Parte 09
Quelle due settimane passarono come era giusto che passassero.
Il tempo non sembrava scorrere ne troppo veloce, ne troppo lento.
Gli ultimi tre giorni prima che la scuola riaprisse Ashton non si fece sentire per nulla, Jason stava ogni giorno a cercarmi per strapparmi su un sorriso invece.
Nonostante questo, nei giorni passati senza la routine della scuola il loro atteggiamento fu strano...
Era tutto un atteggiamento sospetto, il loro. Non capivi mai perché sparivano e apparivano all'improvviso. Dovevi solo evitare di farci caso.
Il giorno che dovemmo rientrare a scuola, di Ashton nemmeno l'ombra. Non venne a salutarmi, ne a parlarmi. C'era ma era assente, come se volesse evitarmi.
Notai in un preciso momento della pausa intervallo, il ragazzo dai capelli ricciolini parlare col preside della scuola. Il suo sguardo non era seccato ma afflitto, contratto.
Era come se più il preside parlasse, più Ashton moriva dentro.. e si vedeva da lontano.
Quando suonò la campanella mi trovai costretta a dover entrare in classe, questo significava non poter più osservare i due, almeno in lontananza.
Entrai fiduciosa che non fosse successo nulla, speravo che avesse ricevuto solo qualche rimprovero da niente e che magari se ne fosse solo compiaciuto in modo esagerata.
Quando suonò la campanella d'uscita lo vidi nel corridoio, veniva nella mia direzione e io andavo nella sua. Non appena fu abbastanza vicino da sentirmi lo chiamai ma da parte sua non ricevetti alcuna risposta.
Né uno sguardo, né un sorriso, niente.
Mi superò quasi come se io fossi invisibile alla sua vista, passò avanti fino ad entrare in una delle aule della scuola.
Ero confusa dal suo atteggiamento, non si sarebbe mai sognato di evitarmi.. o almeno così mi diceva sempre per messaggi.
Cosa gli era successo?
--------
Erano le 18:13PM quando provai a mandare un messaggio al ragazzo muscoloso ma nulla, nessuna risposta. Provai più volte ma sembrava essersi volatilizzato.
"è solo stressato" pensai. "sicuramente le parole che gli avrà detto oggi quel vecchio pazzo lo avranno fatto stare male, credo."
Cercai di evitare di tartassarlo di messaggi e chiamate e almeno per quel giorno lo lasciai stare, anche lui avrà avuto i suoi problemi.. e non potevo sapere per forza tutto.
-------
-Jason?- lo chiamai notandolo in lontananza
lui incrociò il mio sguardo sorridendomi ma mi fece segno da lontano che doveva scappare.
Mimai un "okay" prima di vederlo allontanarsi sempre più. Mi accorsi solo dopo che Ashton era al suo fianco.
Le cose andarono avanti così per i seguenti giorni di scuola, ma non furono pochi. Passarono addirittura due settimane ma entrambi i ragazzi sembravano volermi evitare.
Dopo quasi due settimane di eterno silenzio bloccai Ashton mentre stava tornando dentro ai campetti per allenarsi.
Volevo una spiegazione.
-Si può sapere che hai?- gli domandai poggiando una mano sul suo petto per fermarlo
-Fammi passare- disse provando a spostarsi
-No Ashton. Voglio una spiegazione.-
-Tu vuoi sempre una spiegazione a tutto.-
-Non posso farci nulla se mi tieni nascoste così tante cose Ashton.- risposi fredda.
-Senti. non è uno dei momenti migliori per parlarne.-
-Green datti una mossa!- gridò un insegnante da centro campo
-Arrivo prof! Ne riparliamo un'altra volta-
-No Ashton aspetta!- dissi bloccandolo nuovamente
-Non mi interessa sapere cosa stai facendo. Mi sono arresa all'idea che quello non lo saprò mai ma voglio sapere che cosa, sta succedendo. Mi eviti, fai finta che non esisto non rispondi ai messaggi.. che ti succede?-
Lui mi guardò per qualche secondo negli occhi. Sembrava che dicesse "se solo sapessi." ma non si decideva mai a buttare fuori la verità.
-Devo partire. Okay?-
-Partire?- Lo guardai dubbiosa.
-Si. Partire. E non starò via poco, bensì un mese. E' per questo che ho cercato di evitarti Grace.. Dovevo abituarmi all'idea di non averti sotto controllo per un lungo tempo.. ma a quanto pare ho fallito.-
-Anche se parti possiamo parlare al telefono in ogni momento della giornata, non c'è bisogno di allontanarsi.-
-Non è così facile.-
-Green allora?- sentenziò l'insegnante ormai stufo di aspettare
-arrivo! capirai col tempo Grace, ora devo andare.- rispose per poi correre verso il centro campo
-Si ma almeno dove vai?- quasi urlai per farmi sentire
a quella domanda non ci fu alcuna risposta, lo guardai per qualche secondo poi iniziai ad allontanarmi.
Mentre camminavo verso l'uscita del campetto, sentii due ragazzi parlare di viaggi riguardanti la terza classe, così rimasi li ad ascoltare.
-Devono partire, alle 02:00 del mattino dopo la mezzanotte di oggi.-
-Via aerea?-
-Si, dicono che per ora sia la via più breve e sicura. Non è facile arrivare in un posto così lontano.-
Sentii solo questo, ma mi bastava. Chi mi avrebbe impedito di farmi trovare all'aeroporto per vedere cosa stesse succedendo?
-------
Mio padre dormiva già da un'ora piena. La porta della sua stanza era socchiusa e io avevo il cuore in gola.
Se mi avesse scoperta alle 02:00 di notte ad uscire di casa, mi avrebbe lanciato sicuramente 7 paia delle sue ciabatte come minimo.
Mi sistemai cercando di non fare rumore, presi il cellulare e uscii lentamente dalla mia stanza, che stava di fronte la camera di mio padre.
Non appena sorpassai le due porte, iniziai a camminare a passo più spedito verso la cucina. Sarei per forza dovuta uscire dalla finestra, la nostra porta d'ingresso cigolava in una maniera spaventosa.
Mi buttai dalla finestra alta un metro dal giardino, rotolai come un panda e imprecai in silenzio quando buttandomi, sbattei il sedere contro l'erba.
Presi uno degli autobus che portavano dritti in aeroporto, speravo di fare in tempo.
Ero quasi arrivata ma erano già le 01:57AM, avevo paura di non arrivarci. Il sedile del bus su cui ero seduta era leggermente rovinato, forse dal tempo, forse da altro. Scrutai con gli occhi ogni angolo di quel bus, non sapendo cosa fare nel tempo restante.
Alle 02:04AM arrivammo in aeroporto. Le persone scendevano con un passo lento e tranquillo, io stavo morendo dalla fretta invece.
Iniziai a correre per tutti e due i piani cercando tracce della terza classe, o almeno di Ashton ma nulla.
"Sono partiti, ne sono sicura." mi ripetevo mentre continuavo il mio giro di perlustrazione.
Camminavo a passo spedito girando ogni singolo angolo, ma di loro neanche l'ombra. Ad un certo punto mi fermai, di fronte i pass per fare il Check-In, ero stanca di correre su e giù, si erano fatte le 02:17PM, ormai li avevo persi.
-Speriamo di tornare a casa, questa volta non sarà per niente facile.-
Avevo riconosciuto quella voce. Jason.
Alzai immediatamente lo sguardo e vidi a pochi metri da me Jaz assieme ad un'altro gruppo di ragazzi fare il Check-In.
Per un momento il mio sguardo si tranquillizzò, ma poi sentii una lancinante fitta allo stomaco.
Loro mi avevano vista, ma rimasero immobili. Non potevano aspettarsi che fossi li.
Io mi portai le mani sul viso e cascai in ginocchio quando li vidi. Il mio corpo fu attraversato da una lunga serie di brividi che non smettevano di aumentare.
La mia mente entrò di uno stato confusionario assurdo, le mie mani iniziarono a tremare quando li vidi, indossare, quei vestiti di diverse tonalità di verde e marrone.
Alzai gli occhi, e al posto dei miei compagni di scuola, mi trovai davanti un'intera, brigata, militare.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Com