Capitolo 5
Iniziai ad allenarmi senza sosta sostenuta da Fury.
L'idea che avevo perso tutto una seconda volta mi distruggeva, ma col tempo stavo diventando più forte e stavo iniziando a dimenticare e a rimarginare le ferite, lasciate aperte per troppo tempo.
Nick iniettò nel mio sangue adrenalina, quasi ad ogni combattimento. Sosteneva che mi avrebbe fatta diventare più forte, più agile e meno debole, e aveva ragione.
Nel giro di pochi mesi i miei calci e i miei pugni diventarono sempre più forti, più resistenti ai colpi. La mia testa era concentrata, non mi distraevo neanche un'attimo e sentivo anche il minimo spostamento d'aria, grazie agli insegnamenti di Nick.
Il personale dello S.H.I.E.L.D sosteneva che ormai fossi forte tanto quanto la vedova nera, che non avevo ancora avuto il piacere di conoscere.
-Il Signor Rogers la aspetta al piano di sotto Rayman, e nonostante non sa chi incontrerà, deduco che ne resterà felicemente sorpreso.-
Le parole di Maria ormai, mi sembravano così vuote.
Avevo aspettato così tanto per rivedere Steve, che ormai non ci facevo più neanche caso, ci sarei andata e basta, ma non credo mi avrebbe fatto qualche strano effetto.
Scesi a passo normale gli ultimi gradini, con uno sguardo serio, tipico di chi non si lascia abbindolare da nulla. Arrivai all'ultimo e non appena scesi da esso, vidi Steve
Le mie labbra si schiusero nel rivederlo, era esattamente uguale allo Steve che conobbi tanto tempo prima.
La sua tuta totalmente ricoperta di blu rimetteva in risalto i suoi muscoli, che solo per poco ho avuto il piacere di notare in passato.
Nel vedermi lui ebbe l'eguale espressione mia, impressionata.
-Connie?-
-C-ciao Steve.- cercai di rispondere col tono più controllato possibile
-C-come.. come fai ad essere ancora viva? E cosa ci fallo allo S.H.I.E.L.D?!-
-Una lunga storia che ormai non vale più la pena di raccontare. Vedo che sei rimasto sempre uguale- risposi fredda
-S-si ma.. Cosa ti è successo e perché ti trovi qui?! Bucky lo sa che sei ancora viva?-
Il mio sguardo era perso nel vuoto, precisamente a guardare il grigio delle mattonelle sottostanti
La mia attenzione venne catturata non appena sentii nuovamente il suo nome
Non lo pronunciavo da mesi, non lo sentivo, pronunciare da mesi, e da come ne parlava Steve sembrava non essere successo nulla
-Non credo che ad un morto interessi il fatto che io sono viva Steve, non credi?- domandai voltando lievemente la testa verso di lui, guardandolo negli occhi
-..Non so cosa ti abbiamo raccontato qui Connie.. ma Bucky è ancora vivo. È lì fuori libero come non lo è mai stato, viviamo assieme in un appartamento qui vicino-
Non avrei creduto alle parole di Steve neanche se fossero le più sincere. Bucky era morto, e io dovevo farmene una ragione, che lo abbiano fatto venire solo per mettermi sotto stress?
-Non credo neanche a una delle parole che sono appena uscite dalla tua bocca Steve. Bucky è morto e nessuno potrà mai riportarlo indietro. Potremmo anche essere in un epoca molto più avanzata della nostra, ma ancora se non mi sbaglio nessuno ha scoperto come resuscitare un cadavere morto da quasi 4 anni, quindi, ti prego di non parlarne.- risposi tenendo le braccia conserte, parlarne mi faceva ancora stare male, tanto.
-Connie devi credermi, Bucky è proprio qui! Dietro l'angolo!. Vieni con me se non mi credi.-
-Non mi farebbero mai uscire Steve-
-Questo chi lo ha deciso? Di certo non ci faremo comandare da queste quattro marionette Connie.-
-Steve, apprezzo lo sforzo ma sono io a non voler venire. Bucky è morto, è ora che inizi a fartene una ragione anche tu.- dissi girandomi verso le scale iniziando a salirle per tornare nel mio alloggio
Steve continuò a parlarmi dietro, ma io non lo ascoltai
Tornai agli allenamenti e feci finta di nulla, evitando così che i sentimenti prendessero nuovamente il sopravvento.
Mi lavai la faccia e poi mi misi a letto, stanca della faticosa giornata anche se molto produttiva
Mi addormentai quasi subito, aspettando che un altro giorno si facesse avanti, ma i giorni seguenti non sarebbero più stati i soliti
Sentii una mano poggiarsi sulle mie labbra di notte, e un'altra tirarmi via dalle lenzuola
Restai bloccata tra quell'ammasso di muscoli che mi portava via, magari una prova di Nick a mia insaputa
Entrai spinta dentro la macchina e poi lo vidi..
Era Steve, sempre il solito Steve che non si arrendeva davanti a nulla
-Ma ti è dato di volta il cervello?!-
-Visto che non vuoi ascoltarmi e venire con me di tua volontà, la volontà diventa mia.- disse iniziando a guidare
Restai in silenzio di dietro sbuffando, fin che non arrivammo davanti ad un imponente palazzo di Brooklyn
-Cosa ci facciamo qui?-
-Sali al sesto piano, appartamento 12 e lo scoprirai.-
Roteai gli occhi al cielo, seguendolo dentro il palazzo che a primo impatto, sembrava essere un po malandato
-Sei sicura che non urlerai rivedendolo?-
-Non ho mai avuto paura dei fantasmi.- risposi davanti la porta
Restai a braccia conserte mentre Steve girava la chiave dentro la serratura, fino ad aprire la porta.
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People!
Come ho scritto nelle conversazioni, non appena finirò di pubblicare Project A.R.C (ormai manca poco) inizierò a scrivere una nuova storia intitolata Agent Carter Season 3.
Credo siamo rimasti tutti un po delusi dalla cancellazione della terza stagione di AGENT CARTER, per questo ci ho pensato io!
La storia sarà la forma scritta della terza stagione della serie televisiva, spero possa piacervi
-ParanormalAsylum
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