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My world. [Brooklyn]

Quando, due giorni dopo, mi fermai nel parcheggio dello studio di registrazione, sentii la mia ansia montare, poiché di li a poco mi sarei dovuta mettere in gioco, affrontando le mie paure e le mie insicurezze.

Non ero sicura di essere in grado di affrontare ciò che sarebbe successo nel momento stesso in cui avrei messo piede in quel edificio, ma ero stanca di avere paura di ogni cosa, ero stanca di perdere occasioni importanti, solo per paura di fare brutta figura o di non essere all'altezza.
Per una volta mi sarei buttata, guardando in faccia ciò che temevo, affrontando l'ostacolo che avevo sempre pensato essere insormontabile, ma che in realtà era solo un illusione.
Non potevo più tirarmi indietro, non volevo deludere gli altri e soprattuto non volevo deludere me stessa, perché fondalmentalmente ero io quella che doveva essere fiera di ciò che stava facendo, di chi stava diventando, io e nessun'altro.

Ed era ora di affrontare questa paura a testa alta, non temendo il giudizio altrui.

Entrando nell'edificio notai immediatamente la scrivania, dove dietro vi era una donna, vestita con un completo elegante.
La seconda cosa che notai,o meglio sentii, furono le risate di quelli che identificai subito come i cinque ragazzi, con i quali avevo passato il giorno più bello della mia vita, solo un paio di giorni prima.

Mi mossi immediatamente in quella direzione, seguendo i vari versi, rimanendo sorpresa del fatto che la donna non mi avesse bloccata.

La mia sorpresa scemò quando raggiunsi una porta in metallo, preceduta da un paio di agenti della sicurezza.

"Come posso aiutarla?"

Quando arrivai davanti a loro, dovetti alzare la testa per guardare in faccia i dei due uomini.

"Sono Brooklyn Evans, ho un appuntamento con gli One direction"

"Posso chiederle un documento? Solo per sicurezza"

Come avevo fatto qualche giorno prima, portai la mano alla borsa nera, prendendo il documento e porgendolo per essere identificata.

Quando mi fu restituito, buttai ancora una volta il pezzo di carta nella borsa, non preoccupandomi delle condizioni in cui lo avrei trovato una volta tornata a casa.

"Perfetto, può entrate,la band la sta aspettando" Parlò, ancora una volta, l'uomo alla mia destra, aprendo la porta scorrevole.

"Grazie"

Non appena misi piede nella stanza, rimasi impressionata dalla grandezza di quest'ultima, ma la cosa che mi impressionò di più, furono la quantità di strumenti presenti in essa.

"Brooklyn, sei arrivata" esordì Niall, facendo voltare anche gli altri quattro nella mia direzione.

"Vieni a sederti, dobbiamo aspettare l'arrivo di Jake per iniziare " disse Liam, indicando la poltrona vuota affianco a lui.

"Certo, anche se non ho la più pallida idea di chi sia Jake" risposi, facendo un leggero sorriso e avviandomi verso il divanetto vuoto.

"Fa parte della modest, l'hanno incaricato di seguire il progetto del concorso" iniziò Louis " È simpatico, ma a volte è un gran rompi palle."

"Chi è il rompi palle?" Chiese un uomo, che immaginai essere il diretto interessato dell'insulto, entrando nella stanza attraverso le porte scorrevoli.

"Niall" urlò subito Louis, cercando di dissuadere l'uomo che stazionava al centro della stanza.

"Certo, farò finta di crederci" Parlò, spostando poi il suo sguardo nella mia direzione, " Tu devi essere Brooklyn, piacere sono Jake" portò avanti la mano destra, in segno di saluto, il quale ricambiai subito.

"Allora, oggi faremo qualche prova con varie basi, così da capire il sound della tua voce, da domani in poi inizierà la stesura del testo, e poi troveremo la base adatta. Se è tutto chiaro, possiamo trasferirci nella stanza qui di fianco, così da iniziare" continuò, non lasciandomi tempo per replicare, dirigendosi subito verso la seconda porta presente nella stanza.

Rimasi sconvolta per la facilità con cui Jake aveva esposto il programma, rendendo semplici i vari passaggi, anche se ero sicura che fossero tutto tranne che semplici.

Seguii i ragazzi che pian piano si alzarono dai divani e facevano lo stesso percorso dell'uomo.

Fui affiancata da Harry, ma me ne accorsi solo quando sentii la sua voce, calda e roca, che mi sussurrava all'orecchio.

"Non spaventarti, dagli qualche giorno e si scioglierà anche con te"

La sua bocca, così vicina alla mia pelle, scatenò nel mio corpo scintille, tanto che sentii i brividi scendere per la colonna vertebrale.
Non sapevo cosa rispondere, poiché non ero preparata ad una rassicurazione da parte sua, così feci l'unica cosa che mi veniva spontanea fare in quel momento: sorridere.

Affrettando il passo, entrai nella sala secondaria, all'interno della quale vi erano comodi divani, come nella stanza precedente.

Appena vidi Louis e Zayn fondarsi su di essi, non potei fare a meno di ridere poiché, se non fossi stata così agitata, avrei reagito nello stesso modo.

"Allora, oggi abbiamo lo studio prenotato solo per un paio di ore, il tempo per fare qualche accertamento. Più tardi vi porterò il programma per le prossime settimane " annunciò Jake, aprendo la sala di incisione. "Adesso, io vado a prendere qualche scartoffia inutile dalla segreteria, tu calmati e preparati."

"Come ti avevo detto, è un rompi palle" sussurrò Louis, una volta che l'uomo lasciò la stanza.

"Oddio" portai le mani alle tempie e le massaggiai, cercando di far passare il mal di testa appena comparso.

"Tranquilla, non è così difficile, una volta che sei li dentro, portati le cuffie alle orecchie, e quando parte la base fai finta di essere da sola, ed entra nel tuo mondo" mi rassicurò Zayn, facendomi comparire un briciolo di coraggio.

"È solo che ho paura che la mia voce non sia come l'avete sentita nel video, che tra l'altro non ho mai riguardato." Ammisi con voce flebile, lasciando cadere le braccia a lato del mio corpo, come se non avessi la forza per sollevarle.

"Non dubitare di te stessa, Brooklyn. Siamo sicuri che la tua voce sia spettacolare, altrimenti non saresti qui " disse Liam, con tono rassicurante.

"Okay, okay" sussurai, più a me stessa che agli altri, buttando la borsa sopra un divanetto.

"Bene, ho preso tutti i pezzi di carta inutili." Esordì Jake, rientrando nella stanza " Entra nella sala e metti le cuffie, ti parlerò attraverso quelle."

Respirai a fondo, camminando verso quest'ultima e una volta che vi entrai,chiudendomi la porta alle spalle, presi le cuffie appoggiate sul microfono professionale, e le portai alla testa, proprio come mi aveva detto prima Zayn.
Immediatamente sentii la voce dei ragazzi rimbombarmi nelle orecchie, ma poco dopo furono sostituite da quella di Jake che mi dava indicazioni.

"Inizieremo con un pezzo di Right now, così confermeremo ciò che abbiamo sentito un paio di settimane fa."iniziò "Se mi vedi scrivere non farci caso, sono solo delle inutili scartoffie che devo compilare per confermare che corrispondi agli standard richiesti. Spiegatemi perché devo farlo! Insomma, se non sapesse cantare, non sarebbe qui!" Aggiunse poco dopo.

Da dietro, riuscii a vedere Liam che mimava con la bocca " hai sentito" e ciò fece aumentare la sicurezza in me stessa.

Conoscevo quel brano, l'avevo cantato migliaia di volte, e dovevo farlo ancora una volta, mettendo dentro tutte le mie emozioni.
Non appena sentii la base partire, chiusi gli occhi e portai le mani alle cuffie, come se potessi entrate completamente nella canzone, vivendo in essa.
Tutto ciò che dovevo fare era entrare nel mio mondo, escludere le altre persone dal mio campo visivo, percepire solo me stessa.
Contai a mente i tempi, fino a quando non capii il momento adatto per incominciare a cantare.
E quando arrivò, affrontai finalmente l'ostacolo a testa alta.

"Lights go down
And the night is calling to me, yeah
I hear voices singing songs in the street
And I know that we won't be going home
For so long, for so long
But I know that I won't be on my own, yeah
I love this feeling and

Right now
I wish you were here with me
'Cause right now
Everything's new to me
You know I can't fight the feeling
And every night I'm feeling
Right now
I wish you were here with me

Late night, spaces
With all our friends, you and me
Love these faces
Just like how it used to be
And we won't be going home
For so long, for so long
But I know I won't be on my own, on my own "

La base fu interrotta, come la mia voce, dalla voce di Jake.

"Perfetto, ora passiamo a qualcosa di più movimentato"

Non aprii gli occhi, non dovevo farlo, poiché sapevo che se l'avrei fatto, la mia concentrazione sarebbe scomparsa e non sarei riuscita a cantare il pezzo che di lì a poco sarebbe iniziato.

Quando sentii la base della canzone successiva, mi resi conto di star sorridendo.
Quella canzone trasmetteva tanta carica da far paura, e in questo momento era ciò che mi serviva, perché per essere me stessa, dovevo essere fuori controllo.

"Stained coffee cup
Just a fingerprint of lipstick's not enough
Sweet where you lay
Still a trace of innocence on my pillowcase

Waking up
Beside you I'm a loaded gun
I can't contain this anymore
I'm all yours I got no control
No control
Powerless
And I don't care it's obvious
I just can't get enough of you
The pedals down my eyes are closed
No control

Taste on my tongue
I don't wanna wash away the night before
In the heat where you lay
I could stay right here and burn in it all day

Waking up
Beside you I'm a loaded gun
I can't contain this anymore
I'm all yours I got no control
No control
Powerless
And I don't care it's obvious
I just can't get enough of you
The pedals down my eyes are closed
No control

Lost my senses
I'm defenceless
Her perfumes holding me ransom
Sweet and sour
Heart devour
Lying here I count the hours

Waking up
Beside you I'm a loaded gun
I can't contain this anymore
I'm all yours I got no control
No control
Powerless
And I don't care it's obvious
I just can't get enough of you
The pedals down my eyes are closed
No control
No control
No control
Powerless

And I don't care it's obvious
I just can't get enough of you
The pedals down my eyes are closed
No control"

Nel momento stesso in cui la musica si fermò, sentii il corpo ancora pieno di adrenalina e senza volerlo aprii gli occhi, trovando davanti a me cinque ragazzi e un manager a bocca aperta.
Non sapevo dire se era una cosa buona o cattiva, ma ero troppo felice al momento.

"Facciamo cinque minuti di pausa, quindi vieni di qua se vuoi mangiare o bere qualcosa" Parlò Jake, dopo qualche secondo di silenzio.

In un secondo l'adrenalina che era in circolo nel mio corpo, sparì, e finalmente sentii l'ansia che mi logorava già da prima.
Tolsi le cuffie e uscii dalla stanza, raggiungendo i cinque ragazzi seduti sui divanetti.

"Ho fatto così schifo, per lasciarvi con quell'espressione?"chiesi prendendo una bottiglietta d'acqua da sopra il tavolo e sedendomi a gambe incrociate, constatando che il manager non fosse più nella stanza.

"Schifo?" Chiese Harry, riscuotendosi dal suo stato di trans, "Spero tu stia scherzando, hai la voce più bella che io abbia mai sentito"

"Brook, ti prego sposami, insieme avremo dei figli con delle voci spettacolari" urlò Louis, inginocciandosi davanti a me.

"No, sul serio, hai una voce spettacolare, non avevo mai sentito qualcuno interpretare le nostre canzoni con così tanta facilità, e la cosa che mi stupisce è che tu non abbia mai studiato canto" disse Niall, in tono stranamente serio

"Io, non " iniziai "non so che dire"

"Io dico che questi cinque ragazzi hanno fatto la scelta migliore e allo stesso tempo peggiore della loro vita" ammise Jake, rientrando e facendomi saltare sulla sedia per lo spavento.

"Scusa principessa" disse appoggiando le mani sulle mie spalle, con fare paterno "La scelta migliore della loro vita, poiché grazie a te, questo singolo avrà molto successo. La scelta peggiore, perché prima o poi gli ruberai il lavoro" ammise con una risata.

Ero sconvolta, non riuscivo a capire come tutto questo stesse succedendo a me, insomma, chi ero io? Solo una fan con tanta fortuna.

"Mi sono fatto fare qualche copia del programma per le prossime settimane.
Non penso te lo abbiano detto, Brooklyn, ma in queste settimane, oltre a conoscere meglio la band e scrivere il singolo, sarai coinvolta in qualche intervista" continuò, posando lo sguardo, ancora una volta, sui miei idoli.

"Interviste?" Chiesi sorpresa

"Come pensavo. Ero sicuro che Max non te lo avrebbe detto, il solito deficiente" mormorò, "Non dite niente a quell'uomo, o vi stacco le palle"

Sentendo quella minaccia non potei fare a meno di ridere.
Jake mi stava già simpatico, nonostante tutto.

"Non dicevo a te principessa"

"Bene, sei fottuta, ora ti chiamerà principessa a vita" disse Louis, scatenando una risata dell'uomo alle mie spalle.

"A me non dispiace" confessai con un sorriso.

"Jake, nemmeno tu le dici tutto." affermò Harry " Non le hai detto che fra due settimane siamo stati invitati a una cena di gala, e che anche lei deve essere presente"

"Cosa?" Dissi, o meglio urlai, non appena sentii ciò che aveva detto Harry.
Essere intervista era una cosa, poiché ero sicura che fosse tutto organizzato, perfino le parole che avrei detto; ma presenziare a una cena di gala era qualcosa di enorme.

"Mi ero dimenticato di questo particolare, ma non é niente di che, dovrai solo passare sul red carpet e stare li una decina di minuti e poi, dopo la cena, te ne andrai"

"Alla faccia del niente di che" mormorai scioccata

"Su con la vita, abbiamo la sala prenotata per un'altra ora e mezza, quindi diamoci da fare, dopo offro da mangiare a tutti " urlò Niall, interrompendo i miei pensieri sulla cena, e portando il sorriso a tutti.

Battendo le mani sulle ginocchia, mi alzai, dirigendomi ancora una volta nella sala di incisione, e mettendo le cuffie alle orecchie.
Perché si, quello era il mio mondo.

***
Ho pubblicato il capitolo in due giorni anziché una settimana, perché è probabile che per la prossima settimana non aggiorni, poiché devo fare i compiti che non ho fatto quest'estate.
Se in alcuni punti il capitolo è triste o che so io, scusatemi, ma non sto passando un bel periodo.
Ora vado perché sono al cinema.
FINALMENTE VEDO CITTÀ DI CARTA.

Voi l'avete visto?

-Alis

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