Capitolo 03:
Il professore non si fece vivo per un bel pezzo di tempo. Tutti si chiedevano dove fosse finito, e l'unica che poteva saperlo ero io, anche se non lo sapevo.
Iniziai a picchiettare le dita sul tavolo, impaziente che il prof rientrasse, ma invano.
Cosa stava combinando li fuori? Ormai avevo anche il dubbio che il nuovo professore di educazione fisica fosse Nick Fury.
Dopo circa un quarto d'ora d'attesa, presi il mio zaino e uscii fuori dalla classe circa dieci minuti prima che suonasse.
-Ma dove vai?- domandò Bonnie spostando gli occhi su di me, poco prima erano fissi sul cellulare
-Via da qui, mi snerva stare qui dentro.- dissi senza neanche voltarmi verso di lei mentre gli parlavo, e poi uscii.
Mentre percorrevo il lungo corridoio centrale, nel scendere le scale sentii la voce del professore farsi più vicina, così pensai bene di nascondermi dietro una delle colonne ad ascoltare.
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-Lo capirà comunque Nat, non sembra essere stupida-
-Non lo è sicuro, è pur sempre la nipote di Peggy, e Peggy non era stupida no?-
-Dovresti vederla.. è la fotocopia di sua nonna Nat, non so come sia potuta venire così bene-
-Parli come se l'avessero fatta con lo stampino.-
-Può darsi.-
-Devi trovare il modo di persuaderla, capitano, e sopratutto, cerca di non farti scoprire in questa scolaretta di ragazzine in calore.- Disse per poi scomparire nel nulla.
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"Merda cazzo" pensai. "Quella era la Vedova Nera" dissi tra me e me.
Non appena sparì suonò la campana e tutte le classi si mescolarono nel corridoio.
Rimasi immobile, mentre tutti si affrettavano a scendere gli scalini. I miei dubbi non erano stati altro che confermati, il mio nuovo professore di storia, era Captain America.
-Prof ma allora è qui.- disse Lexi, una delle troiette della mia classe scendendo le scale
-Si ragazze, ho dovuto prendere dei libri al piano di sotto e parlare con la preside- rispose lui
-Ma non abbiamo così tanti libri.- disse una
-E poi non credo che il signor Burms sia femmina..- rispose la sua vicina
-Beh, avevo delle cose da fare okay? e adesso forza, filate a casa!- rispose lui sorridendo.
Aspettai che la confusione si affievolisse, e quando ormai non era rimasto praticamente più nessuno, mi affacciai sulle scale per parlare col "Prof"
-Professore di storia eh?- dissi scendendo i primi gradini
Steve si voltò velocemente, quasi come se era stato attaccato alle spalle..
-Non sono mica sorda io.. e pensa cosa succedeva se non uscivo 10 minuti prima dalla classe! Mi sarei fatta abbindolare da te e.. come si chiama quella tua amica? Ah si, Natasha Romanoff, nessuno di importante, SOLO UN MEMBRO DEGLI AVENGERS.- risposi in modo sarcastico
-Senti Jane io..-
-No, Steve. Tu non sei qui per fare il professore di storia, scommetto che il preside non sa nemmeno che tu sei qui in questo momento. Cosa vuoi da me? e che fine ha fatto il nostro vero insegnante?-
-Quello credo che sia legato nel ripostiglio di Natasha, ma non è questo l'importante! Mi hanno mandato qui per farti prendere fiducia in me, perchè Stark vuole che ti unisci alla squadra.-
-Perchè mai Antony dovrebbe volere una cosa simile?-
-Non chiamarlo così! Fa ribrezzo!-
-E va bene Tony, perchè mai tony stark mi vuole nella sua squadra?-
-Nella nostra squadra, per quanto mi dispiaccia dirlo- disse lui scendendo gli scalini
-Quello che è Rogers, non capisco a cosa vi servo.-
-Nelle tue vene scorre il sangue di un grandissimo militare, che come tu ben sai ha contribuito allo sterminio dell'Hidra anni e anni fa-
-Già assieme ad un fidanzato che invece di essere un po morto è di fronte a me e sembra un po vivo.- risposi
-Mia nonna ti ha sempre aspettato Steve, anche dopo essersi sposata. In fondo lei lo sapeva che non eri morto davvero, e anche Howard ti ha aspettato, cercato.. ma invano.-
-Ne sono consapevole Jane, e so anche che tua nonna è ancora viva ma..-
-Cosa?! Mia nonna è morta tre anni fa di infarto Steve, dovresti aggiornarti un po.-
-Era una bugia che tua mamma ti disse per non farti scoprire la verità, cose che solo tua nonna conosceva. Peggy è ricoverata in una delle fondazioni segrete di Fury, ormai è al limite ma resiste ancora.-
-Cosa..- scesi l'ultimo gradino svogliata, quasi come se improvvisamente non avessi più forza nelle gambe.
Io adoravo mia nonna. Quando era in vita giocavamo sempre assieme, anche quando ero in primo superiore. Alla sua morte piansi così tanto che non andai a scuola per settimane intere, non potevo credere che mi avessero mentito così facilmente, che mi avevano privato di una delle persone che amavo di più per 3 anni, e non due giorni.
Era tutto troppo assurdo.
-So che adesso può sembrarti scioccante ma hai due scelte... O resti qui e continui a vivere la tua normale vita da scolaretta con la nonna defunta, o puoi venire con me, entrare a far parte della squadra, e molto probabilmente rivedere anche tua nonna.- disse, freddo, come il ghiaccio che lo ha ricoperto per quasi 70 anni.
-La seconda, senza dubbio.- risposi
Lui allungò la mano verso la mia, io non esitai a prenderla stringendola forte, iniziando così un nuovo viaggio che mi avrebbe portato, a cambiare vita.
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