Capitolo XVII
-Non volevo che gli altri ci sentissero, e ti sembrerà strano visto che ti ho appena conosciuta, ma tenevo molto a tuo padre, e voglio che sua figlia sappia tutto quello che altri non hanno mai avuto il coraggio di raccontargli- mi disse Logan, poggiando la sua mano destra sulla mia spalla.
-P-per altri intendi Clint?-
-Si, ma non solo lui. Vedi Arya, tutti gli Avengers conoscevano tuo padre.. forse l'unico a non averlo mai conosciuto è Visione, essendo nato dopo la sua morte.-
-Cosa?-
-E quei due ragazzini nuovi.. ehm..-
-Wanda e Pietro?-
-Si esattamente loro. Non l'hanno conosciuto ma uno di loro due sa la verità, non so chi.-
-Ma la verità su cosa? Voglio dire so che è morto in una guerra contro la sua specie, so che mi ha affidata a Clint, l'unica cosa che non sapevo è che tutti lo conoscessero!-
-Tu credi di sapere tutto piccola, ma non è così. Clint ti ha raccontato bugie sopra bugie.-
-Beh, racconta allora.-
-Bene, durante la guerra contro gli X-men, l'uomo si rivoltò immediatamente contro tutti noi.. solo alcuni di loro ci amavano e ci rispettavano per come eravamo.. e in genere erano tutti amici, o familiari. Tuo padre era uno di questi. Voleva a tutti i coti entrare a far parte della scuola che progettò il Professor X, la Xavier's School, ma ovviamente non gli fu permesso, almeno in un primo momento l'accesso, visto che lui non era come noi.. era diverso. Col tempo Charles però decise di dargli una possibilità e lo fece entrare nel complesso. Studiò le nostre stesse materie, viveva con noi e nei primi tempi sembrò andare tutto bene... ma non fu esattamente cosi. Arrivati i suoi 30 anni, William iniziò a mostrare i primi segni di totale pazzia. Tua madre, Eliz, restò incinta qualche mese prima del suo compleanno, ma al momento del parto tuo padre sembrò cambiare radicalmente. Sembrava essere guarito da quella sua ossessione di voler diventare un X-men, di voler essere come noi. Iniziò a darti tutto l'amore che meritavi.. ma quando iniziasti a crescere tua madre iniziò a temere il peggio per te. Tuo padre all'inizio ti fece credere che quelli a cui ti sopponeva erano tutti controlli per la tua salute, ma non era così. Ti portava nel laboratorio della scuola e ti sopponeva a milioni di test per vedere come reagivi ai farmaci, al veleno.
In fondo tu eri già un X-men, tua madre lo era e da piccola notammo che la tua capacità era quella del salto temporale. Sparivi e poi ritornavi, e tramite dei veri test capimmo questo ma... tuo padre voleva di più. Delirava dicendo che visto che lui non poteva essere un X-men, sua figlia doveva essere tutto quello che lui non era, così inizio ad iniettarti strane sostanze, ti avvelenò chissà quante volte, ti fece arrivare anche al punto di morte.. e fu proprio in uno di quei giorni che tua madre accorgendosi di tutto, scappò portandoti via con se, ma Will se ne accorse. Iniziò ad inseguirvi per tutto il bosco più veloce che poteva, era infuriato perché gli avevano tolto la sua piccola cavia, e non poteva accettarlo. Tua madre corse più veloce che poteva ma lui vi raggiunse prima, uccidendola. A quel punto ti riaveva con se, ma solo per poco. Clint fece la sua parte scoccando una freccia nell'albero vicino, minacciò tuo padre di smetterla, che non era in se e che le sue parole erano folli ma Will era più che sicuro di avere ragione, che se avesse continuato ad insistere tu avresti vinto su tutte le razze. Provò anche a colpire Clint, fu a quel punto che lui scoccò la freccia decisiva. Io arrivai qualche secondo prima di quel momento, per fermare tuo padre. Era uno dei miei più grandi amici... e fu dura vederlo ridursi così. Clint rendendosi conto di averlo definitivamente ucciso, ti prese in braccio e scappò il più lontano possibile. Da quel momento nessuno seppe più nulla su di te, tutti pensavano fossi morta con loro, o comunque sia rapita da qualcuno, che ti avrebbe uccisa.
L'unico a saperne qualcosa in più ero io, lo dissi a Clint un giorno, bussando alla sua porta e lui mi fece promettere che tu non ne avresti mai saputo nulla. Pensava che sapendolo avresti iniziato a sviluppare qualche ulteriore e innaturale dote, esponendoti troppo.-
Restai in ginocchio, li davanti a Logan.
Quello che io avevo sempre definito un eroe, quello che io per una vita piangevo chiamando Papà, era solo un mostro.
Un mostro che fece diventare anche me un mostro, un mostro che uccise mia madre..
E che dire di Clint? Che mi ha raccontato tante belle storie e poi il primo a farlo fuori fu lui... mi provocava una rabbia così grande, avrei voluto spaccare tutto.
Iniziai ad avere un respiro irregolare, qualcosa mi logorava dentro e sentivo il bisogno di urlare.
Ma quando urlai qualcosa di strano accadde intorno a noi.
Ci trovavamo in un punto quasi centrale della foresta, ma tutti gli alberi vennero rasi al suolo, quasi come se il mio urlo fosse stato un'onda d'urto.
Iniziai a piangere restando piegata al suolo, anche Logan, anche se per qualche metro era stato spazzato via.. io restai per qualche secondo da sola, con la verità, che faceva un male cane.
Volevo sparire, volevo urlare e piangere a più non posso. Nella mia mente tornarono vagamente alcuni ricordi di quel laboratorio.. quasi come se il racconto di Logan sbloccò la verità in me.
Non ero quello che pensavo.. ero solo un esperimento incompleto riuscito male..
Non ero più quello che pensavo, ero solo un mostro.
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