Aprii lentamente gli occhi, costretta a sbatterli più volte per via della luce insistente che cercava di penetrare in essi.

Venni svegliata da delle voci, lontane non poi così vicine alla mia camera.

Erano voci maschili, senza dubbio quelle dei ragazzi.

Presi l'enorme felpa che Steve mi aveva regalato qualche mese prima e scesi di sotto. Rivederli era sempre un'emozione forte.

-Steve!- dissi guardandolo e correndo tra le sue braccia

Lui mi prese e mi strinse forte, quello era il mio posto, li si che mi sentivo protetta.

-Ciao Jane.- rispose col suo solito tono calmo, basso e caldo.

-Come è andata la missione?-

-Tutto bene, anche se per Stark è stato un brutto colpo sapere, che i responsabili erano Pepper e Rudy.. è distrutto.-

-Ma a proposito Tony dov'è?-

-In ospedale, Caren è rimasta ferita nello scontro e aveva bisogno di cure.. ancora non sembra volersi svegliare.-

-Oh mio dio, ma sta bene?-

-Adesso non lo so ma starà bene di certo. Grazie al Project A.R.C i suoi tessuti hanno il 90% di capacità in più di un normale uomo di risanarsi.-

-Oh almeno questo.- risposi ascoltando con attenzione ogni sua parola, ogni frase.

-Pepper e Rudy sono stati portati alla Star Industries, il Signor Allen saprà occuparsi di loro.-

-Il Signor Allen?- domandai confusa

-Barry Allen, l'uomo più veloce del mondo agli stessi livelli di quicksilver si pensa. Adesso è il proprietario della Star Industries, al posto del Signor Star.- spiegò

-Oh capisco. E perchè saprà occuparsi di loro?-

-Hanno una prigione molto speciale, loro la chiamano prigione per metà umani ma qualcuno di altrettanto potente preferisce chiamarla prigione per mutanti, hanno sempre litigato Allen e Xavier per scegliere il nome più adatto..- disse pronunciando l'ultima frase come se la stesse spiegando più a se stesso che a me

-Conosco il professor Xavier, parlava in biblioteca con una mia vecchia amica, qualche tempo fa-

-Oh allora credo che quella tua amica sia una persona davvero speciale. Comunque, se vuoi farmi compagnia io sto andando in ospedale a vedere come stanno Tony e Caren, vuoi venire?-

-Ma certo, mi cambio e andiamo.-

Tornai al piano superiore per cambiarmi. Tutta la faccenda mi incuriosiva, e per quanto a Steve desse fastidio sapeva quanto tenevo a Tony, specialmente a Caren, e il minimo che potevo fare era vedere come stessero entrambi.

Mi misi un paio di jeans e una maglietta, poi tornai nuovamente al piano inferiore. 

Di solito saremmo andati con la Harley ma questa volta Steve preferì usare una delle macchine che lo S.H.I.E.L.D aveva messo a nostra disposizione

Palesemente erano delle audì, non ci andavano leggeri in nessun campo. Mal del resto, quando si hanno i soldi di ha tutto.

Arrivammo in ospedale e l'aria sembrava tutto fuorchè felice.

Andammo nella stanza di Caren e restammo li per un po.

Lei era tutta attaccata a tanti fili, ognuno attaccato ad un macchinario diverso. Il fianco fasciato con una garza grande quanto tutto il busto, leggere ferite sul volto medicate.

Sembrava essere distrutta, stanca e senza forte. Sembrava essere uscita da un inferno.

-Vado un secondo a vedere come sta Tony, okay?-

-Okay.-

-Resti tu con lei?-

-Ma certo.-

Sorrisi alle sue parole e uscii fuori dalla stanza.

Tony stava nel terrazzo, pensieroso come non mai, anche lui distrutto dal dolore.

-Non avrei mai pensato che la mia teoria fosse reale, che le potesse arrivare a tanto pur di distruggermi.- disse prima ancora che potessi raggiungerlo

-Spesso sono proprio le persone che amiamo di più, a farci soffrire. Vuol dire che doveva andare così Tony, non fartene una colpa.-

-No non vuol dire proprio nulla. Decidiamo noi cosa diventare, e lei ha deciso di diventare questo.- disse voltandosi verso di me, i suoi occhi lucidi