‹Richard, tesoro mio, diventerò davvero nonna?› domandò Sandra con entusiasmo, non appena il figlio ebbe accettato la chiamata.

Richard roteò gli occhi. ‹Sì, mamma, diventerai nonna tra otto mesi.› replicò, incominciando ad accarezzare la testa di Ophelia che prese a fare le fusa.

‹Otto mesi? Quindi Tessa è già incinta da un mese??? Quanto tempo volevate aspettare ancora prima di darci questa notizia?› strillò oltraggiata.

‹Sì, da un mese. Tessa non se la sentiva e io di certo non poteva obbligarla a dirlo quindi abbiamo aspettato.› rispose, massaggiandosi una tempia con l'indice e il pollice della mano destra.

‹Trattala bene, mi raccomando. Ti amo tanto quella ragazza e a noi piace molto. Molto di più di quella bionda con cui stavi fino a poco tempo fa.›

‹Mamma, io e la mia ex ci siamo lasciati da un anno quindi non è "fino a poco tempo fa" e poi Tessa non puoi nemmeno paragonarla a lei. Lei è perfetta. È meravigliosa. E sì, la tratterò benissimo perché anche io la amo moltossimo.›

Sandra soffocò un singhiozzo. ‹Mamma stai piangendo?› domandò Richard con sbigottimento.

‹Sono solo così felice. Tu diventerai padre e ancora non riesco a crederci, mamma mia. I miei figli crescono così in fretta.› piagnucolò la donna, facendo sorridere intererito il figlio.

‹Anche io sono felice. Tessa mi rende felice, più di quanto io lo sia mai stato.›

‹Le chiederai di sposarti?›

Richard si strozzò con la sua stessa saliva. All'improvviso sentì una dolcissima risata, a stento soffocata, alle sue spalle poi Theresa corse verso il divano e si sedette sulle gambe del suo ragazzo, ancora paralizzato dalla domanda della madre.

Tessa mimò con le labbra: «Ciao amore» poi gli baciò una guancia, stranamente calda e arrossata, cosa che la fece sorridere maggiormente.

‹Figliolo, tutto bene?› chiese con un velo di preoccupazione la donna.

Il ragazzo sbatté le ciglia, tornando tra i vivi, ‹Sì, mamma. Glielo chiederò quando faremo un anno.› rispose. E quella risposta non piacque alla madre perché sbuffò seccata.

‹Ma mancano ancora otto mesi!› strillò la donna, facendo spaventare il marito che sobbalzò entrando in cucina. Sandra gli mimò con le labbra di prepararsi un caffè e che stava parlando con Richard.

‹Lo so, mamma, lo so. Ma è questa la mia decisione quindi fattene una ragione.› ribatté lui mentre Tessa lo fissava con un sopracciglio alzato e l'espressione confusa. Di cosa stava parlando con sua madre? Anche lei voleva saperlo.

Sandra emise un sospiro. ‹Me ne farò una ragione, sì.› borbottò infine, scuotendo appena il capo. Quanto tempo avrebbe dovuto aspettare prima di vedere suo figlio sposarsi?

‹Ciao mamma, ora chiudo.› non le diede tempo di replicare e chiuse la chiamata. Non aveva voglia di sentirla protestare per quella decisione, anche perché nonostante gli avesse detto che se ne sarebbe fatta una ragione, lui sapeva che non era così.

Tessa ridacchiò, strusciando la sua guancia contro a quella del suo ragazzo che le strinse un braccio intorno alla vita, sorridendole dolcemente, «Preparo il pranzo?» chiese infine.

«Ti do una mano.» strillò lei, balzando in piedi e correndo come una bambina verso la cucina, facendo ridacchiare Richard che spalmandosi una mano sulla faccia, la seguì.