"O mio Dio." Sussurrai quando Lucas entrò nella mia stanza, dopo quasi un ora passata in sala parto a eliminare tutti i resti della placenta.

"Siamo venuti a trovare la mamma." Mormorò chiudendo la porta con un calcio e avvicinandosi a me con mio figlio tra le braccia.

"Ho paura di fargli male." Rimasi immobile quando si sporse verso di me con le braccia e con il busto.

"Non dire sciocchezze, Cheryl."
Quando sentii il tessuto del body del bambino sfregare sulle mie braccia, provai un brivido strano per tutto il corpo.
"Ecco, hai visto."

"Ciao." Sussurrai piano, sfiorando con l'indice il nasetto di mio figlio. "Sono la tua mamma." Mi morsi il labbro tentando di reprimere il sorriso che si stava formando sulla mia bocca e poi lasciai un bacio sulla sua piccola testolina. " È bello averti finalmente tra le mie braccia."

"Ed è bello poterti finalmente chiamare con il tuo nome." Disse Lucas, con voce tenera, appoggiando la mano sulla mia spalla.

"Ciao Alexander."