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How that guy came back...

HELL'S GREATEST SIBLING

Irony: Mannaggia a te Death...

Se gli serve, chiedono a me

Che vivo qui da più tempo di te...

Death: Di fatto, senti quanto criticano te...

"Terribile!" "Cacciatela!" "Peggio di così..."

Irony: Ma, un Pentagramma, ed eccomi qua!

A-wap-bam-boom, alakazam!

In genere mi vendono le anime ma

A te le danno a gratis

Death: E quindi?

Irony: La vita di un'Overlord è difficile

Soprattutto se chiunque odia te

Animo in pace, Death, sono ancora qui

Nonostante la mia vita va a rotoli...

Death: E allora!

Chi è che da sempre c'è?

Chi all'Inferno ha fede in te?

Chi ti dà affetto anche se

Non ne meriti neanche un po'?

Irony: Ehi!

Death: Io per te sono sempre qui

Per favore, non arrenderti

Pensa a come potrebbe reagire poi?

Life: Chi, io?

Irony, ti vogliamo bene...

Irony: Ma... grazie!

Death: Perché vorresti abbandonarci così?

Irony: Non lo so...

Death: Tutto questo è partito da te, o no?

Ci importa, sì, ma per te non è così!

Irony: Questo chi l'ha detto? Perché l'hai pensato, Death?!

Death: *assolo di chitarra elettrica*

Irony: *interrompe l'assolo usando il basso elettrico*

Life: *si introduce suonando la tastiera*

Irony: *chiude la conversazione con il violino*

Death: Dicono che se serve assistenza

Dalla tua idea devi stare in astinenza

Irony: Ma che- Cara mia, mettiamo in chiaro una cosa

Questo è il momento di ANDARMENE VIA!

Death: a mio dire, è un'idea terribile!

Irony: alle volte la mia opinione non cambia

Soprattutto se nessuno mi vuole

Death: Branco di pendenti!

Irony: Hai capito che ho ragione?

Death: Quando ho detto che non ce l'hai?

Irony: cerco di tornare in Paradiso, è deciso!

Death: Tu, stronzetta di mer-

???: È qua, è qua!

Il litigio terminerà qua!

Sono io, proprio io

Anche se mi vedranno poco...

Un personaggio inutile...

Irony e Death: ...MICHAEL?!

Life: ...chi?

<<Come chi?>> risponde Michael.

Ma, prima di cominciare...

Come siamo arrivati a questo punto?

È molto semplice: io non sto bene, e non sono mai stata davvero bene da quando sono arrivata all'inferno.

Perché qui mi odiano tutti, l'unico modo in cui accetterebbero di vedermi consiste nell'ammirare il mio cadavere, e vorrebbero che io tornassi da dove sono arrivata.

Siccome sulla Terra non posso tornarci, l'unica alternativa rimarrebbe il paradiso...

Quindi teoricamente parlando dovrei morire per poi reincarnarmi in un angelo, più o meno come succede negli isekai, no?

Death stava provando a fermarmi, ovviamente senza risultati, ma... Michael che ci fa qui?

Questo non lo so ancora.

Mi viene in mente che ancora voi non sapete chi è questo Michael, anche se probabilmente avete già capito che io, lui e Death siamo molto legati, ma...

Michael si avvicina a Life, e gli mette una mano sulla spalla. Mia nipote, apparentemente, non sa come reagire di fronte a questa azione; così, si limita a guardarlo negli occhi, confuso.

<<Ti dà fastidio?>> chiede Mika, guardando negli occhi il ragazzo.

<<No, altroché... mi sto già abituando a tutto il contatto fisico che sto stabilendo con questo ragazzo, questo non è niente in confronto>> spiega.

<<Ah, perfetto... Guarda questi! Sentili! Loro hanno... Quindici? Sedici anni? E io? Io ne ho quarantadue e non riesco a stare con una persona per più di sedici fottuti minuti! Il che è abbastanza preoccupante... E ingiusto, cazzo!>>

Io e Death ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere: Michael è sempre stato bravo a lamentarsi, ma lo fa in un modo per cui è impossibile trattenere le risate.

<<Mi dispiace... ma se ci è riuscito uno come lui - e indica Winston - allora niente è impossibile>> dichiara Life.

<<Hey! Non è divertente!>> ribatte Winston, facendo il finto offeso.

<<E invece lo è... comunque grazie di avermi consolato, ragazzo, ma... CAZZO!>> Esclama Michael, mentre affonda le unghie nelle sue stesse mani.

Life ancora non sa cosa dire.

<<Mika, non cominciare a fare tutte ste scenate...>> comincio.

Lo guardo, non è cambiato per niente dall'ultima volta che l'ho visto.

Ha ancora i capelli castani raccolti in una coda alta, e probabilmente quando e se li scioglierà saranno mossi. Porta ancora gli occhiali con la montatura rettangolare, perché non vedrebbe un cazzo senza. Indossa una camicia bianca, una giacca, una cravatta, dei pantaloni e delle scarpe nere.

In pratica, è come se fosse appena uscito dal suo posto di lavoro... e, inevitabilmente, ha deciso di venire a rompere i coglioni a noi.

<<Un momento... Mika? Vuol dire che voi due vi conoscete!>> esclama Life.

<<Anche io lo conosco, non pensare che quel disgraziato sia un individuo a me sconosciuto>> dichiara Death.

<<Disgraziato a chi, razza di put->> comincia, ma subito si ferma quando realizza.

<<Leah e Luane Clawthorn! Le mie sorelle!>> esclama.

Ha già le lacrime agli occhi.

Anche se non sembra, il buon Michael è un ragazzo molto sensibile, e per lui risulta molto facile commuoversi.

Come adesso, sì.

Dopo pochi secondi siamo già tutti intenti ad abbracciarci, ed è rassicurante vedere come, nonostante l'improbabilità della cosa, siamo riusciti a ritrovarci dopo un lungo periodo di tempo.

<<Quindi, come sei finito all'Inferno, uomo nell'angolo?>> gli chiede Death.

<<Mah, un semplice arresto cardiaco... e dire che stavo benissimo! Perché capitano tutte a me?!>> si lamenta mio fratello, appoggiando le sue mani sopra i fianchi.

<<A quanto pare la morte ti vuole molto bene, Michael>> dico, mentre ridacchio. <<Suppongo che tu sappia già come siamo morte noi... comunque, ci chiamiamo Irony e Death, adesso, mentre quelli sono Winston, e...>>

Non faccio in tempo a finire la frase, perché mi accorgo dell'espressione sconvolta di Life, che sta osservando molto attentamente Winston.

<<IO HO UNO ZIO E NON MI AVETE DETTO NIENTE?!>> sbotta.

<<Come, non ti hanno detto niente? Che persone di merda! Fortuna che sono arrivato io>> lo rassicura Michael, poi gli va vicino e lo abbraccia.

Mi sembra che anche lui stia piangendo, mentre Mika ha finalmente smesso.

<<Dai, dai che non è successo niente - gli dice, mentre gli accarezza i capelli - dal momento che la parte difficile l'abbiamo passata. Hai uno zio, okay? Adesso hai scoperto qualcosa che avresti sempre voluto sapere. E va bene così.>>

Life non risponde.

Si vede che il "danno", per così dire, è stato talmente forte che lui non è riuscito a reggerlo, motivo per cui la sua reazione è stata questa.

Inizio a sentirmi davvero in colpa, e non oso immaginare cosa stia provando Death nel vedere questa scena.

Winston, nel mentre, sta guardando malissimo Michael, e mi sembra di intuire che vorrebbe essere lui al posto suo, a consolare Life e a cercare di calmarlo.

<<Quindi... Kenneth e Grace come stanno? Sono morti prima di te?>> chiede Death.

<<Deduco che siano i vostri genitori...>> chiede Life.

Michael gli dà una pacca sulla spalla e gli sorride in modo compassionevole.

È sempre stato predisposto ad aiutare gli altri, anche se, come negli altri casi, non sembrerebbe.

Vabbè, si è capito che Mika è strano, ma strano a livelli cosmici.

<<Ebbene sì, Life, sono i nostri genitori!>> esclama Michael. I suoi occhiali cadono sul pavimento, quindi si abbassa per raccoglierli imprecando come un dannato. <<Eravamo rimasti alla cosa dei genitori... ah, sì! Sì, ora ricordo. Si chiamano Kenneth e Grace, nati nel 1930 a New Orleans, fidanzati da quando avevano 15 anni... e che altro?>>

<<Michael, nessuno ti ha chiesto la lore...>> provo a interromperlo, ma lui mi ignora e continua la sua spiegazione.

<<Zio... basta così. Ti posso chiamare zio, vero?>> chiede Life.

<<Certo, certo, va benissimo zio>> risponde lui, mentre sorride.

Death sembra essersi tranquillizzata, e così ho fatto anche io: non ho mai visto Life piangere, certo, ma nel momento in cui è successo... be', è stato davvero un colpo.

Michael si gira di colpo verso Winston, e lo guarda dall'alto verso il basso, e poi di nuovo verso l'alto... be', se io e i miei fratelli siamo relativamente bassi pur essendo due metri, Life e Winston che sono uno e settanta e uno e settantacinque...

Boh, non so che ragionamento del cazzo sto facendo, però andiamo avanti.

<<Tu, invece, sei il ragazzo di Life, giusto?>> chiede, sfoderando un sorriso a 32 denti che fa molto Alastor.

<<Sì... Winston Arc, signor Anarkhis>> dichiara lui, leggermente scocciato.

<<Va bene anche Michael, non c'è bisogno di essere così formali>> dichiara mio fratello, mentre si abbassa al livello del ragazzo.

Michael è sempre stato anche... mh, come si può dire?

Imbarazzante?

No.

Un po' pazzo?

Neh.

Pieno di sbalzi d'umore?

Adesso ci siamo davvero.

<<Trattamelo bene, hai capito? Altrimenti non credo che noi due potremmo andare d'accordo, e a me piacerebbe avere buoni rapporti con te>> dichiara Michael, serio.

<<Sarà fatto, non si preoccupi.>>

<<Intendevi dire "non preoccuparti", vero?>>

<<Esattamente.>>

<<Complimenti, ragazzo, vedo che impari in fretta.>>

Michael si rimette dritto e improvvisamente si sente un crack, o qualcosa così.

Spalanca gli occhi e urla dal dolore.

<<Ma che cazzo...>> mormora Death, mentre lo guarda stranita.

Io, invece, corro immediatamente ad aiutarlo: gli chiedo che sta bene, esamino la schiena, faccio una serie di ragionamenti e alla fine deduco che ha semplicemente male alla schiena.

<<Lo sapevo, io, cazzo! Eccome se lo sapevo! Quei bastardi che gestiscono il mio ufficio... se solo le condizioni di lavoro in quel posto del cazzo fossero migliori, staremmo tutti con l'anima in pace! Bisogna intervenire... ho deciso! Mi unirò ai sindacati!>> esclama, quindi estrae dalla tasca laterale dei pantaloni il suo cellulare e cerca di accenderlo, senza capire.

<<Ah... minchia! Non so usare il telefono... vabbè, poi a casa faccio con calma>> dice, poi sospira e se lo rimette in tasca.

Solo Michael Anarkhis può fare delle scenate del genere e comportarsi come se niente fosse successo.

<<Non stai semplicemente invecchiando? A quarantadue anni si fanno sentire questi dolori, no?>> osserva Life.

Il danno che ha creato nella mente di Michael non tarda ad arrivare.

Infatti, mio fratello inizia a rivolgere una serie di insulti - che, per fortuna non sono pesanti - e di motivazioni per cui, secondo lui, non sta invecchiando... o almeno, dice di non sentirsi vecchio e di non volere invecchiare.

Che sono due cose completamente diverse, però non penso che sia possibile trovare un modo per farglielo capire.

<<Ma insomma, Mika! Puoi smettere per un attimo di attaccare alla cazzo di cane tuo nipote?>> lo richiama Death, battendo il manico della sua falce contro il pavimento, come per attirare la sua attenzione.

<<Scusa, Death>> risponde lui, abbassando la testa e facendo pat pat su quella di Life.

<<Ma a me non è chiaro un passaggio... in che senso "a casa"? Da quanto sei qui?>> gli chiedo, confusa.

Non deve esserci da molto tempo, credo, se è arrivato qui solo oggi, e dal momento che ha scoperto solo oggi dell'esistenza di questo posto conosciuto per essere il meno frequentato di Pentagram City (soprattutto perché ci sono io).

Inoltre emana la stessa "aura" di molti demoni che ho incontrato quando erano appena morti, come Kane, per esempio.

<<Ah... be', sono arrivato qui oggi, e se ti stai domandando dove abito, ti darò subito una risposta>> dice, tranquillo.

Ci racconta di come, dopo essere appena tornato a casa dal lavoro e aver fatto quel famoso arresto cardiaco, si è ritrovato qui nel suo nuovo corpo e nella sua nuova anima, e di come ha cominciato ad andare in giro a caso per Pentagram City, in cerca di qualcosa da fare.

Così, ha incrociato un tizio a caso per strada, che non gli sembrava completamente a posto con la testa, ma ha deciso di ignorare questo fatto e di parlarci lo stesso.

È venuto fuori che il demone era un agente immobiliare, e che stava cercando qualcuno a cui vendere il proprio appartamento nuovo in un condominio appena fuori dal centro, così Michael ha accettato l'offerta e si è stanziato lì.

Dice che il posto è carino, ma ho i miei dubbi sul fatto che tale affermazione possa essere vera.

<<Zio, che musica ascolti?>> gli chiede Life, con gli occhi carichi di speranza.

<<Mi piace la musica classica, in particolare apprezzo moltissimo le opere composte da Mozart, Beethoven, Bach, Haydn... insomma, quella gente lì. Tu?>>

Life è confuso, e come dargli torto?

È semplicemente impossibile; anche io avrei avuto la medesima reazione se non fosse stato che Michael usava quelle canzoni come colonna sonora di tutte le sue giornate - lo aiutavano a studiare, diceva - e che è solo grazie ad esse se mi sono fatta una cultura in quel settore.

<<Io ascolto Odetari, Melanie Martinez, Lana del Rey, Ghost and Pals, i Mother Mother...>> ed elenca tutta una serie di artisti, o che ascolta lui, o che gli ho fatto conoscere io, e intanto gli sorrido mentre canticchio Problems distrattamente, in quanto è la mia canzone preferita.

E intanto guardo Mika e Life chiacchierare, e Death che è felice di vederli andare d'accordo.

Sto cominciando a pensare che la mia idea di "andarmene" andrebbe un po' rivalutata.

Una demone dai capelli biondi e soffici, vestita con una canottiera fucsia dalle spalline sottili e una gonna nera, portante come di consueto degli occhiali da sole con la montatura fucsia a forma di cuore, sta ritornando nel suo appartamento nel Vees District.

Il distretto è famoso per l'intrattenimento: media online, social network, serie TV, dispositivi tecnologici, film... di tutto, insomma.

Se qualcosa vende, sicuramente arriva da quel distretto, ovvero dove lavora lei.

Chariot, il suo nome, è un'attrice che lavora presso il suo migliore amico, Valentino, un potente Overlord a cui ha venduto la propria anima.

Anche se è insoddisfatta della sua vita e vuole completamente cambiare le carte in tavola, anche se non ha la minima idea di come fare.

Il primo passo da fare sarebbe farsi perdonare dalla persona con cui ha avuto una relazione tossica, ma sa già che quella bellissima ragazza dai capelli blu non vorrà sentire alcuna scusa... e come biasimarla, del resto.

Entra con passo deciso, ma in qualche modo esitante, nel suo appartamento, collocato a venti minuti di autobus dal suo posto di lavoro.

Ovviamente non ha dovuto pagare nulla, ha pensato a tutto Valentino.

Si avvicina al frigorifero e ne tira fuori una bottiglia contenente dello champagne, così si butta sul divano, spegne le luci e comincia a bere.

L'unico rumore e fonte di illuminazione è il televisore, sintonizzato su un qualche canale che trasmette musica che l'attrice ama.

SHAMPAIN - Chariot's Penalty

Chiusa in camerino

Sono così da giorni

Provo a nascondere

Quanto mi manca in realtà

Averti con me

Ma ho peccato

E sei andata via di qua

Con lo champagne

Dimentico le mie azioni

Perché ricordo

Il modo in cui in cui

Mi rifiutasti

Sto tutt'ora male

Dovevo stare lì, con te, con te, con te

Inalo champagne

Caduto dal cielo

Come colei che

Ora È "Irony Anarkhis"

Inalo champagne

Realizzato in cielo

Soffro come lei

Ma almeno non lo sentirò

Cala la notte, rimango a bere e riflettere

Degenerare, come quella notte

Perché l'ho fatto?

A volte ci ripenso...

Qui c'è lo champagne

Pensato per un matrimonio

Evviva le spose!, continuo a sperare che

Con lo champagne, finendo bottiglie

Riuscirò a calmare

I miei sentimenti, hey!

Inalo champagne

Caduto dal cielo

Come colei che

Ora è "Irony Anarkhis"

Inalo champagne

Realizzato in cielo

Da lì arriva anche lei

Miss Anarkhis, mi manchi

Inalo champagne

Caduto dal cielo

Come colei che

Ora È "Irony Anarkhis"

Inalo champagne

Realizzato in cielo

Soffro come lei

Ma non la capisco

Inalo champagne

Caduto dal cielo

Come colei che

Ora è "Irony Anarkhis"

Inalo champagne

Realizzato in cielo

Da lì arriva anche lei

Miss Anarkhis, mi manchi

Michael è appena uscito dall'Hazbin Hotel, scortato da un suo amico, ovvero colui che gli ha venduto l'appartamento: si chiama Fabrice, ed è un demone il cui aspetto fisico ricorda vagamente quello dell'uomo ritratto ne "L'uomo Disperato" di Courbet, solo con i capelli neri e gli occhiali e lo sguardo un po' più insicuro.

Fabrice, si chiama, ed è un ragazzo molto insicuro.

<<Quindi, Michael... lavori di già? Ti serve una mano a mantenerti economicamente?>> gli chiede, mentre camminano verso gli appartamenti.

<<No, sono morto giusto stamattina, non penso che trovare lavoro in così poco tempo sia facile, soprattutto all'Inferno>> spiega il signor Anarkhis, sorridendo in modo amichevole a Fabrice.

<<Ah... ah, capisco. Se io ti dicessi che c'è un ufficio qui vicino che cerca archivisti? Come nella tua vita sulla Terra, no?>> propone l'altro, titubante.

Michael spalanca gli occhi, scioccato nel sentire una notizia del genere: a quanto pare, tralasciando il fatto che ha da poco tirato le cuoia, questo è davvero il suo giorno fortunato.

La giustizia esiste anche per lui, allora!

<<Sì! Girami il contatto, domani vado a fare un colloquio! Grande, Fabrice, sei un vero amico!>>

<<Amico, Michael? Mi... mi consideri un tuo amico?>>

<<E non dovrei?>>

<<No, va bene così, Michael.>>

E ancora una volta ho finito di raccontare quello che è successo stavolta... prime impressioni su Michael? Vi piace? Non vi piace? Vorreste dargli fuoco?

Perché sinceramente... be', penso sappiate cosa penso di lui.

Ci vediamo alla prossima!




spazio autrice

Userò il femminile perché purtroppo non esiste un termine neutro per "autore" nella versione italiana del libro.

E intanto è già passato un mese... Ultimamente non sto bene né fisicamente né mentalmente (ma non sto mai bene mentalmente, in realtà) e ho avuto un casino di cose da fare, inoltre ho ancora quel famoso blocco e riesco a scrivere poco...

Ricordo che, agli interessati, c'è il Server di Discord in cui possiamo chattare... Basta andare un capitolo più indietro!

Ci vediamo alla prossima!

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