Capitolo X
Sorrisi alle sue parole, dandogli un ultimo bacio a stampo sulle labbra.
-E pensare che prima ti odiavo..- sussurrai ridendo
-Beh signorina se riesci ad odiarmi anche adesso è davvero il colmo- rispose lui
-No adesso ti odio ancora di più, perché stai iniziando a diventare il pallino fisso in ogni giornata.. e io non posso vivere avendoti ogni singolo minuto nella testa..- risposi sarcastica
-Ah no?-
-No-
-Arya io provo qualcosa per te già da tempo.. si può dire che ho iniziato a guardarti in modo diverso da qualche giorno dopo il tuo arrivo. Il fatto che sei ribelle ad ogni cosa, dolce, premurosa sono state tutte cose che non mi hanno fatto pensare lucidamente.. mi sono concentrato su di te.. per questo adesso sono così felice-.
-Anche io sono felice Pietro, ma questo non dovrà condizionare niente nel futuro. Se c'è da combattere e uno dei due rischia di..-
-Non dirlo.-
-Se uno dei due rischiasse di morire.. l'altro deve continuare a combattere, okay?-
-Okay- sussurrò lui
Dopo qualche secondo mi alzai raccogliendo il vassoio assieme a tutte le cose versate per terra, certo, con un'infiammazione di quel tipo sul braccio non era proprio la cosa più semplice ma.. non potevo lasciare tutto per terra.
Li poggiai su uno dei tavoli da lavoro del laboratorio, poi mi rimisi la maglia.
-Porto queste cose su okay?-
-Va bene-
Presi nuovamente il vassoio e lo portai in cucina, pulendo le cose e mettendole al loro posto.
Clint non aveva ancora chiamato, sicuramente doveva essere ancora in viaggio contando che dall'America ci vogliono 18 ore per arrivare in Australia.. ero preoccupata ma cercavo di non darlo a vedere, non solo a Pietro, ma anche a me stessa.
La casa era grande e c'erano molte cose da fare, cercavo di distrarmi così.. perché per quanto fredda posso sembrare amo Clint, e non so quale potrebbe essere la mia reazione se gli dovesse succedere qualcosa.
Inizio a salire le scale quando un allarme scatta in tutta la casa.
Abbiamo un suono diverso per ogni zona, questo era quello del laboratorio.. Pietro.
Scesi di corsa le scale fino ad arrivare nel laboratorio dove la spia era notevolmente più alta.
Pietro era accasciato per terra in un angolo, corsi subito da lui.
-Pietro?!- urlai avvicinandomi e buttandomi per terra per soccorrerlo
-Pietro cosa è successo? Pietro? Pietro?!- urlai sempre più forte senza ottenere una risposta da lui
-Friday!- urlai al computer interattivo di casa
-Mi dica signorina Chatwin-
-Fai uno scanner a Pietro, subito!-
-Eseguo..-
-Il Signor Maximoff ha contratto una grave emorragia interna, entrando in coma. Suggerisco l'immediato spostamento in culla rigenerativa, con conseguente attacco al respiratore.-
-oh mio dio..- sussurrai
-Esegui allora! Attiva la culla!-
La culla rigenerativa che stava a pochi metri da noi entrò immediatamente in funzione.
A fatica riuscii a trascinare Pietro fino a li, poi uno dei robot di Stark mi aiutò a metterlo dentro la culla.
I suoi tessuti venivano riparati e sul suo volto giaceva una di quelle mascherine da ospedale collegate ad una bombola d'ossigeno.
-Stava così bene, cosa diavolo è successo?-
-Il signorino ha cercato di acquistare nuovamente la sua supervelocità allenandosi nella stanza, questo ha provocato una rottura massima dei tessuti, facendolo infine entrare in coma- rispose friday mostrandomi il video
-Oh mio dio Pietro.. ma perché? Ti avevo detto che dovevi fare cautela, e adesso..- dissi cercando di non piangere per lo spavento
Presi il cellulare e chiamai subito Buky, spiegandogli la situazione. Mi disse che sarebbe arrivato subito, ero spaventata a morte.
-Arya? Che cosa è successo?- disse Bucky entrando poco dopo
-Bucky, dio santo non lo so.. è entrato in coma e io.. non so proprio cosa fare..-
-Sta tranquilla, è stata friday a sistemare la situazione nella culla?-
-Si.-
-Allora è in ottime mani, gli hardware sono di Tony, ha messo tutti i tipi di scansioni mediche che conosciamo terrestri e non, si rimetterà presto vedrai.- rispose lui, calmo e rassicurante
-Lo spero prorpio.. mi sono presa un così tale spavento..-
-Beh è normale, ha una grave emorragia interna ed è comunque in coma.. dovrai starci molto attenta okay?- potrebbe svegliarsi da un momento all'altro
-Starò qui 24 ore su 24 se serve.-
-Brava- disse accarezzandomi la testa a facendo per andare via
-C-cosa vai già via?-
-Non posso restare piccola, se potevo.. ma non posso. Chiamami per qualunque cosa.-
-Okay..- sussurrai rattristata
C'ero notevolmente rimasta male, perché andarsene via così presto? E soprattutto perché lasciarmi in una situazione simile? Pensavo che almeno Bucky sarebbe rimasto.. invece no.
-Rimettiti presto Pietro.. ti prego.- sussurrai poggiandomi sulla culla.
Le ore passavano ma la situazione non cambiava. Le pareti della culla erano ancora chiuse, questo significava che non era ancora fuori pericolo..
Mi sentivo in piena disperazione.. ero li ma non potevo fare niente, qualsiasi cosa fosse successa, non avrei potuto fare niente.
Dopo due giorni le pareti erano ancora chiuse, decisi quindi di provare a chiamare Clint per fargli sapere cosa fosse successo.. non per farlo preoccupare ma perché rischiavo di impazzire senza poter parlare con qualcuno.
-Friday chiama Clint-
-Eseguo signorina Chatwin-
il telefono iniziò a squillare, fin che non si sentì la voce di Clint.
Per un momento i miei occhi si colmarono di felicità, ma era solo una registrazione della sua voce.
-Ciao sono Clint, sto spaccando il culo a qualche essere mostruoso o magari sono solo sotto la doccia! Quindi lascia un messaggio dopo il beep ti richiamerò sicuramente! BEEP-
Rimasi in silenzio per i primi secondi.. poi iniziai a parlare.
"Ei Clint.. sono Arya.
So bene che siete in missione e che il telefono te lo porti solo per rassicurarmi ma.. qui stanno succedendo delle cose e non so davvero più reggere senza parlarne con qualcuno.
Pietro è entrato in coma.. sono passati due giorni ma la culla ancora non si apre, questo significa che è ancora a rischio.. ci siamo messi assieme sai? Può sembrare assurdo ma alla fine è andata così..
Mi manchi tanto e, niente spero solo che tornerete presto.. mi sento così tanto sola.. richiamami."
Friday staccò automaticamente la registrazione quando mi voltai piangendo andando verso il giardino.
Cercavo di mantenere la calma ma ero seriamente preoccupata.
Da un lato, avevo Pietro in coma, a rischio di vita.. e dall'altro Clint, la persona più vicina alla parola papà e tutto il resto della squadra in una missione suicida.. stavo lentamente entrando nel panico..
Cercai di rilassarmi un po' in giardino ma dopo qualche minuto, suonò nuovamente l'allarme in casa, ed era di nuovo, quello del laboratorio.
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AUTHOR SPACE
Salve Genteee
scusate per le due settimane senza aggiornamenti ma la scuola, la danza ed il canto non aiutano proprio.
Spero di riuscire a riprendere il ritmo.. intanto ecco qui il decimo capitolo della storia.
Con un po' di suspance ma spero vi piaccia, alla prossima!
-PA
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