Le sue labbra sfiorarono le mie un attimo dopo che la frase lasciò la mia bocca, non lasciandomi nemmeno il tempo di aggiungere altro.

Accarezzai con le mani il suo viso e mi resi conto, quando trattenne il fiato, di aver toccato il punto- ancora dolorante- in cui mio fratello lo aveva colpito. Spostai subito la mano, ma la sostituii con la mia bocca, sfiorando appena quel rossore che in quel momento sembrava perfetto sulla sua pelle.

Quando Lucas si alzò, portandomi con se, mi misi sulle punte dei piedi per poter arrivare alla sua altezza, facendo così incontrare di nuovo le nostre bocche rosse e gonfie.

"Lo sapevo." Sussurrò dopo qualche secondo, facendomi sorridere e in qualche modo togliendomi un peso che non ero resa conto di portare per anni.

Appoggiai le mani sull'orlo della sua maglietta e la tirai verso l'alto, facendo ciò che avevo sognato fin dalla sera prima. Quando si staccò da me per lasciarsela sfilare, incrociai il suo sguardo stupito, e involontariamente si formò un sorriso sulle mie labbra.

Guardai il suo petto e rimasi meravigliata nel vedere un unico tatuaggio piccolo che lo ricopriva- in completo contrasto con le braccia perlopiù disegnate- e sentii le lacrime agli occhi quando mi resi conto di cosa rappresentava.

"Lo hai fatto davvero?" Mormorai con un nodo in gola, tracciando la piccola faccina sorridente con un dito.

Da ragazzini eravamo sempre stati complici in ogni cosa: avevamo inventato quella strana mail solo per poterci comunicare tutte le cose ed eravamo finiti spesso nei guai insieme. Ogni volta che finivano in detenzione, disegnavo una faccina sorridente sul banco con l'indelebile e, per qualche strano motivo, finivo sempre per disegnarle sulle braccia di Lucas.
Perciò, quando mi resi conto di ciò che si era tatuato, sentii il cuore scoppiare nel petto, battendo così forte da sentirlo nelle orecchie.

Un piccolo sorriso si dipinse sulle sue labbra e, prima ancora di pensare, afferrai la sua mano e lo trascinai verso la camera da letto, chiudendo la porta alle nostre spalle.