Capitolo XXVI
In tutto un primo periodo, la mia permanenza li fu pacifica e rilassante.
Niente più voci, niente più urla... soltanto la pace e la possibilità di far accrescere il mio potere.
Iniziai ad allenarmi il più possibile al giorno, esercitavo sempre nuove formule nella speranza di riuscire un giorno a praticarle tutte, anche se non facile. Non avevo vicini, il che significava non avere pericoli intorno... andavo in paese solo quando mi serviva qualcosa di strettamente necessario e per la spesa.
Speravo sarebbe durato per sempre, ma ogni quantità di tempo ha un limite... Se è limitata la vita, figuriamoci quanto lo sia la pace.
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PIETRO'S POV (Point Of View)
La stanchezza mi stava sopraffacendo... gli allenamenti uniti alle missioni erano diventati troppo da gestire, ma nonostante questo continuavo a fare entrambi gli sforzi... sia per tenermi in allenamento sia per le persone che salvavamo nel mondo.
Se avessi perso il ritmo, non sarei stato abbastanza efficace sul campo e avrei rischiato di fare del male a delle persone innocenti.
Tornai a casa dall'ennesima missione, non ebbi nemmeno il tempo di farmi una doccia che iniziarono altre discussioni con Arya, non tanto tra noi due ma tra lei ed il resto del gruppo.
Anche mia sorella sapeva cose sul suo passato che nemmeno io conoscevo, molti di loro si rivelarono per quello che erano davvero, ovvero delle grandissime doppie facce.
Personalmente non avevo nulla contro di loro, ma l'idea che avevano mentito alla mia ragazza mi infastidiva parecchio.
Pochi giorni dopo l'ultima missione, decisi di andare ad allenarmi all'interno della palestra della Stark Tower, per poi andarmi a fare una doccia.
Di Arya nessuna traccia per tutto il pomeriggio, la sera non si presentò neanche a cena.
Stranito dal suo comportamento, decisi di controllare in camera sua se stesse ancora dormendo ma quando entrai, di lei non c'era traccia.
Un foglio piegato in tre parti stava sulla scrivania... il mio nome impresso sopra.
Lo presi tra le mani confuso, poi iniziai a leggere, e più leggevo più sentivo il mondo crollarmi addosso.
Una lacrima di sincera disperazione rigò il mio viso, lanciai il foglio in aria e corsi via dalla stanza più veloce che potevo, iniziando a cercare Arya in ogni luogo.
Solo quando il foglio toccò le fredde mattonelle della stanza di Arya, io ero già arrivato alla Xavier's, ma di lei, nessuna traccia.
-Logan! Arya è qui?- gli urlai contro fermandomi per un solo instante
-N-no ma per quale motivo è...-
Logan non ebbe nemmeno il tempo di rispondermi che quando sentii no iniziai nuovamente la mia corsa frenetica.
Tornai nel paesino dov'era nata, alla vecchia base Avengers ma nulla, così decisi di correre nell'unico luogo rimastomi in testa, casa Barton.
Quando arrivai li notai dei fiori sulla tomba di Laura, che non sapevo nemmeno fosse morta... non erano freschi ma nemmeno secchi... avevano solo qualche giorno.
-Lei è stata qui.- pensai a voce alta, tenendo un rametto tra le mani.
Lo riposai sulla tomba, entrando velocemente in casa.
Non mancava nulla di importante, almeno ai miei occhi sconosciuti... sembrava essere diventata un fantasma... non c'era traccia da nessuna parte.
Caddi sulle ginocchia sul pavimento della vecchia cucina dei Barton, disperato.
-Non posso perderla di nuovo... non posso perderla proprio...- sussurrai tra me e me, in preda alla disperazione.
Se aveva detto di volersi allontanare, avrebbe sicuramente lasciato il paese... ma dove sarebbe andata?
Non avevo più idee di dove cercarla... domandai il suo nome in tutte le ferrovie ed aeroporti di tutta l'America, ma neanche nei più lontani porti il suo nome veniva riconosciuto.
Non avevo idea di come fosse potuta scomparire così, ma se una cosa era certa è che l'avrei aspettata per tutta la vita, l'avrei cercata per tutta la vita.
Nessuna chiamata contenente una risposta, nessun messaggio... niente di niente. Il suo telefono non risultava rintracciabile e ormai da giorni risultava comunque spento.
Anche se sembrava non esserci modo io l'avrei ritrovata, dovevo farlo, perchè senza Arya Barton, io non sono niente.
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ARYA'S POV (Point Of View)
I giorni passavano, e la vita che conducevo a New York sembrava mancarmi sempre meno.
Non potevo negare a me stessa che Pietro mi mancava da morire, piangevo quasi ogni notte pensando a lui... degli altri, sentivo poco e niente la mancanza... forse un po di più Steve e Tony, essendo gli unici due ad avermi sempre sostenuta ed aiutata.
Iniziai a conoscere sempre meglio le persone in paese, loro mi conoscevano come Alis Bartonoff, non volevo e potevo rischiare che conoscessero il mio vero nome.
Erano tutte persone estremamente gentili, sempre felici inoltre. Con me, erano sempre un sacco disponibili e vendevano davvero delle ottime cose di ottima qualità.
Cinque mesi dopo l'inizio della mia permanenza li, finii di completare la mia casa, aiutata dagli unici tre muratori del paese molto capaci.
Creai una spaziosa villetta su due piani più una mansarda, con un accogliente giardino ed una vista mozzafiato sul tetto. Poteva vedersi l'intero fiume scorrere, quasi fino al paese... era uno spettacolo magico.
Assestai la mia vita in quel luogo, passai quasi cinque mesi all'interno di B&B e locande, ma ne valsero la pena.
Quel piccolo spazio di terra era finalmente tutto mio, e questa volta nessuno sarebbe venuto ad imporre le sue leggi, a togliermelo o a dirmi cosa fare.
Ero finalmente libera.
Col passare dei mesi però, la vita in quel piccolo angolo di paradiso iniziò a farsi pesante.
Più i giorni scorrevano, più la mia forza aumentava, e con essa il desiderio di combattere. Ovviamente però in un luogo come Kiyv non c'era contro cosa combattere, nemmeno la pesca richiedeva muscoli.
Iniziò così in me il desiderio di andare altrove, solo per trovare qualche degno avversario ed amplificare così ancor di più la mia forza.
Aspettai solo qualche altro mese, scattati i 20 mesi dal mio trasferimento li, decisi di spostarmi per qualche settimana in Inghilterra, per poi ritornare a casa.
Erano quasi due anni, due anni di solitudine e pazienza. Due anni di duri allenamenti sia all'esterno che all'interno, che mi avrebbero finalmente condotta verso un nuovo nemico.
Si parlava di dei bruschi attacchi senza una ragione avvenuti a Londra, quella, era la mia prima meta.... dovevo solo aspettare il volo all'aeroporto per arrivare li, ed usare finalmente i miei poteri.
Era questa la nuova Arya Barton, una forte e coraggiosa ragazza nuova, pronta a tutto pur di migliorarsi.
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