How I reintroduced my family
Vi avverto: questo capitolo sarà molto intenso, ne accadranno di ogni... ah sì, è la seconda parte della collaborazione tra me e
TW: Self harm
Irony pov
Mi sono svegliata di pessimo umore questa mattina: Life e Winston hanno avuto la bellissima pensata di mettersi a guardare un anime sulla musica di cui attualmente non ricordo il nome, ma mentre la gente suonava faceva un casino infernale, e non si riusciva a dormire.
Quando ho finalmente constatato che era ora di alzarmi e che sarei potuta andare a suonargliele, ho scoperto che erano già andati a prendere l'autobus per raggiungere la loro scuola, e ho maledetto internamente Death per averglielo lasciato fare.
Che dire, lei ha passato la notte dormendo pacificamente e comportando chissà quale strategia sadica per i prossimi stermini, e non deve certo andare a lavorare quest'oggi!
Per di più, non deve parlare di affari con i clienti... Che, devo ammettere, non mi è mai piaciuto, soprattutto dopo un'esperienza strana che ho avuto con un certo Asmodeus e che vorrei evitare di ripetere, ma per mandare avanti l'azienda mi sa che e più che necessario.
Così vado in cucina, che è ancora silenziosa, mi tiro fuori una confezione di Reese's Puffs - giuro che non è per il meme, sono semplicemente buonissimi - e la faccio fuori in cinque minuti scarsi. Siccome i due caffè ci vogliono sempre, in un attimo accendo la macchinetta e ne preparo tanti quanti ne ho indicati prima.
Dopotutto non è possibile rifiutare il caffè, giusto?
Mi guardo allo specchio nella hall prima di uscire e cerco di capire se vestendomi così ho commesso una totale cazzata, e quanto Violante potrà avere da ridire su di me. Ancora non so cosa mi passava per la testa quando ho deciso di assumerla come segretaria... Forse il suo sguardo sofferente e le sue suppliche di aiutarla?
Comunque.
Indosso un tailleur nero con una camicia blu - come i miei capelli - sotto, un paio di pantaloni a zampa neri molto eleganti, gli anfibi che uso solo nelle occasioni speciali come questa, e infine il tocco di classe: gli occhiali da sole con le lenti viola a forma di fulmine. Anche se dovrei portare gli occhiali da vista perché ci vedo pochissimo, però non mi interessa.
O meglio, sì, mi interessa, ma questo non è il momento di pensare alle condizioni a dir poco pietose dei miei occhi.
Esco di casa, abbastanza convinta di come sono conciata, e salgo sull'autobus che mi porterà sul posto di lavoro, dove devo incontrare il mio socio in affari, Almodeus.
Penso che lui e quell'altro tizio con un nome simile abbiano un qualche tipo di legame, anche se non riesco a capire di che tipo potrebbe essere... Forse sono imparentati? Forse si conoscono? Magari si odiano pure, chi può dirlo!
Per evitare di rendere la conversazione disagiante sia per me che per lui, eviterò di trattare questo argomento, che sicuramente metterebbe in difficoltà entrambi, e bisogna saper trattare i clienti a dovere.
Dopo quindici minuti sono finalmente arrivata alla centrale. Mi affretto a raggiungere l'ufficio, dove si svolgerà l'incontro.
Saluto Violante con un largo sorriso che esprime la mia voglia immensa di trascorrere un'altra giornata in questo postaccio, con lei, a ricordarmi situazioni terribili, a sentire lamentele e ricevere occhiatacce.
Dalla vita non si potrebbe chiedere di più, vero?
Dopo cinque minuti, puntuale, arriva Almodeus: bussa alla porta dell'ufficio e mando Violante ad aprire, mentre io rimango seduta alla mia scrivania, e attendo il suo ingresso nella stanza.
Appena entra ci salutiamo e lo invito a sedersi davanti a me; lui acconsente e fa come gli ho detto.
<<Come vanno le cose ultimamente?>> gli chiedo, mentre sistemo alcuni moduli che gli devo far leggere sulla scrivania, e mentre cerco freneticamente alcuni file sul computer.
<<Non posso certo lamentarmi. Tu?>> risponde.
Per un attimo non sono più occupata con quello che stavo facendo e gli do ascolto. <<Be', neanche io, a dire la verità>> ammetto, ridacchiando. <<Come sta andando con l'Allusions?>> gli chiedo.
L'Allusions è il nuovo teatro di Pentagram City, che ovviamente è stato aperto dall'Overlord che si trova di fronte a me in questo momento, e al quale io sto fornendo energia elettrica, e... Be', le cose funzionano a meraviglia!
Ci viene un sacco di gente - me compresa - e sono già stati programmati ed eseguiti degli spettacoli e dei musical molto belli, tra cui Heathers e Hamilton; questa è stata una scusa buona per portare fuori i ragazzi e assistere con loro.
Poi c'è da dire che Winston sapeva tutte le canzoni e stava cercando in tutti i modi di non cantare, ma questa è un'altra storia... Che mi fa venire in mente una cosa!
Sì, cazzo!
Perché non ci ho pensato prima?
Almodeus pov
Se dicessi che su Irony ho un'opinione ben precisa sicuramente starei mentendo... E difatti è così.
Inizialmente pensavo che fosse la classica Overlord che si comporta come se tutto girasse intorno a lei, poi l'ho inquadrata come una rockettara pazza e decisamente immatura che non prende sul serio il proprio incarico, poi ancora la cosa di prima ma quando bisogna essere seri diventa seria, e adesso... Adesso non so cosa aspettarmi da lei.
Oggi sta stranamente avendo una buona giornata, e mi domando come faccia, dopo le risposte memorabili che mi ha dato la signora Mortis... Ormai ci sarà abituata, però avere a che fare ogni giorno con una così non è semplice come sembra.
<<E... Se posso chiederti, perché mi hai chiamato qui? Ormai le nostre trattative sono state fatte, quindi non capisco che bisogno ci sia di...>> comincio, ma vengo interrotto da Irony con un movimento della mano.
<<Non c'è niente che dobbiamo mettere in discussione riguardo il nostro affare, se sta andando bene>> spiega Irony, sorridendo. Non è un sorriso strano, solo che faccio fatica a capire che cosa stia cercando di dirmi e soprattutto perché ci stia girando attorno.
<<Solo che, in genere, se alcuni dei miei clienti mi stanno particolarmente simpatici, provo a fare amicizia con loro... Ripeto: ci provo, non è detto che i miei tentativi vadano sempre a buon fine, e la signora Mortis ha un lunghissimo elenco delle volte in cui le cose sono andate di male in peggio... Giusto, Violante?>> la chiama.
La segretaria, fino a questo momento, ha alternato il suo lavoro al computer al riordinare alcune scartoffie alle continue critiche sugli stipendi che riceve e su come Kane, un suo collega - credo -, riceverà sempre più soldi di lei.
Non posso sapere, ovviamente, chi è nel torto tra le due, quindi mi limito a osservarle mentre discutono, è divertente.
Soprattutto vedere Irony che sta per incazzarsi e tirare giù tutti i santi in Paradiso...
<<Contiamo esattamente 137 casi in cui i suoi tentativi, Miss Anarkhis, sono finiti... Be', dire "in modo terribile" è relativamente poco, a mio dire>> commenta, con il solito tono tranquillo e amichevole.
<<Però tentare non nuoce, dicono, no? Infatti, tutte le altre volte è andata a buon fine... Alle volte con qualche incidente di percorso, certo>> spiega Irony, sempre sorridendo. <<A proposito, vuoi del caffè?>> chiede, mentre la signora Mortis porta nell'ufficio una tazza piena della bevanda sopra citata.
<<Ti ringrazio moltissimo della proposta, però sono a posto così, non ti preoccupare>> rispondo, osservandola mentre beve.
Quindi era questa la cosa di cui voleva parlarmi?
Bere del caffè assieme nel suo ufficio?
Non mi pare possibile, eppure ecco che è successo...
Okay, Irony ha decisamente qualcosa che non va: per citare la sua segretaria, "qualcosa" è relativamente poco, secondo me.
<<Ovviamente non ti ho chiamato qui per supportare la mia dipendenza da caffeina o cose del genere...>> ricomincia la Overlord, appoggiando la tazza sulla scrivania.
Faccio un sospiro di sollievo: allora le possibilità che questa donna abbia, anche se solo in parte, della sanità mentale, non è del tutto inesistente!
Irony ridacchia. <<Spesso lo pensano tutti... Non mi stupisco che anche tu abbia frainteso! Comunque, tornando a noi - e qui ride ancora un po' - volevo farti conoscere la mia famiglia, dal momento che ormai quasi tutti i miei clienti e amici conoscono i suoi membri, e... Ah, sì, dimenticavo. Se hai pensato che io sono strana o qualcosa del genere, ti ricrederai non appena vedrai Michael...>> spiega, sorridendo.
Chi cazzo è questo Michael?
Perché dovrebbe essere peggio di lei?
Decido di non farmi ulteriori domande e di ascoltare quello che mi dice.
<<Risiediamo in un posto chiamato Hazbin Hotel...>> comincia, mentre usciamo dall'ufficio e ci dirigiamo verso la sua residenza.
<<Hazbin... Un attimo, quell'Hazbin Hotel? Stiamo parlando dello stesso posto?>> chiedo, spalancando gli occhi.
<<Be'... Sì, credo, non penso che ci siano altri Hotel adibiti alla redenzione dei peccatori e con questo nome>> risponde.
<<Non fa una piega. Comunque, abiti lì, hai detto?>> le chiedo, sempre più scioccato.
Non è possibile che Irony abiti lì, in un posto parzialmente posseduto da me... Almeno, fino a questo momento non pensavo che lo fosse.
<<Sì, non fare quella faccia, so perfettamente che tu possiedi un pezzo di quel posto, e che, mentre lo stavamo ricostruendo dopo lo sterminio, parte dei miei soldi è arrivata a te... Abbiamo dovuto rifarlo da zero! Per questo motivo abbiamo dovuto comprare un bel po' di cose e ho scoperto solo dopo che quello che abbiamo speso è arrivato a te...>>
Non pensavo che Irony potesse scoprire così facilmente che gli ordini che ho spedito all'Hazbin Hotel fossero stati inviati da me...
Ora sto cominciando a preoccuparmi più di prima per quello che potrebbe voler fare o dire, ma decido di non comunicarglielo in alcun modo, anzi: aspetto che sia lei a rivelarlo.
<<...quindi, rivoglio indietro i miei soldi! Ma non potevo semplicemente presentarmi nel tuo ufficio e dire, incazzata alla Violante Mortis, "Ridammi i miei soldi, bastardo!" o cose del genere>> spiega, ma viene interrotta dalla segretaria.
<<Io lo avrei fatto>> dichiara, con il suo solito tono a dir poco nervoso.
<<E io non te l'ho chiesto>>> ribatte Irony, girandosi verso di lei e guardandola male. La segretaria sbuffa e si zittisce, quindi ritorna al suo lavoro, e per fortuna la sua voce non si sente più.
<<In conclusione mi serviva un modo per recuperare quello che avevo perso, quindi... Perché non ricorrere al... Come si chiama...>> dice la demone dai capelli blu.
Violante tenta di aiutarla suggerendole alcuni termini: <<Business? Economia? Affari? Trattative?>>
<<Esattamente! Grazie mille, Violante, in certi casi - tipo questo - sarei persa senza di te...>>
La segreteria non risponde, anzi, mi sembra quasi che faccia finta di non sentire Irony.
<<Ora possiamo uscire, credo>> dichiara quest'ultima, alzandosi di colpo dalla sedia della sua scrivania, e dirigendosi verso la porta.
La seguo e usciamo dall'ufficio ascoltando Violante borbottare qualcosa di incomprensibile, ma che ha tutta l'aria di essere una lunga serie di insulti.
Irony's pov
<<Eccoci arrivati!>> dico, mentre apro le porte dell'Hotel: da fuori si sentivano già delle persone parlare ad alta voce, e spero vivamente che nessuna litigata fosse in corso.
<<Permesso...>> dice Almodeus, mentre fa il suo ingresso nella hall.
C'erano Life e Winston intenti a baciarsi sul divano, come al solito, perché loro non hanno niente di meglio da fare nella vita.
E nel mentre, Michael e Death stanno seduti su un divano di fianco, intenti a litigare come al solito per una qualche cazzata.
Life sembra accorgersi che è entrato qualcuno di una certa importanza in Hotel, dunque si stacca per un attimo da Winston, guarda me e il demone e chiede: <<È chi credo che sia?>>.
<<Assolutamente sì, Life. Ti presento Almodeus, il demone della paura, ovvero colui che ha aperto il teatro in cui vi ho portati a vedere Heathers>> gli spiego.
Life spalanca gli occhi e si copre una bocca con la mano.
<<Ma... Lui è un demone potente, no? E per di più un demone dell'emozione, il che significa che se volesse potrebbe...>>
<<Usare torture psicologiche in cui rivedi i tuoi peggiori incubi? Esattamente, ragazzino... Ragazzina... Ragazzin...>> risponde Almodeus, faticando a capire quale sia il genere di Life.
In quel momento, mio nipote, vedendolo in difficoltà, salta giù dal divano, si piazza davanti a lui e gli dà una stretta di mano. Quindi dichiara: <<Il mio nome è Life Anarkhis-Crossed, uso i pronomi he/she! E quel bambino emo gay è il mio ragazzo, Winston, he/him!>>
Winston si limita ad osservare Almodeus, come per dire: "Okay, c'è un demone potente qui dentro, cosa potrebbe mai andare storto?" e si mette ad aspettare pazientemente che Life torni lì da lui.
Sposto lo sguardo su Death e Michael, che sono ancora intenti a litigare, stavolta con un tono di voce più basso perché probabilmente hanno capito che ci stanno dando fastidio.
Così, sposto lo sguardo su di loro, come per incitarli a interagire e a fare qualcosa.
<<Io sono Death Crossed, la madre adottiva di Life. She/her. Raccolgo le anime dei peccatori durante gli stermini, e faccio trattative con il Paradiso per capire chi prende cosa.>> spiega Death, perentoria come al solito.
<<Io sono Michael Anarkhis, he/him...>>
<<Segretamente gay>> lo interrompe Winston, con un sorrisetto.
<<Fatti i cazzi tuoi o ti impedisco di vedere mio nipote...>> ribatte l'altro, conficcando le unghie nel tavolo di legno.
<<Ti fa incazzare, eh?>> chiede ancora Winston, il suo sorriso che si allarga un po'.
Michael si alza per andare a picchiarlo, ma Death gli afferra il polso di colpo, quindi lui perde l'equilibrio e cade. Si tira su un secondo dopo, quindi esordisce di nuovo: <<Michael Anarkhis, he/him, lavoro come archivista in un ufficio... E contrariamente a come quei due mocciosi stronzi piace pensare, mi piacciono le donne.>>
Almodeus ridacchia di fronte a una presentazione che secondo me definirebbe "breve ma d'impatto".
<<Mi scuso in anticipo se avrò degli sbalzi d'umore casuali, mentre dialogheremo, ma non posso farci niente... Loro sono qui, e io non so come liberarmene>> dichiara Michael.
<<D'accordo, d'accordo, nessun problema>> dichiara Almodeus, ridacchiando alle parole di mio fratello.
Come dargli torto, del resto?
<<Michael è un comico nato, riuscirebbe a sdrammatizzare anche durante una situazione in cui potremmo finire nelle mie mani... Sempre che non gli salti in mente di andare nel panico...>> scherza Death.
<<In che senso "potremmo finire nelle mie mani"?>> domanda Life, alzando un sopracciglio.
<<Nel senso che mi chiamo Death... La morte... Capito?>>
<<No.>>
Non posso non scoppiare a ridere di fronte ad una discussione del genere, che qui dentro è all'ordine del giorno: è ciò che spiego, infatti, al mio socio in affari.
Mi chiedo davvero cosa pensi di questo branco di pazzi.
Almodeus'pov
Se pensavo che Irony fosse strana e con qualche problema serio... Be', mi sono ricreduto: ci sono alcune persone qui che sono notevolmente peggiori di lei.
Innanzitutto abbiamo Death, che inizialmente mi sembrava la persona più normale della triade. Mi sembrava semplicemente un po' chiusa, tutto qui, ma non era nulla di grave. E anche adesso, quando penso alla sua confessione (<<Raccolgo le anime durante gli stermini e scendo a patti con il Paradiso>>) mi chiedo perché avevo un'opinione così alta su di lei.
Dopotutto, è risaputo che, se fossi in grado di farlo così velocemente, distruggerei il quel posto infame... Sono il demone della paura, io, e lì stanno lodando qualcos'altro!
La signora Crossed ha un certo timore di perdere le persone che ama per mano degli angeli, in particolare suo figlio... Del resto, come biasimarla?
Per quanto riguarda Michael, invece, mi sembra simpatico, però ritengo opportuno che visiti uno psicologo, più tardi gli darò un biglietto da visita di uno specialista che conosco io.
Per il resto, però, mi sembra che abbia la testa sulle spalle: certo, avrà pure sbalzi d'umore nei momenti meno appropriati, e un carattere a dir poco terribile, ma a parte questi dettagli abbastanza trascurabili lo ritengo una brava persona. La più grande paura di Michael è, affiancata dalla possibilità di essere licenziato, che le persone comincino ad evitarlo per com'è fatto. Il che è perfettamente plausibile, perché non è una persona facile.
Ci sono anche Life e Winston: quando li ho visti sembravano una semplice coppia gay come ce ne sono altre, ma osservandoli meglio ho visto molto di più.
Life è un ragazzo vivace e spensierato che, al contrario di sua madre, ama la vita e vuole godersi tutti i momenti di questa. Soprattutto con il suo ragazzo, perché l'idea che possa suicidarsi lo opprime, così come il pensiero che Winston si taglia. Vorrebbe disperatamente fare qualcosa per provare a farlo uscire da quel circolo vizioso che lo fa solo soffrire di più, ma si sente impotente e non sa da dove cominciare.
E, per concludere, abbiamo Winston. Winston è innanzitutto un ragazzo gay depresso - lo si può notare perché ci sono alcune delle cicatrici lasciate da una lama - e vorrebbe farla finita il prima possibile.
C'è solo una cosa che lo trattiene dal commettere questo gesto, e quel qualcosa si chiama Life: ha paura di come reagirebbe e di come potrebbe prenderla, dal momento che neanche le sue condizioni mentali sono delle migliori.
Quel povero ragazzo è ancora turbato da alcune esperienze del passato.
Detto questo, però, devo dire che la famiglia di Irony è composta da un gruppo di persone instabili e oltremodo particolari, come lei, del resto.
E sinceramente avrei preferito non incontrare nessuno di loro... Però gli affari sono affari, e per questi sono disposto anche a compiere dei sacrifici come questo.
Dopo due ore di conversazione decido che è meglio tornare indietro: probabilmente, non vedendomi tornare, C e Almodea, ovvero la mia compagna e mia figlia, potrebbero preoccuparsi.
Dunque mi congedo e mi avvio per tornare alla mia residenza, la Fear Tower.
Ho come l'impressione che Almodea potrebbe andare d'accordo con alcune di queste persone, soprattutto con Irony e con Life...
Alla fine sì, la teoria di Almodeus - che mi è stata raccontata da sua figlia - è stata confermata...
spazio autrice
HEYYY-
Da quanto tempo non aggiorno questa storia, sono passati quasi due mesi... E ancora mi devo scusare, perché è stato un periodo molto intenso - tra scuola e situazioni private - che ancora sta persistendo, quindi... Sì. Sto di merda, di nuovo, ma ormai ci ho fatto l'abitudine.
Vorrei che andaste a leggere la mia storia "Flabbergasted", intanto, che è una specie di diario online dove racconto cose sulla mia vita... Ma è un diario fatto a modo mio, quindi fa abbastanza schifo.
Domani arriva anche un altro capitolo, che però non è un capitolo ma una serie di comunicazioni.
Dopo questo vi lascio.
Ace
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