione è andata a buon fine! Suppongo che Hirashi sia ancora a fare i culi...che figacciona!"
"Sommo Gherd!"
"Scylla? Cosa ci fai qui? Non dovresti essere a guardia del Re?"
Delle lacrime iniziarono a cadere sulle guance di Scylla alla nomina del sovrano. Come avrebbe potuto dirlo al principe senza pinagere come una fontana? Non poteva.
"Il Re...è..."
Un ruggito la interruppe. Dal cratere generato da Almodea apparve un colossale braccio. L'Orc Disastro si tirò fuori a forza, rivelandosi in tutta la sua titanica presenza.
"Padre..."
Gherd cade in ginocchio a quella visione, insieme al resto degli Orchi presenti. Vedere il loro Re in quello stato gli spezzò il cuore, riducendo la loro speranza ai minimi storici. Era sempre stato il loro farò nell'oscurità, ed ora eccolo ridotto ad uno spettro di sé stesso.
"Fame! Fame senza fine!"
Il colosso, ormai accecato dall'inghordigia, si lanciò verso di loro, ma Almodea lo respinse con uno scudo di fuoco.
"Ho una soluzione, forse...è rischioso!"
"Vi prego, Nobile Almodea! Salvatelo!"
"Sì! Farò qualunque cosa!"
Le richieste di Scylla e Gherd smossero Almodea, che decise di provare con il piano imperfetto che aveva escogitato mentre il colosso veniva tenuto a bada prima.
Per colpa della magia di Gerud, Gherdmiude ha perso il controllo e ambisce solo a soddisfare la propria fame. Forse c'è un modo per salvarlo!
Convinta del proprio piano, più o meno, Almodea dispiegò le ali e si lanciò verso il mostro, evocando un cerchio magico.
"Absolute Uncurse!"
L'unico incantesimo che conosco che può rimuovere una maledizione è Absolute Uncurse, in grado di eliminare ogni effetto di controllo mentale o di alterazione di stato. In pratica resetta il bersaglio prevenendo che venga colpito in futuro dalla stesa malia.
Alzò il cerchio magico, si avvicinò abbastanza da poter prendere la mira e...l'incantesimo fallì.
"Cosa? Impossibile..."
Almodea si fermò a mezz'aria. Il cerchio magico da lei evocato si era infranto in mille piccoli pezzi, indicando che non solo l'incantesimo fosse fallito, ma che non avesse individuato un bersaglio.
"Non è sotto l'influsso di una maledizione? Ma allora perché...
"Nobile Almodea! Attenzione!"
La demone alzò lo sguardo e spalancò gli occhi. Gherdmiude sventolò il proprio pugno e la colpì in pieno, scagliandola contro un paio di alberi, che puntualmente le crollarono addosso.
"Nobile Almodeaaaaaa!"
Shion si lanciò immediatamente verso il punto dello schianto e iniziò a spostare i tronchi, usando la propria forza mostruosa per liberare l'amata.
"Aspetta! Ti aiuto! La Nobile Almodea mi ha salvato e devo ricambiare il favore!"
"Scylla?"
Con sorpresa di Shion, Scylla si avvicinò a ed iniziò a sollevare dei tronchi insieme a lei.
"Le mie eroine...eh eh~"
Almodea uscì fuori dalla pila, estremamente diminuita dallo sforzo congiunto delle due donne.
"Nobile Almodea!"
"Siete salva!"
Shion afferrò Almodea e la sollevò, iniziando a stritolarla con il proprio affetto.
"Per fortuna che non sono fatta d'ossa e carne..."
Borbottò la demone, nonostante il fatto che sentisse il proprio corpo piegarsi sotto la forza della sua amante.
"Pensavo di avervi perso!"
"Calma Shion, un attacco del genere non è niente per me..."
Le parole di Almodea erano veritiere, sembrava del tutto illesa dal colpo ricevuto dall'Orc Disastro. Ad essere onesti, il suo corpo stava subendo più danni dall'abbraccio di Shion che da tutto il resto, nonostante non sentisse dolore.
Non capisco...come mai non ha funzionato?
La mente di Almodea era un casino totale. Non riusciva a capire come il suo incantesimo fosse fallito, era Absolute Magic, il livello più alto di magia che esistesse, superando perfino quello Divino. Era impossibile che l'Orc Disastro avesse una difesa contro di esso.
"Nobile Almodea, che si fa?"
"Voi tenetelo occupato! Io devo pensare..."
Shion annuì e insieme agli altri guidò una carica disperata contro il neonato Arcidemone.
Zed usò dei fili d'ombra per bloccarlo, Shen evocò delle colonne di fuoco nero per ridurlo in cenere, Shion e Scylla, insieme al resto degli Orchi e degli Uomini Lucertola, gli presero di mira le gambe per costringerlo a terra.
Fu tutto inutile. L'Arcidemone incassava e si rigenerava.
Ci deve essere qualcosa che può avere effetto contro di lui... cosa mi sono persa? Ahhhhh! Pensa cervello!
Si mise le mani fra i capelli e iniziò a tirarsi alcune sberle sulla fronte.
Se qui ci fosse stato papà avrebbe gia risolto! Dopotutto lui è più forte ed esperto di me, probabilmente non potrebbe neanche evolversi essendo al massimo e...aspetta un attimo...
Una lampadina si accese sopra la testa della demone. Aveva capito finalmente.
Ma certo! La sua trasformazione in Arcidemone è dovuta dall'evoluzione, non da una magia! Per questo Absolute Uncurse non ha funzionato! Non sono in grado di salvare il Re, però posso salvare tutti gli altri!
Almodea si mosse immediatamente, avvicinandosi a Gherd, che nel mentre era stato respinto e sbalzato all'indietro.
"Gherd! So come fermarlo!"
"Davvero? Come?"
"Dovrò...ucciderlo, è l'unico modo! Mi dispiace..."
"U-Ucciderlo?"
"No! Ve ne prego! Non fatelo!"
Scylla si lanciò ai piedi di Almodea e si inchinò disperatamente.
"Se lo uccidete, a noi Orchi resterà solo la disperazione! Vi prego! Salvatelo!"
"Io non posso..."
"Sì invece! Shion ha detto che..."
"SHION HA ESAGERATO!"
Almodea strinse i pugni e colpì il suolo con lo stivale, creando un piccolo solco sotto di esso.
"Io...non ho le conoscenze per salvarlo! Se solo ci fosse mio padre...o mia sorella Hirashi andrebbe bene! Purtroppo per voi qui c'è l'unica che non sa come fare!"
"Nobile Almodea..."
Shion le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla, mostrandole supporto, nonostante ciò, la demone iniziò a lacrimare.
"Non sono perfetta...ok?! Ci sono tante cose che non so fare! Sono pigra, irresponsabile e tutto per me è un gioco! Ma ci sto provando a risolvere la situazione facendo del bene per tutti! Sei delusa, vero Shion?"
"No! Non potrei mai essere delusa da voi...vi amo, Nobile Almodea"
Shion le sorrise e le diede un bacio sulla guancia. Anche Scylla si alzò in piedi e si mise dall'altro lato della demone, sorridendo.
"Vi conosco da poco, ma per ora voi qui siete la più eccezionale! Non ho mai visto nessuno prendere a pugni un coso di quelle dimensioni attraverso una montagna ed uscirne illeso! Shion non esagera...voi siete fantastica!"
Almodea sorrise a quelle parole e prese i fianchi delle due, stringendole a sè.
"Avete ragione...però non posso salvare il Re"
"Provateci..."
Gherd si unì alla discussione, facendo un passo in avanti.
"Vi prego solo si provarci, se fallirete nessuno vi riterrà responsabilite"
"Ok! allora...attenzione!"
Con un movimento fulmineo, Almodea lanciò lontano Shion e Scylla, proprio nel momento in cui l'Orc Disatro ruppe la formazione degli altri, muovendo il suo braccio verso di loro.
"Nobile Almodea!!!"
Shion si rialzò di scatto, vedendo la sua amata venir afferrata per i fianchi e chiusa nella mano del colosso, che la sollevò, portandola davanti al proprio muso da maiale demoniaco. Alzò la spada, pronta ad intervenire.
"State lontani! Qui ci penso io!"
Si fermò a quell'ordine, avrebbe voluto disobbedirvi, ma si fidava della sua amata.
Dopo essersi accertata che non ci fosse più nessuno nelle vicinanze dell'Orc Disastro, Almodea iniziò a preparare un incantesimo.
"Absolute Hell!"
"Mh? Ma cosa?!"
Una A gigante si materializzò ai piedi del colosso, da cui fuori uscì un enorme getto di fiamme che investì i due. Almodea non subì danni per via della sua immunità al fuoco.
"Ahhhhhhh!"
Le grida di Gherdmiude di udirono per tutto il campo di battaglia. Anche se, ben presto, si trasformarono in risate.
"Ahhh...Ahahahaha!"
Il colosso uscì fuori dal cerchio di fuoco come se niente fosse, privo di qualunque danno.
"Pare che il fuoco non mi faccia poi così male..."
Commentò lui, stringendo la presa sulla ragazza.
"Oh lo so! Sei diventato in parte demone con la tua trasformazione, perciò hai guadagnato l'immunità al fuoco! Quell'attacco era solo per far stare lontani i miei amici"
"Ti credi furba? Dopo che avrò divorato te, mangerò anche loro! Sarai pure una demone, ma non ti salverai! Una come te non è in grado di farmi nulla!"
"Avrei 1000 motivi per dirti quanto è sbagliata la tua affermazione, ma hai ragione su una cosa! Siamo entrambi demoni, tuttavia c'è una differenza sostanziale fra noi due..."
"E sarebbe?"
"Che tu sei fatto di carne, muscoli, ossa, nervi, organi ecc ecc...io invece sono fatta d'inchiostro!"
"Mh?"
Come se fosse uno slime, Almodea iniziò a scegliersi, fino a coprire per intero la mano di Gherdmiude con una sostanza nera.
"Non mi interessa di cosa sei fatta! Accetta la tua sorte e fatti mangiare!"
Il liquido iniziò a muoversi su per il braccio, fino a raggiungere il collo del colosso, senza mostrate intenzione di fermarsi.
"Sarò io a mangiare te, sono una molto affamata e Shion lo sa!"
L'inchiostro si espanse per tutto il corpo dell'Orco, che iniziò a ribollire. La pelle veniva sciolta da Almodea e rigenerata poco dopo dalle abilità di Gherdmiude. Sembravano essere in uno stallo.
"Vediamo se mi mangerai prima tu o sarai divorato da me! Vince chi mangia l'altro per primo!"
"Ahhhh! Togliti di dosso!"
Il colosso iniziò a strapparsi l'inchiostro dalla pelle, portandosi via accidentalmente dei pezzi di carne.
"Smettila! Io sono...L'Arcidemone Gherdmiude!"
Ruggì l'Orco, prima che il suo stesso pugno, pilotato da un tentacolo d'inchiostro, lo zittisse.
"Perché ti colpisci da solo?
Ci fu un secondo pugno.
"Perché ti colpisci da solo? Eh? Eh? Ahahaha!"
"Ora basta! Maledetta!"
Afferrò il tentacolo con la mano libera e provò a staccarlo, ma questo si sciolse attorno al suo braccio e peggiorò la sua, già precaria, situazione.
"Parli proprio come Gerud! Non è che hai ottenuto anche il suo atteggiamento dopo che lo hai mangiato? Ti capisco sai? Era così indigesto che ti è rimasto sullo stomaco!"
"Taci, Maledetta!"
Dalle retrovie, tutti ammiravano quella battaglia, osservando l'Orco farsi sempre più disperato. Se prima si strappava via la carne per sbaglio, ora lo faceva apposta, pronto a tutto pur di liberarsi di Almodea.
"Vediamo chi è più forte, Il tuo Divoratore oppure il mio Absolute Devouer? Chi vincerà? Lo sappiamo già tutti..."
Almodea, ormai completamente avvolta attorno al colosso, sembrava avere la meglio.
"No...non posso perdere, io..."
"Non crederai che io abbia finito qui, vero? Mangerò tutto! Non solo la tua carne! Ma anche i tuoi ricordi! Vediamo..."
"No! Aspetta...no!"
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Il sole brillava sul panorama desertico. Decine di Orchi erano per terra, stremati dalla fame, dalla sete e dal caldo. Solo tre camminavano per la strada della città. L'unica donna, alta e muscolosa, era Scylla, la guardia del corpo del Re Orco Gherdmiude. La seconda figura era invece il figlio del Re e principe degli Orchi, Gherd. L'ultima figura, quella in testa al gruppo, non era altri che il Re in persona, l'Orco Gherdmiude.
Tutti e 3 osservavano con dispiacere quella landa desolata. I bambini, invece di giocare per le strade, usavano le loro poche energie per lottare e contendersi il poco cibo rimasto. Gli adulti non erano messi meglio: alcuni piangevano la morte dei figli, altri invece venivano pianti perché deceduti da poco.
Era una tragedia, in qualunque modo e forma la si guardasse.
"Mio Re, Vi prego di ripensarci!"
"Scylla ha ragione, padre! Andare dai Troll è troppo rischioso! Se dovessimo perdervi durante una tale carestia, a noi Orchi non rimarrebbe altro che la disperazione!"
Il Re ascoltò le suppliche, ma non le accettò e continuò ad avanzare.
"Quelli nati l'altro ieri sono morti oggi, quelli nati ieri moriranno domani, quelli nati domani forse non vivranno abbastanza per dire di aver vissuto un giorno...se questa non è già disperazione, allora come la definite?"
"Mio Re..."
Senza modo di controbattere, i due stettero zitti e abbassarono il capo.
"Andrò dal Re de Troll a proporre un'alleanza..."
Appena lo videro avanzare, alzarono subito il capo e lo seguirono.
"Ma...si dice che il loro nuovo Re sia estremamente potente e tirannico! Alcuni dicono addirittura che ambisca a conquistare la foresta!"
"Lo so...ma non c'è altra scelta. I Troll sono la razza più forte dell'intera Giada Oscura, magari potrò ottenere una buona posizione per noi"
Risposto ciò, iniziò ad avanzare da solo verso l'ignoto, lasciandosi tutto alle spalle.
"Spero di star facendo la scelta giusta"
"Purtroppo, alla fine, è stata la scelta sbagliata..."
Il Re si fermò di colpo, si girò verso la voce che aveva udito e vide una ragazza in piedi a pochi metri di distanza. Aveva la pelle rosa scuro, quasi tendente al grigio, un occhio rosso e l'altro marrone, i capelli color cremisi raccolti in una coda di cavallo e degli abiti abbastanza casual.
"Tu...tu sei..."
"Mi riconosci? Allora vuol dire che è rimasto ancora un po' di te qui dentro...purtroppo anche se riuscissi a riattivare la tua coscienza, soccomberesti nuovamente alla fame omicida provocata dalla tua forzata evoluzione in Orc Disatro"
"Capisco..."
Si guardò attorno con sguardo depresso e stanco, quasi disperato.
"Siamo nella mia mente, vero?"
"Esattamente...questo è successo quasi un anno fa, giusto?"
Il Re spostò lo sguardo verso Scylla e suo figlio, visibili in lontananza, stavano lentamente sparendo poiché il ricordo si stava dissipando.
"Già...rimpiango quella scelta, so che ha portato morte e desolazione per gli altri, ma cos'altro potevo fare?"
"Hey, calma! Non sono qui per farti la predica! Non mi ritengo matura abbastanza per rinfacciarti che hai sbagliato e dirti cosa avresti potuto fare!"
L'Orco sorrise a quelle calde parole, da quanto non ne sentiva?
"Sei meno impertinente di quanto pensassi, giovane Almodea..."
Si guardò nuovamente attorno, ossevando l'orizzonte venir lentamente inglobato da ombre sempre più scure.
Prima che potesse parlare, lo scenario cambiò e i due si spostarono in quello che era il Mattatoio di Gerud.
"Lasciami! Lasciami andare!"
Gridava il Gherdmiude del ricordo, incatenato al muro.
"Non resistere! Ti sto facendo un favore! Con i miei miglioramenti sarai potente tanto quanto il Troll Disastro! Lui sarà contento di avere una nuova pedina! Consideralo un battesimo!"
Risorse Gerud, afferrando una mannaia ed inziando a fare a pezzi il braccio del Gherdmiude intrappolato.
Ancora questo Lui...
"Per caso sai a chi Gerud si rifersica quando dice Lui?"
"No, mi dispiace...non ha mai fatto nomi"
Il panorama si alterò nuovamente, tornando alla landa desolata di poco prima, soltanto che adesso l'aspetto di Gherdmiude era quello da Orc Disastro e non più il suo originale.
"Non sei qui per giudicarmi perché se qui per divorarmi... vero?"
"Lo hai capito, eh?"
L'orco annuì, osservando le ombre viste in precedenza farsi sempre più vicine.
"Era abbastanza intuibile..."
Gherdmiude sospirò, alzando lo sguardo verso il cielo sempre più scuro.
"Quel tipo mi aveva detto che se mi fossi evoluto in Orc Disatro, avrei potuto diventare potente quanto il Re dei Troll, conquistare la foresta e non far morire più di fame nessuno..."
Sospirò nuovamente e abbassò il capo verso Almodea.
"Pare che fossero solo bugie, ero la pedina di un demone crudele ed egocentrico, ma non avevo altra scelta"
Osservò Almodea intensamente, scrutandola negli occhi, l'unico specchio sulla realtà. Stava ancora lottando, ma non sapeva per quanto sarebbe potuto andare avanti.
"Non posso farmi mangiare da te, piccola demone. So quanto sei potente, ma devo sopravvivere per i miei compagni!"
"Purtroppo non è possibile, mi dispiace..."
"Ho divorato beste magiche, Gerud...i miei stessi commilitoni. Ma l'ho fatto per loro, nonostante tutto. Per questo non posso perdere..."
"Mio padre mi ha inseganto che, quando hai il potere, tutto è lecito, questa è la legge che governa il mondo"
Le parole di Almodea tradivano le sue vere emozioni, neanche a lei piaceva quello che aveva detto, non in quel contesto.
"Tuo padre è molto saggio..."
"Vale anche fra bestie, il più debole viene mangiato...e tu ora sei il più debole fra i due, per questo morirai"
L'Orco fece cadere le spalle, mentre nella realtà si inginocchiò, la sua pelle aveva smetto di rigenerarsi ed iniziavano ad essere visibili le ossa.
"Per questo non posso perdere...non posso lasciare soli gli altri con il peso delle mie colpe! Se io ho peccato non è un problema, mi sono fatto carico io delle sofferenze altrui al loro posto, in modo che non soffrisse nessuno. Non posso ...abbandonarli!"
"La speranza e le buone intenzioni da sole non possono colmare la differenza di livello che c'è fra noi..."
Disse schietta Almodea, avvicinandosi a lui e prendendolo per mano.
"Ma non ti preoccupare, mi prenderò io cura di tutti! Ti posso promettere che non divorero solo il tuo corpo e i tuoi ricordi, ma anche le tue colpe...tutte quante! Perfino i tuoi rimpianti!"
"Divorerai le mie...colpe? I miei rimpianti?"
"Sì!"
La demone sorrise e si avvicinò a lui, stringendogli la mano.
"Divorerò non solo le tue, ma quelle di tutti! Mangerò ogni cosa! Sofferenza! Disperazione! Speranza! Tutto finché non rimarrà solo la gioia...è una promessa!"
"Divorerai anche le colpe...del mio popolo? Mangerai ogni cosa finché non rimarrà solo la gioia?"
Iniziò a stringere la mano della demone, lasciando cadere delle lacrime mentre tutt'intorno a lui iniziava a farsi sempre più buio.
"Sei davvero...ingorda..."
Iniziò a ridere, mentre il buio lo inglobò del tutto, non lasciando più nulla.
Rimase solo l'oscurità...o così sembrava.
Una luce si accese nelle tenebre, una piccola A rossa fatta di fiamme si generò spontaneamente, illuminando pian piano quell'abisso oscuro.
La landa desolata di poco prima era diventata una fiorente città. Gherdmiude, aprì gli occhi e notò di non essere ancora morto, inoltre era tornato al suo aspetto originale, come se fosse stato purificato.
"Oh? Ohhh..."
Spostò lo sguardo sulla cittadina, osservò i bambini di diverse specie giocare insieme, vari individui passeggare per le strade e alcune coppie sedute ad un bar intente a ridere fra loro.
Almodea gli apparve alle spalle e si avvicinò, ossevando la città insieme a lui.
"Questo è il mio sogno...avere una vita felice, per tutti i miei amici!"
Spostò lo sguardo verso una piccola costruzione bianca con delle campane sopra, intente a suonare.
"E per chi amo..."
Delle lacrime iniziarono a sgorgare dagli occhi di Gherdmiude, questa volta non le trattenne e le lasciò cadere, sorridendo come mai aveva fatto prima d'ora.
"Sei...un angelo"
Dichiarò in lacrime.
"Oh no! Io sono un demone, la demone della paura!"
Lo corresse Almodea, sorridendo.
"Demone della paura? Ma tutto questo...come?"
Domandò lui, confuso.
"Non sempre paura vuol dure qualcosa di brutto, sai?"
"Ascolta, demone ingorda e potente, così tanto da poter divorare perfino la mia disperazione...ti ringrazio! Adesso la mia fame è stata placata e la mia disperazione..."
La ragazza afferrò la mano di Gherdmiude, il quale aveva lentamente iniziato a sparire. Si girò e fissò Almodea, con i suoi occhi pieni di lacrime e il suo sorriso rilassato.
"È stata estirpata..."
L'Orco sparì del tutto, non lasciando traccia di sè.
"Addio Gherdmiude...grazie a te, per avermi mostrato come è un vero leader"
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L'Orc Disastro aveva ormai smesso di muoversi da un po', si era messo in ginocchio, la sua pelle era stata completamente divorata e ora stava venendo sciolto lo scheletro. Delle lacrime erano sgorgate dagli occhi, ma vennero immediatamente assorbite dall'inchostro.
Due ali d'ombra si materializzarono alle spalle del colosso, poco dopo si palesò la figura di un grosso drago dagli occhi rossi e le scaglie scure, anch'esso fatto d'ombra. Il Drago chiuse l'Orco in un abbraccio e spiccò il volo, portando entrambi in alto nel cielo.
Il Drago iniziò lentamente a sparire insieme a Gherdmiude, lasciando dietro di sé solo l'inchiostro oscuro, che si riunì in una sfera dalla quale fuori uscì Almodea.
"Nobile Almodea!"
Shion si lanciò verso la demone e l'abbracciò. Questa ricambiò e le sorrise.
"Siete stata fantastica, Nobile Almodea!"
"Grazie Shion"
Le due si diedero un rapido bacio, mentre gli altri si misero a festeggiare la vittoria. Tutti tranne gli Orchi.
"Oh padre, finalmente siete libero..."
Commentò Gherd, mettendosi in ginocchio, mostrando rispetto verso il loro deceduto Re. Tutti gli altri lo seguirono a ruota.
"Scusatemi se non sono riuscita a salvarlo..."
Almodea si avvicinò a Gherd e Scylla, quest'ultima fu la prima a rialzarsi.
"Non dovete scusarvi! Avete fatto fin troppo, Nobile Almodea!"
"Scylla ha ragione, siamo tutti in debito con voi..."
"Già, io doppiamente! Mi avete salvato due volte! Come posso ripagarvi?"
Almodea squadrò rapidamente Scylla, per poi sorride e battere le ali.
"Una piccola idea la ho, mia cara Scylla, però parliamone dopo!"
La demone si strinse a Shion ed osservò la montagna dei Troll, dove infervorava ancora il conflitto.
"Sento che la battaglia finale ha inizio adesso!"
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