CAPITOLO DODICI
"A volte alzo il volume della musica così alto da farmi male alle orecchie. Non sono masochista, solo che, per un attimo almeno, vorrei non pensare a niente"
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Damian's pov
Perchè ho accettato?
Spero che ci sia lei, forse?
Ah, uffa. A tutti quelli che stanno leggendo: non innamoratevi, vi cambia.
Sospirai e guardai la porta della mia stanza, poi i compiti che dovevo finire.
Fanculo.
Mi alzai e presi la giacca. Non mi importava se avrei preso un quattro: volevo cambiare aria.
Attraversai la mia gigante casa in silenzio.
Nessuno parlava.
Non c'erano risate.
Non c'erano odori di cibo preparato con amore.
Non si sentiva niente, solo il vuoto.
C'erano anche mio fratello e mio padre, ma era come se non ci fossero.
Da piccolo, quando andavo da qualcuno, venivo sempre travolto da un odore diverso per ogni casa in cui andavo.
In alcune c'era un profumo esotico, in altre sentivo la vaniglia, una sensazione di pulito oppure tanti miscugli di odore diversi insieme.
Ogni casa ha un'odore, ma tu non puoi sentire il tuo. Possono descrivertelo gli altri.
Ma io non ho davvero una casa.
Non ho una famiglia....non nel senso spirituale della parola.
E nessuno ha mai sentito l'odore di casa mia.
Perchè non c'è.
<<Ehi moccioso, dove vai?>> una voce mi risvegliò dai miei pensieri.
Era mio fratello.
Uff, e io che ero quasi uscito...
Non ho voglia di dargliela vinta...
<< Non ti interessa>> gli risposi, indifferente.
<< Come vuoi tu. Sei proprio infantile>> mi rispose con un sorrisino odioso.
<< Senti chi parla. Vai all'università ma vivi ancora da tuo padre. Non ti vergogni?>>
Scrollò le spalle.
<< E tu? Non hai amici....>>
Fa male.
<< Sei solo, Damian>> mi disse calmo, poi se ne andò.
Fa male.
Ma i Desmond non piangono.
E' divertente, il fatto che io ci creda.
Finii di mettermi la giacca e uscii.
Il vento mi sferzò le guancie. Era Settembre.
Camminai per molto. Casa mia era lontana dalla scuola, ma mio padre non mi avrebbe mai accompagnato.
Ormai era da mezz'ora che camminavo. Avevo scritto a Myawaki che sarei arrivato dopo. Aveva detto che andava bene. Stavo camminando lentamente, in realtà. Lo facevo apposta? Forse.
Se ci fosse stata lei...cosa avrei dovuto dire?
Avevo paura di dire qualcosa di sbagliato. Anche se, tra una cosa e l'altra, ci conoscevamo da tanto.
Era stupido. Sì, molto stupido.
Rallentai di nuovo il passo. Mi passò accanto una coppia di anziani...camminavano più veloce di me.
Sono un codardo....
Ormai ero arrivato. In lontananza vedevo il cancello e davanti un milione di persone.
Myawaki ha invitato proprio tutti...
Ero proprio davanti alla folla. Tutti parlavano tra di loro, c'era una confusione incredibile.
Incosciamente, o forse non volevo ammetterlo a me stesso, cercai tra la folla una ragazza dai capelli rosa e un bellissimo sorriso....
<< Damian? Sei tu?>> una voce mi chiamò, e mi trovai davanti una ragazza dai capelli neri e gli occhi a mandorla.
No, non era lei, purtroppo...
O per fortuna?
<< Ciao, Myawaki>> la salutai.
<< Chiamami per nome!>> esclamò, energica come al solito.
<< Come vuoi tu>> dissi continuando a guardarmi intorno.
<< Anya non c'è. Non stava bene oggi>>
La guardai, arrossendo. << Non la stavo cercando...>>
<< Oh, era solo per dire>>
<< Cos'ha?>>
<< E' triste>>
Non mi aspettavo che mi dicesse il vero motivo, così rimasi un po' sorpreso.
<< Capisco>>
Yoko cambiò argomento. << Secondo te dovrei invitare qualcun'altro?>> mi chiese seria.
<< No, a meno che tu non voglia invitare tutta l'Inghilterra>> risposi.
<< Sarebbe un po' difficile...ma non impossibile...mmhhh....>>
Ci sta....pensando sul serio?
<< Ehi fermati! Stop! Scherzavo!>>
<< Davvero?>> mi chiese ingenuamente.
<< Non ho ancora capito perchè hai invitato così tanta gente>>
<< Semplice: sono nuova e voglio conoscere tutti!>>
<< Ma proprio tutti?>>
<< Si!>>
<< E perchè hai invitato me? Mi conosci già>>
<< Sei simpatico!>>
<< Ah...molte persone direbbero il contrario>>
<< Sono solo plebei. Aspetta...hai mai letto un manga?>>
La guardai confuso, sorridendo.
<< Sì, una volta>>
<< SPOSIAMOCI!>> urlò Yoko.
Non risposi, mi sentivo a disagio.
<< Io...m spiace, ma non->>
<< Shhh, Damian, stai tranquillo: mi piace già qualcuno>>
Tirai un sospiro di sollievo dentro di me.
Yoko sorrise e si allontanò, poi tirò fuori un microfono da non so dove.
<< EEEDENN COLLEGEE???>>
Tutti si girarono verso di lei, confusi.
<< Sono Yoko Myawaki, sono nuova qui e ho voglia di conoscervi! Qualcuno vuole dire qualcosa su di sè?>>
La folla tacque.
<< Dopo andiamo al ristorante, pago io!>>
Tutti alzarono le mani.
<< Bene! Ehi, tu! Tieni!>> porse il microfono ad una ragazza, probabilmente di prima, dai capelli biondi e un sorriso solare.
<< Ciao a tutti! Sono Amelia! Mi piace cantare e sono venuta qui per il cibo. Tu?>>
<< Io amo dipingere e suonare! E mi sta venendo fame>> rispose Yoko.
Tutti si avvicinarono a lei e iniziarono a parlarle. Era un modo stranissimo per conoscere nuova gente....
Erano più di duecento persone, avrebbero potuto giudicarla, l'avrebbero fatto. Ma Yoko sorrideva a tutti come se il male non esistesse.
Vorrei essere come lei...estroverso, solare, vorrei non avere così tanta paura...
<< Ehi, ho fame, mangiamo?>> chiese alla folla, che annuì.
Venne accanto a me e mi sorrise, poi prese una...croce con la testa di Levi?
<< LA CHIAMEREMO LA PROCESSIONE DEL WALL MARIA! SI VAAAAAA!!!>> esclamò, e andò davanti a tutti, trascinandomi con lei.
Scoppiai a ridere.
Iniziammo tutti a camminare. Sembrava surreale, ed era divertente.
<< Non me lo chiedi, chi è?>> mi domandò dopo un po'. Tutti camminavano dietro di noi, e la gente ci guardava male. Ma a Yoko non sembrava importare più di tanto.
<< In che senso?>>
<< Ti ho detto che mi piace qualcuno. E in genere, la gente chiede chi è>>
<< Non credo che sia necessario per me saperlo. Sono felice per te, certo, ma non voglio intromettermi>>
Yoko mi guardò, e sorrise. << Sei diverso>> affermò.
<< Sei il protagonista?>> aggiunse.
<< No, non credo>>
<< Cosa sei?>>
La guardai, poi osservai l'orizzonte.
<< Non sono il protagonista, non sono l'antagonista, o l'aiutante. Non sono il cattivo ragazzo con mille demoni nel suo passato.
E' banale. Tutti hanno dei demoni nel proprio passato. In fin dei conti, cosa saremmo senza i demoni? Persone normali, ma senza ricordi....>>
<< Non hai risposto alla mia domanda>>
Insistè Yoko. << Cosa sei, Damian Desmond?>>
Ci pensai su.
<< Io...credo di fare parte di qualcosa. Senza questo qualcosa, non sono niente>>
Anya's pov
Guardai il soffitto illuminato da sole, che presto sarebbe sparito.
Ero davvero stufa di essere triste. Non era da me, e io non ero me.
Sono stufa di far finta di essere qualcun'altro.
Accesi il telefono e riguardai il messaggio in cui Yoko mi chiedeva se sarei venuta. Non avevo ancora risposto.
La me da piccola avrebbe detto "oui" e si sarebbe precipitata fuori di casa.
Il mio non è certo un bel passato. Ma sono andata avanti. Non riesco a capire perchè ora mi sento così.
Ho riflettuto, un bel po'.
Non mi allontanerò da lui. Vorrei...no, basta mentire: non riesco ad allontanarmi da lui perchè non voglio.
Mi alzai dal letto, andai in bagno e mi sciacquai la faccia.
I miei erano fuori, ma tanto...
presi il telefono e risposi a Yoko.
"Oui"
Ero già vestita, avevo una maglietta e dei pantaloni. Andavano più che bene.
Presi la giacca, e uscii di casa. Faceva freddo, ma io adoravo il freddo! Risi e feci una giravolta.
Yoko mi rispose in quel momento. Disse che erano al ristorante là vicino a scuola, e che erano più di cento...quella ragazza era davvero incredibile.
Probabilmente c'era anche Damian.
Volevo essere sua amica, per davvero. Basta litigi, ero stufa.
In fondo ero contenta di vederlo...
Quando arrivai, vidi Yoko che mi veniva incontro. Sorrideva e aveva le guance rosse per il freddo.
<< Anyaaaaa!!!>>
<< Yokoooooo!>>
Sorrise. << Sei di buon umore?>>
<< Ora sì! Ehm, Damian c'è?>>
<< Si....scusa, non dovevo invitarlo>>
<< Tranquilla!>> sorrisi << Avevo proprio voglia di vederlo>>
Mi guardò un po' confusa, ma sorrise << E' lì, comunque>> disse indicandomi un ragazzo girato di spalle.
Lo raggiunsi, tremante per il freddo...ok, non era per il freddo.
<< Ehy>> dissi toccandogli la spalla. Si girò immediatamente e sgranò gli occhi, sembrava stupito.
<< Tu? Perchè sei qui?>>
<< Ti da fastidio?>> chiesi guardandolo dal basso.
<< Ecco...no, non credo>> si grattò la testa.
Presi un respiro. Non me ne accorgevo, ma il cuore mi batteva a mille.
<< Damian>>
<< Anya>>
Era la prima volta che non lo chiamavo "secondogenito" e lui non mi chiamava "Idiota".
Sorrisi, arrossii.
<< Parliamo>> dissi soltanto.
<< Va bene>>
<< No, sul serio>>
<< Ti ascolto>>
Non so da dove iniziare.
<< Non so da dove iniziare...>> dissi dando voce ai miei pensieri.
<< Dì la cosa più importante>>
<< Ecco, Damian, possiamo essere amici?>>
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Ohayo popolo di wattyyyyy!!!!
Vi è piaciuto il capitolo?
Io adoro troppo questi dueeeee *spiange*
Beh...
SaYoNaRa
Momo
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