Capitolo 14:
(https://youtu.be/mgU0aa7DPdw )
Continuammo a passeggiare per le strade affollate di New York, ricordando i bei tempi dove Steve nacque e visse per una ventina d'anni.
Lui sembrava essere angosciato ma io non ero da meno, pensare alla morte di nonna Peggy mi metteva sempre in uno stato di angoscia, ma cercavo di non farlo notare.
-Vuoi ballare?- domandò Steve voltandosi verso di me, sentendo vecchie canzoni dei suoi tempi risuonare nella sala accanto
-Non mi perderei mai un ballo come questo- risposi sorridendo
Entrammo in quest'enorme sala, piena di gente vestita esattamente come si usava fare tra gli anni 40-50
La musica risuonava quasi in tutta la strada, trasmettendo molta allegria.
Steve mi spiegò che negli anni 40 non esisteva la musica Soul o "Triste", perchè essendo anni di sofferenza si cercava di far distrarre le persone dal tema principale, ovvero la guerra.
Per quanto folle, era una magnifica trovata. Le persone potevano almeno provare a divertirsi un po, nonostante gli anni difficili.
Iniziammo a ballare e smettemmo solo dopo circa sedici canzoni.
Vedere Steve sorridere in quel modo, faceva stare bene anche me, e non mi fermai apposta per farlo sorridere sempre di più.
Appena finito di ballare uscimmo fuori, andando in una zona più isolata.
La festa era in periferia, perciò parecchio vicine a campagne o zone appartate.
-Può sembrare strano ma.. quel metodo folle della musica funziona.- dissi io ridendo, mano nella mano con Steve
-Perchè?- rispose lui facendo altrettanto
-Perchè tu stai sorridendo, io lo sto facendo, tutti!- aggiunsi
-Hai ragione.. è un metodo efficace ancora ai nostri giorni-
-A..a..a. I miei giorni, tu sei vecchio- risposi ridendo
-Non offendere il capitano! Potrebbe restarci male- aggiunse poi Steve, ridendo a sua volta.
Era un'atmosfera stupenda.
Non era gran che ma era qualcosa che bastava.
Steve e la sua risata, serviva altro?
-Steve.. stavo pensando.. sono passati ormai tre anni da quando, beh, avete riscontrato problemi nella squadra per l'accordo di Sokovia.. non pensi sia ora di scongelare Bucky?-
Lui non rispose subito, restò sorridente a guardare l'orizzonte
-La mia unica paura è che una volta svegliato, non ricordi più nulla di nuovo.. sarebbe un duro colpo, sia per noi che per lui.-
-Questo è vero, ma è pur sempre il tuo migliore amico, no?-
-Di più, lui è mio fratello.- rispose come per completare la frase
-Credo sia opportuno farlo tornare tra noi, non possiamo permettere che si svegli quando noi saremo morti davvero, no?- aggiunsi ridendo appena, lui fece lo stesso
-Hai ragione, non posso perderlo di nuovo. Non posso restare a guardare mentre lui dorme e noi viviamo.-
Le sue parole erano più che sincere, chiunque avrebbe capito quanto Steve tenga a James.
Tony in questi anni cercò di deglutire la faccenda dei suoi genitori, ma non fu un vero e proprio successo.. la sola idea di rivedere Bucky lo infastidiva, ma un minimo riusciva a capire che, infondo, la colpa non era del tutto sua.
-Che ne dici, torniamo a casa?-
-Penso sia la cosa più giusta da fare, si sta facendo tardi-
Tra una chiacchera e l'altra, iniziammo ad incamminarci mano nella mano verso casa, che non era poi così lontana.
-Ah Jane mi sono dimenticata a dirti una cosa importante..-
-Cosa?- domandai fermandomi per un secondo
-Ti Amo.-
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