Capitolo 4: Tormento
Il dottore dopo poco mi chiese di uscire, scontato visto che la ragazza aveva finalmente iniziato a dare qualche segno di risveglio.
Non mi permisero più di vederla da quel giorno, aveva bisogno di riabilitarsi e come tutti gli heroes salvati prima di lei, dovevano farlo con a contatto solo lo staff medico.
Passò una settimana dall'ultima volta che la vidi, nel frattempo le ricerche continuarono ma a vuoto. Trovammo un solo portale aperto, dal quale però venne fuori un hero già morto, prima ancora di poter tornare al suo mondo.
-Non ne posso più di queste giornate del cazzo.- dissi sbattendo un pugno sulla scrivania dell'ufficio, dopo l'ennesima giornata senza salvataggi.
-Calmati Hawks, oggi non è diverso dai giorni passati...- mi rispose Melvy, uno dei compagni di perlustrazione notturna
-E' proprio questo il problema Mel! Che non è cambiato nulla! Sono passati troppi mesi, non sappiamo nemmeno se ne sono morti più di quanti possiamo salvarne dall'altro lato... è fottutamente frustrante.-
-Facciamo del nostro meglio per garantire la sicurezza di chi è rimasto e per cercare chi invece se n'è andato... non è colpa tua come di nessuno di noi Hawks, non possiamo far altro che continuare nel nostro lavoro cercando di migliorarci sempre.-
-Già forse hai ragione tu amico mio... scusami per prima- risposi sospirando, spostandomi dalla scrivania alla finestra
Dopo neanche qualche secondo bussarono alla porta, era la segretaria di Miss Sagashi, aveva una nuova missione per Mel.
-Vuoi un passaggio a casa prima che vada? Mi viene di strada- mi domandò Mel sulla soglia della porta prima di andare
Non risposi, non esattamente. Il mio corpo rimase rivolto verso la finestra, voltai solamente leggermente il capo verso di lui, e in automatico le mie ali fecero un piccolo sobbalzo verso l'alto.
-Hai ragione come non detto, a domani Hawks- disse sorridendo Mel
-A domani, buon lavoro.-
Restai solo in quello studio vuoto, fisso verso l'esterno da dietro l'immensa vetrata della finestra. Tenni le braccia conserte e le ali abbassate, anche se le rilassai del tutto solo dopo altri cinque minuti.
Non mi sentivo mai al sicuro in questo nuovo mondo, e stare allerta era diventata un'abitudine, più che un'occasionalità.
"Voglio creare un mondo dove gli Eroi non debbano sentire il bisogno di far sempre gli eroi"
Pensai al momento in cui dissi questa frase ad Endeavor mesi e mesi fa, quasi due anni in realtà da quel giorno. Ci penso e ripenso, e vedendo come è cambiato il mondo, me ne sento quasi colpevole.
Chiusi l'ufficio, salutai lo staff di turno e tornai a casa, era una delle poche sere libere che avevo. Essendo uno degli heroes più veloci rimasti, preferivano sempre mandare me nel cuore della notte, lo hanno sempre reputato più prudente.
Mi misi a letto, ero così stanco mentalmente da non riuscire a pensare a nulla che non fosse dormire per una volta... così senza pensarci due volte chiusi gli occhi e spensi qualsiasi pensiero o rumore che potesse disturbare il mio sonno.
*3 ORE DOPO... 03:24 DEL MATTINO (SASAKI POV.)
Mi tolsi le scarpe, e camminai per il lungo corridoio fino alla porta che desideravo aprire, creai dal palmo della mano due forcine, col quale riuscii facilmente ad aprire la porta senza fare neanche troppo rumore, la socchiusi per evitare di farle fare un ulteriore scatto, poi mi avvicinai alla stanza da letto.
Materializzai un coltello nella mia mano destra, e mi avvicinai silenziosamente al ragazzo che sembrava dormire. Non appena fui abbastanza vicina, saltai sul letto puntandoglielo dritto alla gola.
Lui non si svegliò di soprassalto come mi aspettavo, aprii gli occhi e anche lentamente, e con fare molto menefreghista mi rivolse il suo sguardo senza fiatare nemmeno un verso.
-Dimmi come hai fatto.- gli dissi tenendo il coltello puntato mentre gli stavo sopra
-Come ho fatto a far cosa?- domandò lui confuso
-come hai fatto a trovarmi!- dissi spingendo la presa del coltello
Lui spostò per un attimo lo sguardo al tetto non appena aumentai la pressione, rimase col collo leggermente più stirato rispetto all'attimo precedente ma poi lo sguardo tornò su di me.
-Sei Sasaki quindi... bella ripresa veloce che hai avuto! Quando ti ho trovata eri uno straccio rispetto ad ora- disse quasi in tono giocoso
-Smettila di divagare e rispondi alla mia domanda!- dissi aumentando ancor di più la pressione.
Il coltello divenne un tutt'uno con la sua pelle, gli uscii una piccola percentuale di sangue. Emise un piccolo gemito, poi iniziò ad osservarmi in modo differente, più serio questa volta.
-Okay- disse tirandomi via il coltello con una piuma e facendo lo stesso col mio corpo. Non conoscevo il suo quirk quindi mi trovai impreparata, e anche un pò sorpresa in realtà
-Cosa?!- domandai più a me stessa che altro mentre venivo tirata via da delle enormi piume rosse.
Mi misero seduta sul pavimento coi polsi legati, o meglio trattenuti dalle piume stesse, era inquietante.
Il ragazzo si alzò, era solo in boxer ma la cosa non mi toccò minimamente, ero così impegnata a cercare di liberarmi dalla presa di quelle piume da non calcolarlo più di tanto
-Ti ho trovata nel bel mezzo di una voragine causata da un gigantesco fulmine viola, che per poco non ti uccideva. Ti ho portata in ospedale, ti hanno curata, ti hanno riabilitata e ora sei qui a puntarmi un coltello nel bel mezzo della notte in casa mia... qualcosa mi dice che sei scappata, e qualcosa mi dice anche che ti riporterò subito indietro- disse voltandosi
-Non mi interessa di tornare all'ospedale, tu mi hai strappata alla mia famiglia e questo non te lo perdonerò mai!- dissi in ginocchio sul pavimento
Lui si rivoltò subito verso di me, cambiò velocemente sguardo
-Alla tua famiglia? ...Tu hai ricordi, dell'altro mondo?- mi domandò incuriosito
-Ricordi? Altro mondo? Ma di che diamine parli?!-
-Ricordi il nome di tua madre?- mi domandò improvvisamente con tono gentile, avvicinandosi a me e abbassandosi sulle mezze punte
-Certo che lo ricordo si chiama...- fissai per qualche istante il pavimento
-Si chiama...- continuai, ma con insuccesso. Non riuscivo a ricordarne i nomi, ebbi un attimo di vuoto così profondo da far paura
-Già come immaginavo, nessuno ha ricordi dopo che torna indietro- disse abbassando lo sguardo
Io al contrario alzai lo sguardo verso di lui, e notai il sangue che iniziò a colare dalla ferita che gli avevo fatto sul collo.
Ci fu questo particolare attimo di silenzio... fu lì che capii che Hawks, l'eroe diventato numero uno, non era cattivo, e aveva solo cercato di compiere il suo dovere.
-Bel modo di presentarsi comunque- sdrammatizzò lui sollevandomi da terra sempre con le piume e lasciandomi liberi i polsi
-Io sono Hawks-
-So chi sei.- dissi cercando di mantenere la durezza con cui ero arrivata qualche minuto prima
Lui sorrise, non riuscivo a capire perchè lo stesse facendo.
-Puoi dormire sul divano Sasaki, e domattina torni all'ospedale.- disse sorridendo e voltandosi verso il letto
-Huh?!- domandai confusa
-Ho provato ad ucciderti e tu mi fai dormire sul tuo divano?!-
-Ci sei riuscita?- domandò sorridendo
-Beh...no-
-E allora sono più forte io- disse rimettendosi sotto le coperte come se non fosse successo nulla
Io rimasi li qualche istante a bocca aperta, non sapevo come facesse ad essere così tranquillo.
-Ne riparleremo Hawks, e stai pur certo che in ospedale non ci torno, ne tanto meno resto sul tuo divano!- dissi correndo verso la porta e andando via
Lui non si girò un attimo a guardarmi, mi ignorò e basta.
Non appena uscita da casa sua mi misi sul tetto ad aspettare, avevo il terrore che potesse fingere per seguirmi. Finii per addormentarmi li, come un uccellino alla ricerca di un nido.
Ero stanca, solo dio sa quanti test mi fecero non appena scoprirono l'essenza del mio dna. Ero disabilitata, stanca e senza forze... con Hawks feci solo la parte per paura di essere attaccata per prima, ma in realtà avevo solo bisogno di fuggire da quel posto.
Nelle prime luci dell'alba, sentii il rumore di un paio d'ali sbattere più volte, poi all'improvviso un calore, come un abbraccio. Non potevo essere sicura che fosse Hawks, ma non avevo la forza nemmeno di aprire gli occhi in quel momento.
Mi lasciai andare addormentandomi seriamente qualche secondo dopo, nella speranza di non risvegliarmi in un letto d'ospedale.
NOME: Reiko Sasaki
NOME HEROES: Sconosciuto
ETA': 23
ALTEZZA: 158cm
GRUPPO SANGUIGNO: AB-
COMPLEANNO: 3 Giugno
Quirk: Set Up
Spiegazione Quirk: Reiko ha la possibilità di creare tutto ciò che riesce ad immaginare rendendolo solido. Se vuole, può decidere anche di creare oggetti senza peso, ovvero che possono solo fluttuare ed essere visti ma non presi o toccati. Il suo Quirk possiede anche un'ulteriore rarissima qualità che verrà spiegata più avanti.
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