Capitolo 8
Ogni sera smontavo alle 21:15PM, un'ora prima dei piani di sotto per via della mia "promozione".
Così non appena si fece l'ora spensi il computer e stiracchiandomi sulla sedia mi alzai andando in stanza. Avevo un po preso a scherzare l'idea della festa di Stark, ma quando entrai in stanza dovetti ricredermi.
Un delizioso vestito blu cobalto stava steso sul letto. Era dannatamente aderente e abbastanza corto. Accanto c'erano poggiati dei tacchi, medio-alti, perfettamente abbinati.
-Non dirà mica sul serio- dissi sollevandolo
Era la seconda volta che capitava, eppure rimasi stupita lo stesso. Non capivo perchè spendere così tanti soldi per una come me, neanche fossi stata sua madre o la sua ragazza.
Indossai il vestito, misi i tacchi e legai nuovamente i miei capelli, in una coda alta e vaporosa. Uscii fuori dalla stanza, trovai il Signor Stark seduto sul front office, come se fosse un bambino di cinque anni.
Sollevò lo sguardo non appena sentì il rumore della porta, rimase a fissarmi.
-Che c'è- domandai cambiando espressione, preoccupata
-Lei ha la tipica fissazione di fare quello che la testa le dice..- disse avvicinandosi a me, avvicinandosi parecchio
Trattenni il fiato quando si fermò, era a pochi centimetri dal mio volto..
-Ma ogni tanto dovrebbe fare quello che le dice il cuore.- disse tirando via l'elastico che teneva ben saldi i miei capelli, lasciandoli così sciolti e mossi.
-M-meglio?- domandai affannata
-Molto, meglio- rispose lui, quasi sottovoce alternando il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra, poi si spostò velocemente
-Su forza andiamo, la mia Audi R8 non parte da sola, ha bisogno di me.- disse lui
Io sorrisi, un po frastornata dal precedente momento, poi scesi con lui.
Quando chiusi lo sportello della macchina, restai fermai a fissare in avanti la strada, ero ancora scossa da prima.
-Va tutto bene?-
-Si- risposi io velocemente, quasi senza fiato e con una voce diversa dal solito
Stark si limitò a sorridere girandosi verso il vetro principale della macchina, e mettendo a moto partimmo per andare alla festa.
-Buonasera Signor Stark!- dissero quasi tutte in coro, le receptionist del lussuoso locale in cui ci trovavamo
Era una villa a più piani, circa 4 credo.. Ma la cosa strana era che non c'era nessuno, o quasi.
-Ma non dovremmo essere in ritardo?- domandai io guardandomi attorno, cercando una minima traccia che facesse capire che qualche invitato era presente
-E infatti lo siete- disse una voce maschile alle nostre spalle
Un ragazzo abbastanza muscoloso con dei capelli "lunghi" biondi si stava affrettando a scendere le scale accompagnato da una ragazza
Questa aveva dei lunghi capelli neri mossi, indossava un vestitino corto e un giubbotto rosso
-Stark lo è sempre aggiunse alla precedente frase del ragazzo
-Molto piacere, Wanda Maximoff- disse avvicinandosi a me
-Caren Preasley- risposi allungando la mano e stringendo la sua
Il ragazzo biondo si affrettò ad avvicinarsi per presentarsi, ma prima che potesse parlare lo fermai
-Thor, lo so, il semidio che viene da Asgard, sappiamo tutti la tua storia- risposi
-Beh vedo che qui non ho bisogno di presentazioni- rispose sorridendo
-Dice sempre di arrivare in orario ma poi meno di mezz'ora di ritardo non passa-
Era Clinton Barton, inconfondibile la sua voce, e il suo vestirsi sempre di nero..
-Occhio di falco- risposi guardandolo sorridendo
Fu in quel momento che il Signor Stark iniziò a guardarmi in modo strano, forse dopo due anni non si era ancora reso conto che tutto il mondo conosceva gli Avengers..
-Ei Tony! Buonasera signorina..-
-Preasley, puoi chiamarmi Caren.-
-Caren perfetto- rispose
-Molto meglio Signorina Preasley occhio di gatto- aggiunse Stark
-Credi ancora che le tue battutine siano simpatiche?-
-Non lo credo ne sono sicuro!- rispose
-Invece di giocare potreste muovervi? Nick è già al piano superiore.- interruppe Wanda i due ragazzi, con un tono abbastanza serio
-Ha ragione Tony andiamo-
-Okay. Bimba tu adesso dovresti aspettarmi qui qualche minuto okay?- disse poi Tony abbassandosi ai miei livelli
Io stavo seduta sull'enorme sofà che stava li accanto, e lui mi guardava dritto negli occhi quando parlava.
Tony Stark e quel tono dolce? Tony Stark e un tono da prenderlo e riempirlo di baci?
-Ci vediamo dopo- aggiunse dandomi un bacio sulla guancia sinistra, per poi alzarsi e seguire gli altri
Cosa stava succedendo alle mie guance? Perché erano diventate di un rosso abbastanza acceso?
Quell'improvvisa reazione da parte sua, mi portò automaticamente ad arrossire.
Era dannatamente bello ed era anche parecchio vicino al mio viso, credo che in quel momento bramasse la mia morte..
Ma non fu l'unica cosa positiva della serata.
-Ti hanno lasciata qui di sotto mentre loro stanno in riunione eh?-
Era Steve, era Captain America, ed era senza maglietta.
-B-beh si ma tanto è solo questione di pochi minuti..-
-Ne passeranno circa 20, una mezz'ora massimo.- aggiunse
-Beh comunque molti piacere sono..-
-Credimi, so chi sei- risposi ridendo
-Io sono Caren Preasley-
-Molto piacere Caren, e anche se già mi conosci molto piacere Steve- rispose sorridendo
Restammo per qualche secondo in un imbarazzante silenzio.. Poi questo venne interrotto dal telefono di Steve che suonava..
-Jane ti richiamo io tra poco, giusto il tempo che finisco di vestirmi e sistemarmi- disse velocemente chiudendo
-Chi è Jane?-
-Jane? Oh una carissima amica, forse anche più di un'amica.- rispose
-Oh, la ragazza del vibranio-
-Come fai a saperlo?-
-Ho finito qualche mese fa gli studi nella sua scuola, ed essendo esperta di chimica e ingegneria mi domandò dei rimedi ma trovarli non è stato semplice- risposi
-Già è un bel casino-
-Si chiama Carter, come Peggy, non so perche gli abbiano messo lo stesso cognome della nonna ma okay-
Dopo quella frase calò nuovamente il silenzio nel salone, fu interrotto solo dopo una manciata di minuti da un rumore acuto provenire da sotto il divano.
-Cosa è stato?-
-Aspetta che controllo-
Nel farlo Cap mi arrivò Letteralmente addosso, la situazione era imbarazzante
In quel momento gli altri scesero dal piano di sopra avendo finito la riunione, ma Stark nel vedere la scena si pietrificò per qualche istante
-Vedo che lei sa trovare gradevole compagnia anche in mia assenza.. La aspetto in macchina Signorina Preasley.- disse freddo sbattendo la porta
Io subito gli corsi dietro per capire il motivo di tanta rabbia.
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