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☆ : hug me until i smell like you

ship: minsung

genere: soft, vampiri

trama: dove Jisung scopre che la reincarnazione è reale.

Jisung non voleva guardare la scena. Aveva il busto rivolto verso i giudici ma teneva la testa girata verso Minho, con la fronte appoggiata alla spalla di quest'ultimo.

Le loro dita erano incrociate, il pollice del maggiore accarezzava il dorso della mano di Han.

Lungo le guance del castano scorrevano lacrime, mentre teneva gli occhi chiusi.

Minho percepiva il suo corpo tremare, e ciò lo distruggeva. Odiava vederlo soffrire.

"Ji, calmati. Ti prometto che andrà tutto bene" gli sussurrò, tenendo lo sguardo fisso davanti a sé.

Altre persone si trovavano in piedi attorno a loro, mentre attendevano il momento.

"Non voglio lasciarti" singhiozzò Han, strizzando le palpebre.

"Non ti lascio. Non ci stiamo lasciando. Ci rincontreremo" gli assicurò il ragazzo dai capelli rossi.

𓆩♡𓆪

Le gite scolastiche sono uno dei momenti più attesi dagli allievi. Puoi svagarti con i tuoi amici, visitando il posto scelto dai docenti.

Ed è proprio questo ultimo particolare che più interessa a Jisung.

Spesso le destinazioni sono città conosciute per i loro monumenti, musei o dettagli storici.

Invece, il luogo selezionato per questa gita è un castello antico.

Conosciuto in tutto il loro paese per essere stato abitato da una famiglia antica e ricca. Ovviamente non mancano le storielle di fantasmi che infestano quel posto, ma Jisung non si lascia intimorire.

Non appena ha letto sul foglio consegnato dalla loro docente il luogo di destinazione, si è trovato interessato ad esso, a differenza di altri suoi compagni di classe.

E adesso, mentre si trovano proprio davanti a quel castello, il ragazzo è praticamente a bocca aperta. Quel posto lo attrae, lo trova famigliare e si trova a suo agio all'idea di visitarlo, nonostante l'aspetto spettrale.

Passa lo sguardo su ogni minimo dettaglio, trovandolo meraviglioso.

Ad un tratto, con la coda dell'occhio gli sembra di intravedere una sagoma dietro una vetrata.

Ma non appena riporta lo sguardo su quella finestra, non avvista nessuno, e dà la colpa a qualche riflesso della luce per avergli giocato un brutto scherzo.

I suoi amici lo riportano alla realtà, e seguendo la loro professoressa di storia varcano il grande portone d'entrata.

All'interno fa un leggero freddo, per via della mancanza dei riscaldamenti, e Jisung infila le mani nelle tasche della sua giacca.

Si guarda attorno, mentre la voce della loro docente illustra a lui e ai suoi compagni di classe diverse indicazioni e spiegazioni.

Continuano a marciare lungo un corridoio, sulle pareti si trovano appesi quadri, spade e altri oggetti. Attorno a loro è fatto tutto di pietra, i muri, il soffitto e il pavimento. Sotto i loro piedi è steso un tappeto di velluto rosso.

La loro professoressa si ferma e consiglia ai suoi alunni di guardarsi attorno, di avvicinarsi a qualcosa di loro interesse senza toccare.

Gli studenti eseguono quindi la direttiva e si sparpagliano senza dividersi troppo.

Jisung e i suoi amici studiano i volti delle persone ritratte nei quadri, e qualcuno ridacchia facendosi beffe dei loro aspetti.

Ad un tratto, Jisung sorprende una figura varcare una porta lì vicino. Supponendo sia uno dei suoi amici, si guarda attorno notando che nessuno a parte lui si è accorto di ciò perciò decide di seguire il ragazzo. Non conoscono quel posto quindi non dovrebbero addentrarsi in stanze senza la presenza della loro docente.

Varca la stessa soglia in cui ha visto scomparire il suo amico, ritrovandosi di fronte ad un altro corridoio pieno di incroci.

A differenza di dove si trovava prima, il soffitto è più basso, ci sono meno quadri e più luci.

"Dan?" chiama a voce alta.
Non riceve nessuna risposta ma ode il suono di dei passi, perciò, convinto che appartengano a quelli dell'altro ragazzo li insegue.

Svolta a destra, da dove crede che arrivano quei passi, ma non trova nessuno. Eppure, una voce lontana, femminile e ovattata giunge alle sue orecchie.

Ne è incantato, letteralmente. È un richiamo, non riesce a resistergli e tenta di raggiungerne la fonte.

Si addentra in più corridoi, mentre quel suono diventa più definito. Non ne comprende la parole, sono confuse. Non è la sua lingua.

Brividi scorrono lungo il suo corpo, una strana sensazione che in quel momento non dovrebbe provare brucia nel suo petto.

Deve seguire quella voce, gli sembra di conoscerla. La sua mente è vuota, non sa più perché è lì e con chi.

Nonostante ciò si sente al sicuro, non ha paura.

È impaziente di arrivare al posto che sta cercando, anche se non sa cosa aspettarsi.

Finalmente giunge di fronte ad una porta.
La voce risuona più alta, malgrado sia un sussurro.

I suoi occhi si appannano, è sul punto di piangere poiché quella sensazione è troppo familiare e lo fa sentire bene.

Gli pare di aver ritrovato qualcosa che gli appartiene e che ha perso molto tempo prima, sebbene abbia solo 19 anni.

Una lacrima scorre lungo la sua guancia mentre avvicina una mano alla maniglia. L'abbassa e apre la porta.

Un altro brivido gli corre lungo la schiena e socchiude le labbra.

Una luce rossa lo investe. Davanti a sé c'è ciò che lo ha guidato fin lì, una sfera di energia che sembra chiamarlo.

Jisung entra dentro la stanza, avvicinandosi a quella fonte di magia.

La palla si districa, delle scie si allungano e avvolgono il corpo del ragazzo, che chiude gli occhi lasciandosi cingere da esse.

Tutta quella luce gli fa vedere solo bianco, e quelle parole che prima non avevano senso per lui iniziano a prendere significato.

Frasi che ha già udito, volti dimenticati e scene vissute gli passano davanti. Sono tutti dei pezzi di un puzzle che è la sua mente, e finalmente sta prendendo forma.

Quando quella luce e quelle voci scompaiono, Jisung riapre gli occhi. La palla di energia è scomparsa, ma lui si trova ancora in quella stanza.

Il ragazzo è confuso, sta tentando di mettere insieme i pezzi e improvvisamente riesce nel suo intento.

Si sente una persona diversa da quella che era una mezz'ora fa, ma è comunque sé stesso.

Dopo milioni di anni i suoi ricordi gli sono stati restituiti.

Han Jisung, figlio di un'antica e potente famiglia di vampiri, rimasto vittima di un incantesimo per via di una catastrofe in cui è stato coinvolto.

Lo ricorda come se fosse ieri, l'incidente che dei suoi simili hanno causato.
Degli umani erano venuti a sapere dell'esistenza dei vampiri e questo aveva comportato una drastica decisione.

Eliminare la memoria a tutte le creature coinvolte, compresi gli umani che avevano scoperto quel grande segreto.

Certo, sarebbe bastato eliminare la memoria solo ai civili, ma ai vampiri era stata incisa questa condanna per l'errore commesso.

Per milioni di anni il ragazzo e tutti gli altri vampiri a cui è stata cancellata la memoria hanno continuato a vivere, morire e reincarnarsi. Il tutto rinascendo in diversi parti del mondo, per non destare sospetti.

Mentre gli umani che sono venuti a conoscenza della loro esistenza sono morti milioni di anni fa dopo aver continuato a vivere la loro vita senza quel piccolo particolare ormai rimosso dalla loro mente.

Jisung avrebbe continuato a reincarnarsi per l'eternità, se qualcuno non avesse preso la decisione di restituirgli i suoi ricordi.

E chi, se non...

"Minho" sussurra Han dopo essersi voltato.

Un ragazzo dai capelli rossi lo sta fissando, esitante ma anche impaziente.

"Jisung?" domanda con speranza, avvicinandosi di un passo.

Ci è riuscito, giusto? Gli ha restituito i ricordi. I suoi gli sono stati resi due anni prima dai suoi genitori, che a sua volta sono stati risvegliati da qualcun'altro.

I loro ricordi sono stati custoditi per tutto questo tempo dal governo dei vampiri, e Minho si è preso il compito di andare alla ricerca di Jisung, viaggiando per tutto il mondo per restituirgli i suoi.

Ci ha messo molto tempo ma finalmente adesso è davanti a lui.

Con passi lunghi e svelti i due si corrono incontro e si abbracciano, stringendosi forte.

"Hannie" sussurra il rosso premendo il corpo del ragazzo contro il suo. Gli passa le dita fra i capelli castani, mentre i singhiozzi di Jisung riecheggiano nella stanza.

Entrambi si ricordano bene l'ultimo bacio che si sono dati prima di perdere la memoria.

Terrorizzati dall'idea che sarebbe stata la fine della loro storia, ma ha solo rinforzato il loro legame.

Minho ha dimostrato di tenere a Jisung e volere solamente solo lui. E Han ne è estremamente felice.

E nessuno li separerà di nuovo.

FINE.

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