Capitolo 13:
(Nella foto che vedete su si vede com'è diventata adesso Jane. Da Leggere ascoltando questa canzone: https://youtu.be/o-Xvgv92GBc?list=PL0F647227CDE29DD3)
Scesi al piano terra assieme a Steve, che sembrava essere stufo di sentire Stark fare casino.
-Caren Preasley?- domandai io vedendo la ragazza vicino a Stark
-Jane Carter?- Rispose lei avvicinandosi, dallo sguardo non sembrava avermi riconosciuta.. ma visto il mio aspetto adesso era palese
-P-posso abbracciarti o emani radiazioni o cose simili?- dissi avvicinandomi contenta
-Puoi puoi tranquilla- rispose lei sorridendomi, abbracciandomi prima che potessi farlo io
Non la vedevo da tanto, ero felice che fosse sopravvissuta all'esplosione avvenuta poco tempo prima alla Stark Tower
-Come posso avere il piacere di vedere hai risolto i tuoi problemi col vibranio, credo.-
-Già, di sotto mi hanno spiegato cosa ti era successo.. e mi dispiace tanto.. ma l'importante è che adesso sei di nuovo qui fra noi!-
Tony si avvicinò lentamente a Steve, tenendo lo sguardo fisso su di me e Caren
-Tu.. lo sapevi che si conoscono?-
-In un certo qual modo si, ma è abbastanza inquietante vederle assieme-
-Concordo.-
I due sembravano abbastanza scossi nel vederci ridere e scherzare.. eravamo entrambe entrate a far parte della squadra eppure già ci conoscevamo bene.
-Sono contento che ti sei ripresa- aggiunse Steve poco dopo
-Grazie Capitano Rogers- rispose lei inchinando di poco la testa in segno di gratitudine, sorridendo
-Allora noi torniamo su, se avete bisogno di qualcosa..-
-Ve lo faremo sapere.- aggiunse Stark
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-Non pensavo aveste così tanta confidenza!- disse lui a bassa voce su per le scale
-E che male c'è?-
-Sono sceso di sotto urlando come un pazzo assatanato e poi tu ti vai ad abbracciare con la causa principale di tanto scompiglio? Si che è un problema! Ho fatto la figura dell'idiota!-
-Steve... tu sei tutto tranne che un'idiota.- risposi dandogli un bacio a stampo poggiando la mano sul suo petto
-E.. e questo?-
-Mh?-
-Mi hai baciato..- disse arrossendo un minimo
-Wow che novità- risposi io ridendo salendo al piano superiore
-Tu non vieni?- domandai poco dopo a Steve continuando a salire le scale
-Tu vai, io.. arrivo subito.- rispose lui pensieroso dirigendosi verso il terrazzo del terzo piano
La sua risposta non fu affatto rassicurante. Avevo paura che qualcosa lo tenesse sovrappensiero, distante da me come dagli altri.
Salii in camera e mi cambiai mettendomi una gonna nera attillata e una camicia bianca. Anche al solo guardarmi mi facevo impressione, Steve aveva ragione, ero uguale a nonna Peggy...
Anche se ormai grazie al Vibranio meno del solito.
Scesi di sotto al terzo piano ma di Steve nessuna traccia.
Lo cercai in terrazzo, in cucina, nella Hall e nel bagno ma nulla.. non avevo idea di dove fosse.
Dopo essermi guardata attorno per circa dieci minuti mi venne la brillante idea di controllare sul tetto, per quanto fosse Barton l'amante dei luoghi alti anche Steve adorava stare li.
Aprii piano la porta che separava le scale dal fuori, e lo vidi.
Era li tutto solo, come sempre del resto.. seduto ai bordi del tetto con le spalle ricurve.
-S-steve.. va tutto bene?- domandai facendo qualche passo lentamente in avanti
Lui si voltò e per un momento rimase bloccato.
-Sembri Peggy nel 45 Jane- rispose sorridendo lievemente
-Lo so.. io stessa l'ho ammesso qualche minuto fa davanti allo specchio.- dissi sorridendo e avvicinandomi a lui
-Peccato che i miei "poteri" se così possiamo definirli, mi distinguono bene da mia nonna..- aggiunsi dopo sospirando, e abbassando lo sguardo
-Sei perfetta così come sei Jane, e se tua nonna avesse potuto avere i tuoi stessi poteri, li avrebbe accettati subito- disse lui rassicurandomi e stringendomi tra le sue braccia
-Beh.. ti va di andare.. a vedere la festa in città? Voglio dire è l'8 maggio, la giornata della memoria di tutti i caduti in guerra americani, sarebbe un'idea carina no?-
-Certo, perchè no- rispose lui con un sorriso, alquanto malinconico sul viso
Passeggiammo mano per la mano tra i ricordi di una vita passata che Steve ricordava come se fosse ieri.. il suo sguardo era sereno ma abbastanza serio e autoritario, sembrava quasi trasformarsi in questi casi.
-So quanto ti manca tutto questo, ma vedrai che col tempo ti adatterai.. purtroppo nessuno ci restituisce le persone che amiamo..- dissi io fermandomi davanti a una foto della mia amata nonna, assieme al 107° fanteria.
-Ma noi dobbiamo essere forti per loro, per fare in modo che anche solo nella nostra anima, restino in vita.-
Guardai la foto con malinconia, poi Steve mi strinse tra le sue braccia e continuammo a camminare, ricordando anni vissuti veramente.
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