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Capitolo VII


-Arya?-

-Arya?-

Mi svegliai mugolando, sentendo questa sottile voce maschile chiamarmi.

Avevo un forte dolore alla schiena, la mia mano era ancora stretta a quella di Pietro.

-Dovresti andare a riposarti un po', è tutta la mattinata che sei seduta qui senza muoverti.-

Era Clint, e la sua voce era sempre così rassicurante.

Mi voltai un secondo preciso verso Pietro, lui ancora dormiva e non sembrava sentire tanto dolore, sorrisi nel guardarlo.

-Mi vado a dare una rinfrescata e torno qui, okay?-

-Almeno mangia qualcosa o resterai senza forze.-

-Non sono io quella che ha bisogno di forze adesso, ma lui Clint.- dissi sorridendo alzandomi, salendo di sopra

Nelle scale incontrai Wanda che mi sorrise e scese di sotto, sicuramente per andare da suo fratello.

Continuai a salire le scale fino ad arrivare nella mia stanza. Mi tolsi i vestiti e mi infilai dentro la doccia, facendola scorrere sul mio viso per molto.

"Perché sento questa strana sensazione alla pancia? Perché mi sento così, felice? Lui sta male ma io mi sento così bene, perché?"

Continuai a domandarmi, mentre l'acqua calda continuava a scorrere sul mio viso.

Ad un certo punto decisi di insaponarmi raffreddandola di poco, ma quando mi sciacquai sentii di nuovo il bisogno di quella sensazione calda sulla pelle, che mi aiutava a pensare.

Mi girai di lato, facendo scorrere l'acqua da un lato solo, spostando la manopola completamente a sinistra, facendo uscire acqua praticamente bollente.

Prima che potesse diventare eccessivamente calda, chiusi gli occhi cercando di concentrarmi come Pietro mi diceva di fare durante uno dei suoi esercizi. Il mondo scorreva più lentamente, sentivo l'acqua scivolare così piano sulla mia pelle.

Riuscivo a vedere i ricordi dei primi e degli ultimi allenamenti con Pietro, ma di tanto in tanto sentivo come un dolore.. come se fossero reali, i suoi colpi.

-Svegliati Arya.- disse colpendomi di nuovo

-O finirai col farti del male.- continuò dandomi un altro colpo che mi costrinse ad aprire gli occhi

non ebbi neanche il tempo di capire cosa fosse successo che vidi il mio braccio destro friggere sotto l'acqua estremamente bollente.

Urlai per il dolore non riuscendo nemmeno a chiudere subito l'acqua, che continuava ad ustionarmi come fosse nulla.

Mi misi una mano sulla bocca per evitare di farmi sentire dagli altri e scivolai sul pavimento del bagno per il dolore. Tremavo per lo spavento e per le fitte che continuavano a persistere sul mio braccio, ma cercai di reagire.

Mi alzai poggiandomi al lavandino, mi asciugai un attimo preciso con la tovaglia e poi mi infilai i primi pantaloncini che trovai li vicino. Erano corti a metà della coscia, neri dell'adidas con le strisce bianche ai lati.

Nonostante il caldo, mi misi una maglietta a maniche lunghe fasciando delicatamente il braccio con un po' di garza che mi era rimasta, mi spaventavo ad accendere il phon per via del  calore, così lasciai perdere e scesi di sotto.

-Arya dove corri?- mi domandò Thor andando in cucina

-Oh ciao Thor, sotto a controllare come sta Pietro, ma tutto bene ad Asgard?-

-Tutto regolare testolina, scendi pure, ci vediamo dopo.- rispose sorridendo

Sorrisi a mia volta e scesi di sotto frenetica, ma non trovai solamente Wanda come mi aspettavo

Pietro era ancora disteso a letto, con accanto la figura di Wanda e di un'altra ragazza, che non avevo idea di chi fosse

-Oh, scusatemi non sapevo ci foste voi qui- risposi, abbassando lo sguardo

-Nono resta pure Arya, tanto noi stavamo andando via.- mi rispose sorridendo Wanda

Io rimasi sul ciglio della porta, curvando di poco le labbra nel sentire le sue parole

"Ma quella chi è? E che ci fa qua?" pensai tra me e me, senza dare a vedere la mia scetticità nei suoi confronti.

-Ciao pucci pucci, rimettiti presto.- gli sussurrò passandogli una mano sul viso, il suo volto sembrava falsamente afflitto da una smorfia di dolore.. l'avrei uccisa.

-Ciao Tiffany.- rispose lui sorridendo appena

Lei si allontanò dal lettino avvicinandosi alla porta per uscire, e quindi anche a me.

-Mi raccomando dagli qualche anti-dolorifico.. ho provato a fargli dei massaggini sul petto ma nulla sembra funzionare, ciao tesoro.- mi disse con quella voce così falsa.

Feci un grande sospiro, ero evidentemente infastidita e gli chiusi la porta alle spalle con una certa violenza. Restai qualche secondo a guardare la porta basita, poi vi voltai cambiando espressione e andando verso Pietro.

Una volta seduta vicino il suo letto continuai a guardare la porta con disprezzo, poi mi concentrai su di lui.

-Come stai adesso?- domandai, leggermente più fredda del solito

-Meglio, ma i dolori al fianco non aiutano, sono sempre belli forti.-

-Mh, dovranno pur esserti calmati coi massaggini di, com'è che si chiama? Ah Tiffany, giusto.- risposi io, mostrando un'evidente gelosia

Lui mi guardò per qualche secondo, poi sorrise

-Si molto, anzi se la vedi salendo ringraziala da parte mia, essendo che c'era mia sorella non ho potuto, capisci?-

Lo guardai estasiata, incazzata, ingelosita e presa di nervi.

-Tranquillo, salgo proprio adesso a dirglielo così la prossima volta avrà la premura di scendere da sola a trovarti e magari anche con un bel lucidalabbra profumato!- risposi alzandomi alterata

La mano di Pietro prese il mio polso, vietandomi di andarmene.

-Stavo scherzando Arya, sei gelosa di me per caso?-

-Non la conosco nemmeno la parola gelosia.-

-No, certo.-

-No.- cercai di concludere io

Lui tirò ancora di più la presa, facendomi finire addosso a lui. Pensai subito bene di evitare di arrivare di peso sul fianco, così mi bloccai tendendo uno dei bracci sul materasso.

Del resto non servì a molto, i nostri visi erano di nuovo così vicini, potevo sentire il suo respiro sul mio, i battiti iniziarono ad aumentare vertiginosamente.

-No?- riprese lui, con una voce molto più bassa e sensuale

-N-no.- risposi io, imbarazzata

-I tuoi battiti stanno aumentando, lo sento dal polso Arya.-

-E' per via della pressione, la porto alta.-

-Certo la pressione vero?- Disse avvicinandosi ancora un po', socchiudendo gli occhi abbassando sempre più la voce

-Vero.- risposi io con lo stesso tono

Le nostre labbra erano ormai a qualche millimetro di distanza, ma Clint entrò nella stanza.

-Tutto bene Pietro?- gli domandò

Io mi allontanai subito sedendomi sul bordo del letto fingendo che non fosse successo nulla.

-Clint! Si meglio, a parte per qualche dolore al fianco.- disse spostando lo sguardo su di me

Io roteai gli occhi al cielo, cercando invece di evitare il contatto con lui

-Farò scendere Stark per dirgli di darti una dose locale di anestetico, fa un po' male ma ti fa guarire in fretta. Invece tu signorina? Ti sei ripresa un po'?-

-Si Clint tranquillo.-

-Hai mangiato qualcosa?-

-Non ne ho bisogno.-

-Okay. Allora le pizze che ordineremo stasera non ti andranno,  no?-

-Eh vabbè la pizza è la pizza. Me la porterai quaggiù vero?-

-Ma tu non lo odiavi a Pietro?- Domandò sorridendo maliziosamente

-Mi odia talmente tanto che non riesce a starmi lontana- aggiunse lui ridendo

-Ah capisco, allora in questo caso ti scenderò la pizza. E.. Pietro?-

-Si?-

-Sia chiaro che deve mangiare la pizza, non altro.-

-CLINT! MA OH MIO DIO!- gli urlai contro io

Lui si mise a ridere salendo le scale

-Ci vediamo dopo piccola spacca culi!- disse sparendo

Pietro continuava a ridere, dopo poco iniziai anch'io perché era proprio inevitabile.

Quando arrivò la pizza la mangiammo assieme, ridendo e scherzando come non mai.

Lui mi fissò ridendo, senza distogliere lo sguardo

-Che c'è?- domandai continuando a ridere

-E' che sei bella- sussurrò lui

Io sorrisi abbassando di poco lo sguardo, ma lui sollevò il mio viso con le dita della mano sinistra

-Prima pensavo fossi una ragazza qualunque, ma adesso ho capito cosa ci aveva visto mia sorella in te-

-E cosa aveva visto?-

-Una delle cose più belle che potessero capitarmi.- disse avvicinandosi e passandomi una mano tra i capelli

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AUTHOR SPACE

Ma quanto. Sono. Stronza.. MUAHAHHAA

un finale da favola direi, sisi..

e adesso siete condannati ad aspettare altri 5 giorni prima di sapere cosa succederà, lalallaa

vi amo ciao

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