Rimasi per un po di tempo li ad osservare come Tony lavorasse, poi tornai su.

Il palazzo sembrava essere del tutto deserto, così non avendo nessuno che mi dicesse cosa avrei dovuto fare iniziai a girare per tutto il palazzo.

I primi tre piani li avevo già memorizzati per bene, erano piano semplici, come appartamenti. Non appena finii di esplorare il quarto piano, presi l'ascensore per andare al quinto ma sembrava volerci una password per salire.

Cosa avrebbero potuto tenere li dentro? cosa c'era di così tanto importante da sigillare un intero piano?

Scesi nuovamente sotto e cercai nei cassetti, negli armadietti qualcosa che potesse condurmi al codice, ma niente. Poi mi venne un improvviso lampo di genio, e tornai sotto al laboratorio

Stark non fece nemmeno cado alla mia presenza, io nel mentre guardai il codice scritto lateralmente alla porta per entrare

"2458" lessi, e poi tornai velocemente su.

Tenni premuto il tasto per il quinto piano e non appena misi la password mi diede errore.

Provai a pensare a cosa potesse essere, provai persino a mettere il codice al contrario ma nulla.

E se li sopra ci fosse mia nonna? e se fosse qualcosa che riguarda lei? pensai.

Provai a pensare velocemente a qualcosa che potesse ricondurmi a lei, poi ci arrivai.

"1946"

-Password accettata- rispose la voce metallica portandomi su

Era la data in cui mia nonna e steve si videro l'ultima volta, e anche la data della ipotetica morte di steve, non ci volle tanto.

Non appena arrivai al piano 5, si aprì davanti un intero corridoio dedicato a mia nonna.

Ogni riferimento in quella "Stanza" era dedicato a Margaret Carter, ovvero mia nonna. Faceva un po impressione in verità.

Tutte le sue divise militari, i suoi vestiti, i suoi libri e poster c'era tutto, sembrava un reliquiario.

Girai facendo caso ad ogni dettagli, ogni pezzo di carta attaccato al muro, ogni spilla su ogni divisa, tutto.

Ad un certo punto sentii come un leggero, anzi leggerissimo rumore provenire dalla fine di questo lungo corridoio.

Avanzai leggermente, pensavo fosse steve e se avesse scoperto che ero li sopra non so cosa mi avesse fatto.

Lentamente mi avvicinai alla porta, e non appena fui abbastanza vicina notai la scritta "Peggy Carter" su di essa.

Sgranai gli occhi per qualche secondo, ero così tanto presa dal desiderio di aprirla che non mi accorsi nemmeno che qualcun'altro, era salito in quel momento al piano 5.

Allungai la mano per aprire la porta, ero ormai sicura che li dentro ci fosse mia nonna per vi di un leggerissimo richiamo al nome "Steve", ma non appena la mia mano si poggiò sul pomello, due forti mani si poggiarono sulle mie spalle costringendomi a voltarmi.

-Cosa diamine ci fai tu qui?!-

Era steve, ed era su tutte le furie.

-Voglio vederla.-

-Di cosa stai parlando?-

-Non sono stupida Steve! Il tuo nome non viene chiamato da solo! Quindi o li dentro c'è un fantasma o li dentro c'è mia nonna. Voglio vederla-

-Vederla ti farebbe stare solo peggio Jane-

-A me non importa.-

La tensione era nell'aria, da dentro la porta si sentì un leggero "Steve, sei tu?" quasi come se invocasse aiuto.

Mi voltai verso la porta per poi tornarmi a voltare verso Steve.

-Non puoi vietarmelo.-

-Si che posso, adesso torna sotto.-

-No.-

-Jane ho detto torna sotto.-

Alle sue parole abbassai lo sguardo, lui mollò la presa e io feci un passo opposto alla porta, ma poi con uno scatto fulmineo mi gettai sulla maniglia, aprendo finalmente la porta che mi ha tenuta separata da mia nonna per tre anni...